LA CASA E' UN DIRITTO SENZA CONFINI

Chi sta in un posto E' di quel posto e deve godere di tutti i diritti di cittadinanza: condizioni di vita dignitose, casa, salute, istruzione, libertà di circolazione
A Pordenone per i migranti é difficilissimo entrare nella graduatoria per l'assegnazione degli alloggi popolari: al momento della domanda di assegnazione si esigono certificazioni e documenti impossibili da reperire.
Da diversi anni questa situazione veniva denunciata da varie associazioni locali e dai migranti stessi, senza che nulla cambiasse.

Il 16 febbraio dell'anno scorso (il giorno precedente ad una grande manifestazione dei migranti per il diritto alla casa) 8 compagni del CSOA GATANEGRA sono entrati negli uffici dell A.T.E.R. (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) per esporre uno striscione che denunciava l'atteggiamento gravemente discriminatorio e razzista della dirigenza dell'Azienda; questo stando ben attenti a non intralciare il lavoro degli impiegati.

Quest'azione dimostrativa si conclusa con 8 denunce per occupazione di edificio ed interruzione di pubblico ufficio, "delitti" per i quali prevista una penale fino a 6 milioni e dai 3 ai 7 anni di reclusione.

Ad un anno di distanza, l'"illegalità" degli enti preposti all'edilizia popolare é addirittura peggiorata: non solo non cambiato nulla nella situazione dei migranti, ma addirittura l'ex primo cittadino Adolf Pasini, che avrebbe dovuto dimettersi allo scadere del suo mandato di sindaco, ancora nel consiglio direttivo.

Gli otto denunciati a Gennaio del 2003 saranno sottoposti ad un processo che, lungi dall'essere esclusivamente l'ennesima inutile repressione delle lotte, rilancer l'azione diretta contro questa situazione altamente discriminatoria, coronata dall'approvazione della legge Bossi-Fini.

Per questo chiediamo la massima solidarietà da parte di tutte/i .

Per il diritto di tutti alla casa, alla salute, all'istruzione, per la libertà di circolazione e di espressione
NESSUNO E' CLANDESTINO!
NON SI CRIMINALIZZANO LE LOTTE!!


Csoa Gatanegra
 
 
COMUNICATI E VOLANTINI DEL CSOA SULLA SITUAZIONE DEGLI ALLOGGI AI MIGRANTI

comunicato del CSOA per l'azione all'ATER del 16 feb 01

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COMUNICATO
Negli ultimi anni migliaia di persone che sono giunte in Italia in cerca di migliori prospettive di vita, in fuga da una realt di povert e di guerra, causata dalle grandi speculazioni finanziarie delle multinazionali in combutta con le istituzioni mondiali ( Banca mondiale, Fondo monetario internazionale, ...) non hanno avuto vita facile
Mentre permessa la circolazione di merci, di denaro e armi, le frontiere sono chiuse per le vittime di queste politiche neo-colonialiste e per chi intende protestare contro questi crimini ( vedi il blocco di Nizza e di Davos nei confronti dei manifestanti, divieti che non sono riusciti comunque a fermare un movimento antiglobalizzatore impostosi sull'opinione pubblica da Seattle in poi).
Migliaia di immigrati sono costretti a oltrepassare i confini nell' illegalit a causa di leggi restrittive e della lentezza della burocrazia statale: una volta fermati vegono rinchiusi nei centri di detenzione, in attesa di essere espulsi.
Per chi riesce a rimanere si prospetta, nella maggior parte dei casi, una vita contraddistinta da lavori precari, pericolosi e sottopagati, dei quali le imprese si servono per aumentare il loro guadagno.
Questa situazione viene poi sfuttata dal crimine organizzato, che assolda giovani per spacciare droga e prostituisce migliaia di ragazze. chi riesce a farsi "legalizzare" si vede negare il diritto ad un affitto decente o un alloggio popolare: da un lato molti proprietari immobiliari rifiutano l'affitto agli immigrati, dall'altro nella nostra provincia questi non hanno accesso alle graduatorie per le case popolari per dei cavilli burocratici CHE RAPPRESENTANO UNA VERA E PROPRIA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.
Per questo motivo ieri (venerd 16/2) il collettivo GATANEGRA ha occupato simbolicamente gli uffici dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale (ex IACP), con l'intento di sollevare questa questione e PORTARE LA SOLIDARIETA' A TUTTI I FRATELLI IMMIGRATI presenti sul territorio.
L'atteggiamento dell'amministrazione ha portato alla schedatura e denuncia di 8 compagni.
Si arriva ai casi estremi in cui le ditte che assumono questa mano d'opera a basso costo forniscono direttamente l'alloggio agli immigrati rendendoli in questo modo propriet dell'azienda, togliendo loro la possibilit di far valere i propri diritti o di chiedere condizioni migliori pena oltre al licenzimento, lo sfratto.
Rendiamo per "merito" allo stato italiano che si dimostrato molto "premuroso" proprio sul tema della casa "ospitando gratuitamente" migliaia di fratelli nei centri di detenzione preventiva e nelle patrie galere, sempre pi affollate.
Come sempre i problemi sociali vengono affrontati con la pi classica delle soluzioni: LA REPRESSIONE.
Scendiamo oggi in piazza per dimostrare la nostra solidariet a tutte queste persone che non fanno altro che cercare condizioni di vita migliori e contribuire ad uno scambio culturale, per affermare che tutte le frontiere sono artificiali, che i veri criminali sono lo Stato e il capitale, colpevoli di negare dignit all'essere umano, e che chiunque ha il diritto di muoversi liberamente senza subire controlli, perquisizioni e iincarcerazioni perch SIAMO TUTTI CLANDESTINI E LA NOSTRA PATRIA E' IL MONDO INTERO.

volantino al corteo del 17 feb

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VOLANTINO
Solidariet ed adesione da parte del CSOA Gatanegra alla manifestazione indetta dall'associazione immigrati per denunciare ancora una volta l'atteggiamento discriminatorio da parte dei vertici pordenonesi dell'ATER e della Commissione provinciale per l'accertamento dei requisiti soggettivi.
La casa un diritto che non pu essere negato a nessuno, mentre l'azienda territoriale di Pordenone discrimina secondo la razza gli accessi alle graduatorie per l'assegnazione delle case popolari con misure ai limiti dell'illecito...
Non ci stupisce per niente l'atteggiamento di chiusura al dialogo dei vertici ATER: quando, con una pacifica azione simbolica di protesta, abbiamo esposto uno striscione dalle finestre della segreteria, il presidente ed il segretario sono esplosi in deliri aggressivi nonostante le nostre richieste di confronto e dialogo... Il direttore Pielli affermando che non si ritiene opportuno incoraggiare ulteriori, sterili, iniziative, soprattutto in questo delicato periodo elettorale" dimostra nei fatti la non volont ad aprire un dialogo costruttivo e risolutivo e l'incapacit di porsi come soggetto mediatore tra immigrati e presidenza della commissione provinciale per l'accertamento dei requisiti soggettivi.
Probabilmente la candidatura di Scotti, presidente dell'Ater, alla poltrona di sindaco della citt rappresenta un ulteriore ostacolo al dialogo visto anche che nel suo programma l'immigrazione trattata solo ed esclusivamente come elemento disturbatore dell'ordine pubblico e quindi da reprimere e controllare.
Del resto evidente che il razzismo non un semplice fenomeno culturale: il cosiddetto miracolo economico del Nord-Est basato su un'indispensabile forza-lavoro immigrata supersfruttata con orari inversamente proporzionali ai salari; Confindustria e potentati economici fanno quotidiane richieste di nuove e fresche braccia e menti da mettere al lavoro, che siano altamente ricattabili e sfruttabili.
Dover pagare affitti esorbitanti a privati aguzzini non una buona premessa per liberarsi da straordinari forzati, al limite della sopportazione umana. Invitiamo quindi tutti i lavoratori, gli studenti, gli immigrati a scendere in piazza per il diritto alla casa di tutti, contro la politica delle quote che fissa il numero di immigrati periodicamente necessario alle imprese italiane, contro i campi-lager, per contrastare chi ci vuole divisi tra sfruttati autoctoni e sfruttati stranieri.
Costruiamo momenti di lotta autoorganizzata, perch un mondo migliore non solo possibile, ma doveroso.
GATANEGRA
 
RASSEGNA STAMPA FEBBRAIO 2001
MESSAGGERO VENETO 17-2-01

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MESSAGGERO VENETO
sabato 17 febbraio 2001.
Collettivo giovanile solleva platealmente il problema casa, ma stavolta arrivano polizia e carabinieri
Occupati in citt gli uffici dellAter Blitz con esposizione di uno striscione pro immigrati:
otto schedati in Questura

di ANTONIO BACCI

Tanto tuon che alla fine piovve. Lennesima dimostrazione dei giovani del collettivo Gatanegra, stavolta sotto forma di occupazione temporanea della sede dellAter (Azienda territoriale per ledilizia residenziale, lex Iacp per intenderci), a Pordenone in via Mazzini, si conclusa ieri alle 13 anzich sotto le luci, ormai consuete, delle telecamere, sotto quelle lampeggianti degli equipaggi di polizia e carabinieri.
Otto ragazzi sono stati accompagnati in questura, dopo la richiesta dintervento da parte del personale dellente. Identificati, sono stati rilasciati dopo due ore.
Ora rischiano una denuncia per interruzione temporanea di pubblico servizio, reato procedibile dufficio da parte della procura, a cui stato trasmesso un rapporto sui fatti, qualora siano riscontrate effettive violazioni di legge. Ma andiamo per ordine. I giovani del collettivo Gatanegra si proponevano di manifestare esponendo uno striscione dalle finestre della sede dellAter.
Il testo era La casa di chi labita Siamo tutti clandestini. Lesposizione effettivamente avvenuta, ma la prevista uscita pacifica dalledificio, a obiettivo raggiunto, ha avuto un finale a sorpresa, sotto forma di arrivo delle forze dellordine.
I ragazzi di Gatanegra avevano gi manifestato, nei giorni scorsi, attraverso ripetuti comunicati stampa la loro amarezza per il trattamento riservato in Italia agli extracomunitari, di cui lamentavano la mancata iscrizione nelle liste dei beneficiari della case popolari.
Motivo di tutto ci la richiesta da parte delle autorit competenti di documentazioni a volte impossibili da produrre, visto che in alcune zone del mondo gli uffici catastali nemmeno esistono.
Lo scontento era sfociato nella decisione, che avr comunque seguito questo pomeriggio, di sfilare insieme agli immigrati in un corteo che partir alle 17 da piazzetta Cavour e che vedr al centro della protesta non solo il prblema casa per gli extracomunitari, ma anche i centri di detenzione temporanea, considerati lager, previsti dalle pi recenti leggi in materia di immigrazione.
Quella di ieri, per, stata la prima volta in cui una manifestazione del collettivo ha finito per richiamare lattenzione delle forze dellordine. In precedenza le occupazioni dellex consorzio agrario di viale Dante e delledificio ex Armani, in via Colonna, non avevano suscitato alcuna reazione, sotto forma dintervento, da parte di polizia e carabinieri.
Le stesse forze dellordine non erano nemmeno intervenute, a dispetto di quanto richiesto dallamministrazione comunale, nelledificio dellex Cerit, dove era ed tuttora in corso la pacifica occupazione di un altro collettivo di diversa estrazione e differente finalit, Quando ci vuole ci vuole. Un florilegio di proteste, nella nostra citt, che deve far riflettere sul disagio che si respira negli ambienti giovanili. Ma allo stesso tempo, sullaltro fronte, una responsabilit importante, che fa capo ai giovani: quella di manifestare nel rispetto delle leggi vigenti.

 

MESSAGGERO VENETO #2

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MESSAGGERO VENETO
La versione dei ragazzi che hanno dato vita alla movimentata mattinata in via Mazzini.
Ecco perch, secondo loro, non sono state violate leggi
Gatanegra non molla e promette nuove azioni (a.b.)


Volevamo denunciare nuovamente il fatto che Pordenone lunica citt in italia in cui gli immigrati non hanno accesso alle graduatorie per lassegnazione delle case popolari.
Si richiede agli immigrati la presentazione di documenti che il pi delle volte sono impossibili da reperire: certificati catastali di zone il pi delle volte distrutte dalla guerra o dalla carestia, o in cui non esistono nemmeno uffici assimilabili al catasto.
Comincia cos la lunga nota in cui i giovani del collettivo Gatanegra danno la loro versione su qaunto accaduto ieri: Ci siamo introdotti dicono in un ufficio al secondo piano (aperto, senza il cartello vietato laccesso ai non addetti) chiarendo subito che si trattava di unazione dimostrativa che si sarebbe protratta esclusivamente per il tempo necessario a comunicare le nostre rivendicazioni e a esporre uno striscione che recitava: La casa di chi labita - Siamo tutti clandestini!.
Saremmo rimasti l non pi di mezzora, se non fosse che la dirigenza dellAter, nelle persone del presidente Scotti e del direttore Pielli, ha voluto giungere subito allo scontro dicendo Vi denuncio per violenza pubblica e privata quando non ci si nemmeno sfiorati con nessun dirigente o impiegato e non si sono verificate nemmeno aggressioni verbali, se non da parte della dirigenza; le accuse si sono poi spinte fino a interruzione di pubblico ufficio, sequestro e altre amenit.
La verit dei fatti secondo Gatanegra invece questa: quando abbiamo incontrato il presidente abbiamo espresso la volont di avere un confronto con lui, al che ci stato risposto Non voglio parlare con voi! Fate pure, io chiamo la polizia!.
A nessuno stato impedito di lavorare, gli impiegati continuavano ad andare e venire con incartamenti e la segretaria dopo qualche istante ha ripreso a timbrar carte. La porta dellufficio da cui stavamo esponendo lo striscione non mai stata chiusa a chiave. La vicenda si conclusa con unazione di polizia che ha impiegato cinque volanti, una pattuglia dei carabinieri, due carabinieri in borghese, cinque agenti della digos (tutto questo per otto persone e uno striscione... mancavano solo i marines).
Siamo stati tutti portati in questura dove ci hanno sottoposti a identificazioni, schedature, inchiostrature, fotografie. Poi Gatanegra prosegue con i propositi per il futuro: Durante tutte le occupazioni che abbiamo fatto in stabili privati lamministrazione ha fatto pressioni per giungere a uno sgombero (che non gli competeva); sono state recapitate multe per affissione abusiva a persone estranee ai fatti.
A questo punto chiaro che le istituzioni considerano problemi come la mancanza di spazi, di alloggi, limmigrazione come questioni di ordine pubblico, risolvibili quindi esclusivamente reprimendo.
Se questo atteggiamento intende eliminarci, otterr esattamente leffetto opposto: in ogni zona di questa citt e in qualunque momento siamo in grado di rivendicare le nostre idee a cui si nega qualsiasi spazio di agibilit. Quello di ieri non stato, dunque, lultimo capitolo.

 

MESSAGGERO VENETO #3

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MESSAGGERO VENETO
Ma Scotti e Pielli difendono lente
(a.bac.)

Definire opposte la versione dei fatti fornita da Gatanegra e quella del presidente dellAter Alberto Scotti é dire poco.
Ero nel mio studio col direttore Pielli racconta Scotti quando vedo entrare, scossa, la segretaria, che mi dice che alcuni ragazzi sono entrati nella sede contro la sua volontà e hanno affisso uno striscione allesterno delledificio.
Ho messo il naso fuori e ho visto che erano in numero considerevole.
Ho detto solo che mi raccomandavo di non commettere violenze. Nessuno mi ha chiesto di avere un colloquio, anche se a quel punto, vista lazione in atto, ritengo sarebbe stato troppo tardi.
Lufficio della segretaria, che non é sicuramente aperto al pubblico perch cé unapposita vetrata attraverso la quale parlare, era stato occupato.
I giovani non si sono qualificati, non sapevo neanche chi fossero. Quello che poi accaduto lo ignoro perché sono rimasto nel mio ufficio.
Il personale li ha invitati a uscire e, visto che non lo facevano, qualcuno ha chiamato le forze dellordine. Quanto alla possibilità di sporgere querela contro i giovani del collettivo, Scotti ha dichiarato: Nel mio ufficio non sono entrati, quindi a titolo personale non posso parlare di interruzione di pubblico servizio.
Cosa sia successo fuori non lo so. Lo accerter lunedì mattina coi miei collaboratori e, se ci saranno le condizioni, faremo denuncia. Un cenno, infine, Scotti lo ha riservato alle critiche circa il trattamento riservato a Pordenone, sul fronte della casa, agli extracomunitari. LAter ha detto il presidente edifica, gestisce e fa la manutenzione delle case, non le assegna.
Per questo cé unapposita commissione, presieduta dal giudice Alberto Rossi, di cui fanno parte, oltre a me, esponenti esterni indicati da sindacati e inquilini. LAter mette solo la sede a disposizione, per queste riunioni.
La commissione, che non consultiva, ma decide, applica la volont del legislatore.
Posso comunque precisare che negli elenchi visionabili nella nostra sede ci sono diversi extracomunitari nelle graduatorie per lassegnazione delle case popolari, quelli che hanno portato la documentazione richiesta. Capisco che altri abbiano avuto difficolt ma il problema, a questo punto, riguarda quanto previsto dal legislatore, la cui interpretazione sugli atti da produrre é stata suffragata anche da un parere scritto della Regione.
Il direttore Pielli ha aggiunto: Parlavo col presidente, quando ci siamo visti aprire la porta dalla segretaria che ci ha chiesto di intervenire. Latrio era pieno di gente. Ho chiesto cosa volessero e hanno risposto Una civile manifestazione. Sono andato nel mio ufficio per chiamare il 113, ma loro sono entrati anche l, nonostante la diffida, e hanno appeso lo striscione.
Non cera un atteggiamento aggressivo dal punto di vista fisico, ma erano lì a comandare dove noi dovevamo, invece, lavorare.
Dopo una telefonata ricevuta da un altro ufficio, situato a un piano diverso, ho capito che volevano entrare anche lì e ho dato ordine agli altri uffici di chiudere le porte a chiave e di interrompere lattività.
Il tutto senza capire il motivo della protesta. Denunce? Ritengo che sia stato interrotto il pubblico servizio e che vi siano dignit da tutelare

 

GAZZETTINO
17-2-01

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GAZZETTINO
Sabato, 17 Febbraio 2001
NIZIATIVA SIMBOLICA DEL COLLETTIVO "Gatanegra"
occupata la sede Ater Scatta la denuncia.
Arriva in forze la Polizia e otto giovani finiscono in Questura


Voleva essere soltanto una dimostrazione simbolica, per protestare contro la mancanza di alloggi di edilizia agevolata.
E' finita con un'operazione di Polizia: cinque mezzi, molti agenti impegnati e un gruppo di giovani del collettivo anarco-libertario "Gatanegra" finito in Questura sulle auto scattanti e a sirene spiegate.
I ragazzi appartenenti al collettivo sono stati identificati e poi rilasciati nel tardo pomeriggio.
Un rapporto sarebbe stato inviato in Procura per capire se vi siano gli estremi del reato di interruzione di pubblico ufficio.
L'azione di protesta era iniziata verso le 12.30 di ieri mattina.
Una decina di appartenenti al collettivo "Gatanegra" ha occupato simbolicamente gli uffici dell'Ater, in via Damiani. Avevamo deciso di farlo a quell'ora - ha spiegato un portavoce del gruppo - per arrecare minor disagio possibile negli uffici dell'ente.
Il blitz aveva l'obiettivo di sottolineare la carenza di case pubbliche e di annunciare l'adesione al corteo per i diritti degli immigrati a ottenere una casa.
I giovani erano appena riusciti ad attaccare uno striscione all'esterno del palazzo quando arrivata la Polizia, chiamata dalla dirigenza dell'Ater che ha sporto formale denuncia.
I ragazzi sono stati cos obbligati a sgomberare la sede. Sono stati accompagnati in strada e caricati sui mezzi della Polizia, partiti poi a sirene spiegate verso la Questura. Gli appartenenti al gruppo sono stati identificati e rilasciati soltanto in serata. I vertici dell'Ater hanno precisato: Ci siamo visti gli uffici occupati senza alcun preavviso.
Il collettivo ribatte: Abbiamo chiarito immediatamente che si trattava di un'azione dimostrativa e che sarebbe durata pochi minuti. A nessuno stato impedito di lavorare.
Solidariet all'azione arrivata dal circolo Zapata. E la segreteria provinciale dei Democratici ha ricordato: I problemi erano stati sollevati da noi gi nei mesi scorsi.
GAZZETTINO
18-2-01

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GAZZETTINO
Domenica, 18 Febbraio 2001
Dopo l'"occupazione lampo" degli ...


Dopo l'"occupazione lampo" degli uffici dell'Ater, in via Damiani in citt, da parte del collettivo Gatanegra, il caso finisce in Procura.
La polizia - che era intervenuta in forze per bloccare il "blitz" dei giovani anarco-libertari entrati negli uffici dell'ente per un'azione dimostrativa - ha fatto scattare la denuncia per interruzione di pubblico servizio.
La notizia della denuncia del gruppo éstata confermata ieri mattina al terzo piano del tribunale cittadino. Sull'episodio é stata presentata anche una denuncia da parte dei vertici dell'ente delle case popolari che si é visto piombare, senza alcun preavviso, i giovani del collettivo negli uffici.
Da parte loro, i giovani del collettivo, ribadiscono: Quando siamo entrati negli uffici abbiamo subito precisato che si trattava di una breve azione dimostrativa. A nessuno stato impedito di lavorare. Sta di fatto che gli impiegati continuavano a svolgere le loro funzioni.

Centinaia di extracomunitari hanno dato vita a un corteo in citt.
Alla manifestazione hanno aderito collettivi giovanili
Legge sulla casa, gli immigrati protestano


Nei confronti dei giovani del collettivo Gatanegra che hanno occupato per breve tempo, nella mattinata di sabato, la sede dellAter di Pordenone (lazienda territoriale per ledilizia residenziale, ex Iacp) é scattata la denuncia per interruzione temporanea di pubblico servizio.
Otto giovani erano stati accompagnati in questura, ed identificati, dopo la richiesta dintervento da parte del personale dellente.
I giovani serano presentati nella sede dellAter per manifestare contro il trattamento riservato in Italia agli immigrati extracomunitari, lamentando la mancata iscrizione nelle liste dei beneficiari delle case popolari.
Introdottisi in un ufficio del secondo piano, dopo aver illustrato le loro rivendivazioni, avevano esposto uno striscione (si leggeva, tra laltro: La casa é di chi labita).
Domani il presidente dellAter, Alberto Scotti, far il punto con i collaboratori su quanto accaduto, per valutare se procedere con una propria denuncia.
GAZZETTINO
#2

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GAZZETTINO
Domenica, 18 Febbraio 2001
<Siamo alla paralisi totale dell'attività ...


<Siamo alla paralisi totale dell'attività dell'Ater che, a fronte di 600 domande per abitazioni di edilizia agevolata pubblica da parte di cittadini italiani e altre 100 da parte degli immigrati extracomunitari, non attualmente in grado di consegnare nemmeno un alloggio e non ha in costruzione nessuno stabile.
Lo afferma, a un anno di distanza dalle accuse dell'assessore regionale all'edilizia pubblica Maurizio Salvador - di pressappochismo e scarso "studio" della materia - la coordinatrice provinciale dei Democratici dell'Asinello, Anna Pagliaro.
Ora non potr più obiettare che dobbiamo ancora studiare... A quanto pare la "sua" cinquina di esperti al vertice dell'Ater pordenonese non riuscita a invertire una pericolosa tendenza in atto verso l'immobilismo dell'attività edilizia pubblica.
Lo aveva denunciato lo stesso presidente della Commissione per la verifica dei requisiti oggettivi, il giudice Alberto Rossi, nell'ottobre dell'anno scorso: "Negli anni '70 - spiegava il magistrato - anche grazie ai contributi Gescal, si riuscivano a realizzare quasi 200 alloggi all'anno.
Nell'ultimo triennio, con i finanziamenti esterni, che dovrebbero sostituire il contributo abolito, si realizzano solo 15 appartamenti all'anno.
Altrettanti con fondi propri dell'ente. Le iniziative del Bar de la Foia e di via Candiani, tuttavia, sono ferme da anni.
Nel primo caso la realizzazione di una ventina di alloggi stata progettata nel 1992 da un professionista esterno, i lavori non sono mai stati assegnati e l'ente rischia di perdere i finanziamenti.
Anche nel secondo caso i 46 alloggi sono stati affidati a un progettista esterno, nel 1994, l'appalto éstato affidato all'impresa, ma i lavori non sono mai partiti.
Abbiamo intenzione - afferma a questo proposito la Pagliaro - di presentare un esposto alla magistratura e, inoltre, chiederemo i bilanci dell'Ente, per verificare come sono stati spesi i soldi in questi anni.
Alla Regione chiederemo, infine, il reintegro dell'articolo 9 della legge regionale 86/99 e l'adeguamento alla legge nazionale 560/93.