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L'avvocato Augusto Sinagra (noto alla cronaca per essere stato il legale di fiducia di Licio Gelli e asserito membro della loggia P2), nel corso della conferenza del 10.9.1997 indetta da Azione Giovani, ha sostenuto che "lo stato italiano rivendica un diritto storico su regioni che sono italiane anche se provvisoriamente non lo sono"; poié partito per la tangente con affermazioni del tipo "il presidente Pertini, a cui sono grato solo per il fatto di essere morto", e "dovrà tornare un governo duce nel senso di guidare"."Ha anche detto che le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà, come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia. Successivamente (in una conferenza tenutasi a Gorizia il 6.4.2000) Sinagra ha ripreso gli stessi concetti specificando che il senso del suo lavoro (cioé della costruzione di quel processo, dove, ricordiamo, non si parla più di 'foibe') é del tutto politico.
Perché, egli dice, si sta ricostruendo una "coscienza nazionale", lo dimostra il fatto che dappertutto in Italia si stanno intitolando vie e piazze ai "martiri delle foibe" e che lo stesso senatore Pellegrino (presidente della commissione parlamentare stragi) gli aveva chiesto in quei giorni una richiesta formale per potersi occupare anche della "strage" delle foibe.
Tale fatto però assume una valenza particolare se ricordiamo che nell'estate del '97 Pellegrino aveva rilasciato al periodico d'estrema destra "Area" queste dichiarazioni: " una volta chiarite le foibe si riuscirà a capire la storia interna del Paese: perché uomini della destra radicale e partigiani bianchi si sono uniti in gruppi clandestini anticomunisti" ".
Ovvero "giustificare" la Gladio mediante le "foibe"? Certo allora che é un bel pericolo dimostrare che le "foibe" non sono state quello che la destra radicale ha ribadito per decenni: quali giustificazioni avrebbe a questo punto la Gladio? Tornando a Sinagra, vi sono altre sue dichiarazioni degne di nota: ha dichiarato "traditori" perché ignorano "cosa sia la dignità nazionale", tutti i governi passati, tranne quello di Berlusconi (membro della P2 come Sinagra) perché il ministro Martino era stato l'unico a ribadire i "diritti storici" dell'Italia sull'Istria, ed ha poi concluso che "piaccia o non piaccia a qualcuno, in futuro quelle regioni torneranno alla madre patria italiana".
Sempre nell'ambito del "polo delle libertà vale la pena di ricordare cosa sostiene il deputato di A.N. Roberto Menia. Nel febbraio Ô98, proprio pochi giorni prima del convegno "pacificatore" tra Violante e Fini svoltosi a Trieste, Alleanza Nazionale aveva indetto una conferenza con Menia e con l'avvocato Augusto Sinagra.
In quell'occasione abbiamo sentito Menia affermare che, se passa questa legge per "minoranze inventate", " ... noi italiani saremo costretti all'esodo ", mentre Sinagra, tra applausi scroscianti, ha ribadito il proprio orgoglio di essere nazionalista ed irredentista perché é necessario " recuperare regioni e terre che sono state italianissime " (riferendosi allÕIstria ed alla Dalmazia), ed ha concluso con discorsi dai contenuti eversivi: " ... questo parlamento va chiuso (...) bisogna nutrire il più profondo disprezzo per questo stato (...) bisogna avvertire vergogna di appartenervi ". Concetti questi che, esposti da un asserito membro della P2, hanno una valenza particolarmente inquietante.
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