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FERMA LA VIOLENZA |
Sabato 23 settembre, presso l'area "PARAREIT"
di Cordenons, un gruppo di naziskin locali ha fermato una macchina
con tre persone che avevano appena lasciato la festa ivi svoltasi.
Scaraventato fuori il conducente, i tre hanno sequestrato i
due passeggeri e la macchina, parcheggiandola poco lontano,
ed hanno brutalmente pestato i due innocenti, uno dei quali,
con mandibola e setto nasale fratturati, ancora in ospedale
con prognosi di almeno 15/20 gg.
A differenza di quanto affermato da alcune testate locali, il
pestaggio stato privo di qualsiasi connotazione politica,
ed Ž ancora pi assurda l'ipotesi di una contesa a causa di
una donna, perchŽ dalle testimonianze risulta che le tre persone
sono state scelte a caso.
Da quanto riportato dai giornali sembrerebbe questo un fatto
isolato da attribuire a tre esaltati, ma in realtˆ esso non
che l'ultima di una lunga serie di aggressioni che militanti
dell'estrema destra stanno compiendo, non solo nella nostra
provincia.
Gli episodi sono numerosi: un ragazzo sfregiato a Trieste, 20
punti al volto; l'aggressione al docente di origini ebraiche
a Verona; sempre a Verona, dopo una manifestazione di solidarietˆ
allo stesso professore, dieci manifestanti sono stati pestati.
Alla questura di Pordenone sono giˆ note altre aggressioni compiute
da questi nazi, ma nulla di concreto Ž stato fatto per fermarli,
ed anche l'opinione pubblica Ž finora rimasta indifferente.
Vogliamo permettere che questi fatti continuino a verificarsi
impunemente? Che non si possa andare tranquillamente ad una
festa?
E'un diritto di tutti potersi riunire, muovere, associare e
socializzare liberamente, senza dover temere per la propria
incolumitˆ.
Rifiutiamo la politica del rinchiudersi in casa proposta dagli
organi di stampa e dall'amministrazione comunale.
Proprio nel gazzettino del 26/09/00 il sindaco di Cordenons
Del Pup, oltre a non sprecare una parola di condanna nei confronti
degli aggressori, tira in ballo l'autorizzazione per l'utilizzo
dell'area (regolarmente richiesta dagli organizzatori della
festa all'associazione che la gestisce) e la sospensione delle
manifestazioni nella stessa, come se il problema fosse una questione
burocratica e non una vile aggressione nazi-fascista.
V'invitiamo invece in piazza per difendere i diritti fondamentali
di tutti e rivendicare la possibilitˆ di fare una festa senza
il rischio che ci rompano le ossa. |
COMUNICATO STAMPA COLLETTIVO
GATANEGRA |
Nella miseria socio-culturale in cui versa
la realtˆ pordenonese, connotata dalle pseudo iniziative Òcultural-legaioleÓ
del Sindaco aviatore Pasinga e del suo ÒstafÓ amministrativo;
nella pi totale e vergognosa mancanza di spazi di aggregazione
e di autogestione, ÒbenÓ si inseriscono gli oltraggiosi eventi
che hanno contraddistinto la notte di sabato 23, quando un manipolo
di feccia di matrice nazista ha teso un vero e proprio agguato
ai danni di alcuni ragazzi che sono stati brutalmente e gratuitamente
malmenati a sangue.
Miseria e forte miopia anche per quanto riguarda la cronaca
nelle pagine dei quotidiani locali che in un delirio di Òguerriglia
tra opposte fazioni estremisticheÓ e di Òscrezi per la contesa
di una donnaÓ, hanno ancora una volta mistificato la gravitˆ
della vicenda della infame aggressione nazista (che Ž costata
11 giorni di prognosi per il malcapitato).
Oggi pi che mai si deve dare un'attenta valutazione dei fatti
se non si vuole correre il rischio di trovarci governati da
un regime nazional popolare. Forze "antisistema" quali la Lega
Nord, il Movimento Sociale "Fiamma Tricolore", Forza Nuova e
il Fronte Nazionale sono ormai alleate elettorali della della
destra ultraliberista rappresentata da Forza Italia e dal Polo
delle Libertˆ, tutti uniti dal "dovere morale dell'anticomunismo"
e benedetti dal Vaticano per la loro crociata contro l'invasione
islamica, i gay, l'aborto e tutti i nemici della famiglia.
Le deprecabili aggressioni attuate contro il professore di Verona,
quellle di trieste in cui una ragazzo ha rischiato la vita (20
punti di sutura alla gola), e quelle di Pordenone non sono fatti
isolati imputabili a un manipolo di sbandati,come stampa e governanti
vogliono far credere.
In tutta Europa si sta assistendo ad una ripresa sempre pi
aggressiva dell'attivitˆ dei gruppi fascisti e nazisti con la
loro sistematica aggressione, sia fisica che propagandistica,
nei confronti degli immigrati, dei gay, di tutti coloro che
giustamente non si riconoscono nei valori di una destra ultra
cattolica che predica la famiglia naturale, l'immigrazione controllata
(esclusivamente cattolica).
E' illusorio pensare che contro tale inquietante deriva ci si
possa affidare a provvedimenti repressivi da parte di governi
che, con il trattato di Schengen, hanno dimostrato di avere
un'idea di Europa, quale fortezza asssediata , non molto diversa
da quella che potevano avre i nazisti nel '44. Oltre alla violenza
gratuita di detta feccia nazista(che una volta per tutte ha
dimostrato di avere pi capelli che cervello), di gratuito e
delirante a nostro avviso risultano essere anche le dichiarazioni
del Sindaco di Cordenons Riccardo del Pup che prendendo le distanze
dagli organizzatori della festa,(festa studentesca non politicizzata),
non solo non condanna la vile e atroce agressione, ma facendo
di tutta un erba un fascio (come lui) e dichiarando che non
saranno pi concesse le strutture di Cordenons e che non saranno
autorizzate manifestazioni pubbliche per evitare connotazioni
politiche allla perbenista cittadina, dimostra in tutta evidenza
che una posizione politica viene di fatto assunta attraverso
la preclusione e la negazione degli spazi.
Sembrerebbe che la libertˆ di azione venga garantita solo ed
escclusivamente a chi gira per precludere quella degli altri.
La bramosia parossistica nellÕ imporre un clima di terrore e
di violenza ad opera di pochi ciarlatani potenzialmente assassini
ci porta a rivendicare con forza ancora una volta la necessitˆ
di costruire istanze, momenti e luoghi di libera aggregazione
nel rispetto di tutte le diversitˆ(tranne quella nazista ovviamente)
attraverso la solidarietˆ il mutuo appoggio e la lotta contro
ogni forma di intolleranza xenofoba.
Il collettivo Gatanegra esprime piena solidarietˆ ai 3 malcapitati
, aderisce alla manifestazione organizzata in risposta al vile
e atroce gesto nella speranza che tutte le organizzazioni e
le persone sensibili partecipino al corteo per rivendicare il
diritto alla libertˆ individuale, il rispetto delle diversitˆ
e la liceitˆ ad uscire di casa senza il terrore di essere massacrati
di botte dopo essere stati ad un ÒsempliceÓ concerto studentesco.
Fuori i nazisti dalla nostra realtˆ e dalla storia perchŽ lÕunico
nazista buono Ž quello morto. |
Rassegna stampa |
Domenica, 1 Ottobre 2000
Ieri la temuta manifestazione contro lÕaggressione avvenuta
a Cordenons.
Massiccia la presenza di forze dellÕordine
Centri sociali in corteo, cittˆ blindata
No alla violenza, durante un sabato pomeriggio funestato da
una pioggia battente. Sono stati quasi duecento, incuranti dellÕacqua
caduta a catinelle, i ragazzi giunti anche da Trieste, Padova
e Udine che ieri si sono dati appuntamento a Pordenone per dire
no ai soprusi di qualsiasi colore e natura.
La manifestazione stata organizzata da alcune associazioni,
fra le quali Gatanegra, Rdb, Koll, Skegge Impazzite, Usi, Redazione
Germinal, Rifondazione Comunista, Fdca, Associazione Immigrati,
Centro Multietnico Semira, Circolo Zapata, Collettivo Donne,
Rete Antirazzista, Csa Tonita e via dicendo
. LÕiniziativa ha preso spunto dal pestaggio di tre ragazzi
avvenuto nella notte di sabato scorso a conclusione di una festa
a Cordenons.
Nessuno di loro era legato a gruppi politici.
Ragazzi come tanti, richiamati solo dalla voglia di stare assieme
ai coetanei. Uno di loro stato operato mercoled“ scorso. Ha
il viso massacrato, la mascella e lo zigomo distrutti.
Dopo il pestaggio, messo in atto mentre era legato con le cinture
di sicurezza, non soddisfatti, gli sconosciuti lo hanno tirato
fuori dell'auto e per interminabili minuti gli hanno sbattuto
il capo sul cofano della sua auto.
Ieri, alla manifestazione, ciascuno ha partecipato leggendo
l'accaduto da un diverso punto di vista, sulla base dei propri
ideali.
Ma tutti si sono trovati uniti dal titolo "Ferma la violenza".
Le strade del centro della cittˆ sono state pattugliate da polizia
e carabinieri. In piazza XX Settembre erano parcheggiate numerose
camionette delle Forze dell'ordine, alcune strade che davano
verso corso Vittorio Emanuele sono state bloccate al traffico.
Nelle vicinanze della Loggia del Municipio, lo spiegamento di
gruppi speciali e poliziotti stato imponente. Ma normale
routine.
LÕappuntamento per le 14.30: lentamente, arrivano alla spicciolata.
Il primo ha un giubbotto con le borchie e i capelli dritti in
testa, ha l'aria di chi arriva troppo presto ad un appuntamento.
Poi, si fanno avanti, sotto i portici, delle persone che si
fermano ad osservare. Una madre cerca i suoi figli, che di sicuro
partecipano alla manifestazione. Non vuole fermarli, certo,
ma vuole controllare che non ci siano episodi di violenza.
Lentamente la Loggia si riempie di persone, qualche insegnante,
molti studenti, i gruppi che hanno aderito alla manifestazione.
Anche i portici si animano: curiosi, simpatizzanti, qualcuno
che magari pensa di affiancarsi al corteo dopo, senza troppo
clamore.
Nel frattempo, alcune anziane signore, elegantissime e con i
tacchi alti, sono scese da una macchina e si sono dirette verso
il Municipio. Perplesso, qualcuno si chiede se siano anch'esse,
delle simpatizzanti... Mentre la manifestazione prende corpo,
fra musica rap e distribuzione di volantini, si diffonde la
voce che sta per celebrarsi un matrimonio. La sposa attesa
con trepidazione, di sicuro non avrebbe mai immaginato di trovarsi
al suo arrivo un simile spiegamento di forze... Poi tutto procede
oltre, con ordine e senza imprevisti.
EÕ vero, la cittˆ sembra blindata, ma stavolta per una buona
causa: per fermare la violenza. Paola Dalle Molle |
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Domenica, 1 Ottobre 2000
Gli organizzatori hanno tenuto fede allo spirito pacifico dellÕiniziativa
(pdm) Il corteo della manifestazione "Ferma la violenza"
parte con pi di un'ora di ritardo.
La pioggia che cade senza tregua ha rallentato i preparativi.
Molte persone - cos“ come spiega uno degli organizzatori- non
sono potute venire. La manifestazione contro ogni forma di violenza
e contro il nazismo procede secondo il programma, tra canzoni,
rombi di tamburi, volantinaggi e discorsi gridati con gli altoparlanti.
ÇDev'essere una manifestazione pacifica, noi siamo contro la
violenzaÈ, afferma una partecipante. Sullo sfondo, decine e
decine di poliziotti con caschi e manganelli. L'impressione
che qualcosa possa accadere da un momento all'altro. ÇSe si
faranno vedere i naziskins, noi chiameremo le forze dell'ordine
perchŽ li mandino viaÈ. Le premesse per una manifestazione pacifica
ci sono tutte da parte dei partecipanti. ÇNon possiamo accettare
passivamente quanto accaduto solo una settimana faÈ, spiega
uno dei ragazzi che quella maledetta notte era l“, vicino al
luogo dell'agguato, nel buio delle strade intorno all'area picnic
"Parareit" di Cordenons. Ha negli occhi l'immagine dell'amico
pestato a sangue, non regge neppure la ricostruzione dei fatti
. ÇE'ora di finirla con queste persone - e allude agli skins-
cercano sempre di creare scompiglio nei luoghi di ritrovoÈ.
Queste "teste rasate" di cui rimangano dopo il loro passaggio
solo tracce di violenza e di brutalitˆ.
Qualcuno chiede ÇperchŽ la Polizia non tiene d'occhio queste
persone?È. Gli studenti raccontavano solidali fra loro ÇSappiamo
che ci sono, lasciano scritte ovunque nelle nostre scuoleÈ.
Ma quando gli chiedi che faccia hanno e se li hanno mai visti,
tutti cambiano discorso oppure rispondo di no. La loro paura.
Ragionevole e comprensiva paura. |
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Domenica, 1 Ottobre 2000
ÇBasta con l'intolleranza e la violenza fascistaÈ
Questa la parola d'ordine scandita dai giovani dei "Centri sociali"
pordenonesi, con la partecipazione di quelli di Mestre e Udine,
contro l'aggressione notturna di Cordenons.
Domenica notte, nella campagna di Cordenons, due giovani sono
stati picchiati selvaggiamente da quattro "skin".
I giovani dei Centri sociali pordenonesi, seguiti con grande
attenzione da un folto numero di poliziotti e carabinieri (c'erano
anche la Celere di Padova e il Nucleo antisommossa dell'Arma
di Gorizia), hanno lanciato durissime parole d'accusa. ÇL'aggressione
di Cordenons - hanno scandito al megafono - stata gratuita.
La festa al Parareit non aveva alcuna connotazione politica.
Le "teste rasate" hanno selvaggiamente pestato due giovani (uno
ancora in ospedale, con una prognosi di una ventina di giorni
ndr.) che avevano l'unica colpa d'essere stati a una festaÈ.
Dure accuse lanciate anche alle Forze dell'ordine. ÇL'episodio
di Cordenons - stato detto - l'ultimo di una lunga serie.
Pi volte abbiamo segnalato alla Questura le aggressioni degli
"skin", ma le nostre denunce sono sempre cadute nel vuoto.
Tutto ci˜ perchŽ viene ancora presa per buona la tesi degli
opposti estremismi. I picchiatori "skin" sono ben conosciuti,
ma restano impunitiÈ.
Alla manifestazione contro l'intolleranza ha dato il proprio
sostegno anche numerose altre associazioni, tra le quali quella
degli immigrati extracomunitari. |
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Domenica, 1 Ottobre 2000
Imbarazzo sotto la Loggia a nozze con i Centri sociali
(Ro) Momenti di grande imbarazzo sotto la Loggia del municipio
di Pordenone, poco prima della partenza del corteo contro il
pestaggio di Cordenons.
Accanto ai giovani dei Centri sociali, con abiti variopinti
e musica a tutto volume, sono spuntate decine di persone in
giacca e cravatta, tanto incredule quanto contrariate sia per
la pioggia che per la presenza di quegli inattesi ospiti.
Un evidente e forte quanto inspiegabile contrasto. Ben presto
il rebus stato per˜ svelato. Proprio alla stessa ora della
manifestazione dei Centri sociali, in municipio erano in programma
due matrimoni. Sposi e invitati, in abito da festa, si sono
cos“ mescolati agli urlanti giovani. Paura e contrarietˆ sono
svanite con le rassicurazioni delle Forze dell'ordine, Çma -
ha detto un invitato - gli sposi avranno un motivo in pi per
ricordare il giorno del s“È. |
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