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COMUNICATI E VOLANTINI DEL CSOA SULLA
SITUAZIONE DEGLI ALLOGGI AI MIGRANTI |
comunicato
del CSOA per l'azione all'ATER del 16 feb 01
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COMUNICATO
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Negli
ultimi anni migliaia di persone che sono giunte in Italia
in cerca di migliori prospettive di vita, in fuga da una
realt di povert e di guerra, causata dalle grandi speculazioni
finanziarie delle multinazionali in combutta con le istituzioni
mondiali ( Banca mondiale, Fondo monetario internazionale,
...) non hanno avuto vita facile
Mentre permessa la circolazione di merci, di denaro
e armi, le frontiere sono chiuse per le vittime di queste
politiche neo-colonialiste e per chi intende protestare
contro questi crimini ( vedi il blocco di Nizza e di Davos
nei confronti dei manifestanti, divieti che non sono riusciti
comunque a fermare un movimento antiglobalizzatore impostosi
sull'opinione pubblica da Seattle in poi).
Migliaia di immigrati sono costretti a oltrepassare i
confini nell' illegalit a causa di leggi restrittive
e della lentezza della burocrazia statale: una volta fermati
vegono rinchiusi nei centri di detenzione, in attesa di
essere espulsi.
Per chi riesce a rimanere si prospetta, nella maggior
parte dei casi, una vita contraddistinta da lavori precari,
pericolosi e sottopagati, dei quali le imprese si servono
per aumentare il loro guadagno.
Questa situazione viene poi sfuttata dal crimine organizzato,
che assolda giovani per spacciare droga e prostituisce
migliaia di ragazze. chi riesce a farsi "legalizzare"
si vede negare il diritto ad un affitto decente o un alloggio
popolare: da un lato molti proprietari immobiliari rifiutano
l'affitto agli immigrati, dall'altro nella nostra provincia
questi non hanno accesso alle graduatorie per le case
popolari per dei cavilli burocratici CHE RAPPRESENTANO
UNA VERA E PROPRIA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.
Per questo motivo ieri (venerd 16/2) il collettivo GATANEGRA
ha occupato simbolicamente gli uffici dell'Azienda Territoriale
per l'Edilizia Residenziale (ex IACP), con l'intento di
sollevare questa questione e PORTARE LA SOLIDARIETA' A
TUTTI I FRATELLI IMMIGRATI presenti sul territorio.
L'atteggiamento dell'amministrazione ha portato alla schedatura
e denuncia di 8 compagni.
Si arriva ai casi estremi in cui le ditte che assumono
questa mano d'opera a basso costo forniscono direttamente
l'alloggio agli immigrati rendendoli in questo modo propriet
dell'azienda, togliendo loro la possibilit di far valere
i propri diritti o di chiedere condizioni migliori pena
oltre al licenzimento, lo sfratto.
Rendiamo per "merito" allo stato italiano che si dimostrato
molto "premuroso" proprio sul tema della casa "ospitando
gratuitamente" migliaia di fratelli nei centri di detenzione
preventiva e nelle patrie galere, sempre pi affollate.
Come sempre i problemi sociali vengono affrontati con
la pi classica delle soluzioni: LA REPRESSIONE.
Scendiamo oggi in piazza per dimostrare la nostra solidariet
a tutte queste persone che non fanno altro che cercare
condizioni di vita migliori e contribuire ad uno scambio
culturale, per affermare che tutte le frontiere sono artificiali,
che i veri criminali sono lo Stato e il capitale, colpevoli
di negare dignit all'essere umano, e che chiunque ha
il diritto di muoversi liberamente senza subire controlli,
perquisizioni e iincarcerazioni perch SIAMO TUTTI CLANDESTINI
E LA NOSTRA PATRIA E' IL MONDO INTERO.
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volantino
al corteo del 17 feb
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VOLANTINO
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Solidariet ed adesione da
parte del CSOA Gatanegra alla manifestazione indetta dall'associazione
immigrati per denunciare ancora una volta l'atteggiamento
discriminatorio da parte dei vertici pordenonesi dell'ATER
e della Commissione provinciale per l'accertamento dei
requisiti soggettivi.
La casa un diritto che non pu essere negato a nessuno,
mentre l'azienda territoriale di Pordenone discrimina
secondo la razza gli accessi alle graduatorie per l'assegnazione
delle case popolari con misure ai limiti dell'illecito...
Non ci stupisce per niente l'atteggiamento di chiusura
al dialogo dei vertici ATER: quando, con una pacifica
azione simbolica di protesta, abbiamo esposto uno striscione
dalle finestre della segreteria, il presidente ed il segretario
sono esplosi in deliri aggressivi nonostante le nostre
richieste di confronto e dialogo... Il direttore Pielli
affermando che non si ritiene opportuno incoraggiare
ulteriori, sterili, iniziative, soprattutto in questo
delicato periodo elettorale" dimostra nei fatti la non
volont ad aprire un dialogo costruttivo e risolutivo
e l'incapacit di porsi come soggetto mediatore tra immigrati
e presidenza della commissione provinciale per l'accertamento
dei requisiti soggettivi.
Probabilmente la candidatura di Scotti, presidente dell'Ater,
alla poltrona di sindaco della citt rappresenta un ulteriore
ostacolo al dialogo visto anche che nel suo programma
l'immigrazione trattata solo ed esclusivamente come
elemento disturbatore dell'ordine pubblico e quindi da
reprimere e controllare.
Del resto evidente che il razzismo non un semplice
fenomeno culturale: il cosiddetto miracolo economico del
Nord-Est basato su un'indispensabile forza-lavoro immigrata
supersfruttata con orari inversamente proporzionali ai
salari; Confindustria e potentati economici fanno quotidiane
richieste di nuove e fresche braccia e menti da mettere
al lavoro, che siano altamente ricattabili e sfruttabili.
Dover pagare affitti esorbitanti a privati aguzzini non
una buona premessa per liberarsi da straordinari forzati,
al limite della sopportazione umana. Invitiamo quindi
tutti i lavoratori, gli studenti, gli immigrati a scendere
in piazza per il diritto alla casa di tutti, contro la
politica delle quote che fissa il numero di immigrati
periodicamente necessario alle imprese italiane, contro
i campi-lager, per contrastare chi ci vuole divisi tra
sfruttati autoctoni e sfruttati stranieri.
Costruiamo momenti di lotta autoorganizzata, perch un
mondo migliore non solo possibile, ma doveroso.
GATANEGRA
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RASSEGNA STAMPA FEBBRAIO 2001
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MESSAGGERO VENETO 17-2-01 |
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MESSAGGERO
VENETO |
sabato 17 febbraio 2001.
Collettivo giovanile solleva platealmente il problema
casa, ma stavolta arrivano polizia e carabinieri
Occupati in citt gli uffici dellAter Blitz con esposizione
di uno striscione pro immigrati:
otto schedati in Questura
di ANTONIO BACCI
Tanto tuon che alla fine piovve. Lennesima dimostrazione
dei giovani del collettivo Gatanegra, stavolta sotto
forma di occupazione temporanea della sede dellAter (Azienda
territoriale per ledilizia residenziale, lex Iacp per
intenderci), a Pordenone in via Mazzini, si conclusa
ieri alle 13 anzich sotto le luci, ormai consuete, delle
telecamere, sotto quelle lampeggianti degli equipaggi
di polizia e carabinieri.
Otto ragazzi sono stati accompagnati in questura, dopo
la richiesta dintervento da parte del personale dellente.
Identificati, sono stati rilasciati dopo due ore.
Ora rischiano una denuncia per interruzione temporanea
di pubblico servizio, reato procedibile dufficio da parte
della procura, a cui stato trasmesso un rapporto sui
fatti, qualora siano riscontrate effettive violazioni
di legge. Ma andiamo per ordine. I giovani del collettivo
Gatanegra si proponevano di manifestare esponendo uno
striscione dalle finestre della sede dellAter.
Il testo era La casa di chi labita Siamo tutti clandestini.
Lesposizione effettivamente avvenuta, ma la prevista
uscita pacifica dalledificio, a obiettivo raggiunto,
ha avuto un finale a sorpresa, sotto forma di arrivo delle
forze dellordine.
I ragazzi di Gatanegra avevano gi manifestato, nei
giorni scorsi, attraverso ripetuti comunicati stampa la
loro amarezza per il trattamento riservato in Italia agli
extracomunitari, di cui lamentavano la mancata iscrizione
nelle liste dei beneficiari della case popolari.
Motivo di tutto ci la richiesta da parte delle autorit
competenti di documentazioni a volte impossibili da produrre,
visto che in alcune zone del mondo gli uffici catastali
nemmeno esistono.
Lo scontento era sfociato nella decisione, che avr comunque
seguito questo pomeriggio, di sfilare insieme agli immigrati
in un corteo che partir alle 17 da piazzetta Cavour e
che vedr al centro della protesta non solo il prblema
casa per gli extracomunitari, ma anche i centri di detenzione
temporanea, considerati lager, previsti dalle pi recenti
leggi in materia di immigrazione.
Quella di ieri, per, stata la prima volta in cui una
manifestazione del collettivo ha finito per richiamare
lattenzione delle forze dellordine. In precedenza le
occupazioni dellex consorzio agrario di viale Dante e
delledificio ex Armani, in via Colonna, non avevano suscitato
alcuna reazione, sotto forma dintervento, da parte di
polizia e carabinieri.
Le stesse forze dellordine non erano nemmeno intervenute,
a dispetto di quanto richiesto dallamministrazione comunale,
nelledificio dellex Cerit, dove era ed tuttora in
corso la pacifica occupazione di un altro collettivo di
diversa estrazione e differente finalit, Quando ci vuole
ci vuole. Un florilegio di proteste, nella nostra citt,
che deve far riflettere sul disagio che si respira negli
ambienti giovanili. Ma allo stesso tempo, sullaltro fronte,
una responsabilit importante, che fa capo ai giovani:
quella di manifestare nel rispetto delle leggi vigenti.
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MESSAGGERO VENETO #2 |
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MESSAGGERO
VENETO |
La
versione dei ragazzi che hanno dato vita alla movimentata
mattinata in via Mazzini.
Ecco perch, secondo loro, non sono state violate leggi
Gatanegra non molla e promette nuove azioni (a.b.)
Volevamo denunciare nuovamente il fatto che Pordenone
lunica citt in italia in cui gli immigrati non hanno
accesso alle graduatorie per lassegnazione delle case
popolari.
Si richiede agli immigrati la presentazione di documenti
che il pi delle volte sono impossibili da reperire: certificati
catastali di zone il pi delle volte distrutte dalla guerra
o dalla carestia, o in cui non esistono nemmeno uffici
assimilabili al catasto.
Comincia cos la lunga nota in cui i giovani del collettivo
Gatanegra danno la loro versione su qaunto accaduto
ieri: Ci siamo introdotti dicono in un ufficio al
secondo piano (aperto, senza il cartello vietato laccesso
ai non addetti) chiarendo subito che si trattava di unazione
dimostrativa che si sarebbe protratta esclusivamente per
il tempo necessario a comunicare le nostre rivendicazioni
e a esporre uno striscione che recitava: La casa di
chi labita - Siamo tutti clandestini!.
Saremmo rimasti l non pi di mezzora, se non fosse che
la dirigenza dellAter, nelle persone del presidente Scotti
e del direttore Pielli, ha voluto giungere subito allo
scontro dicendo Vi denuncio per violenza pubblica e privata
quando non ci si nemmeno sfiorati con nessun dirigente
o impiegato e non si sono verificate nemmeno aggressioni
verbali, se non da parte della dirigenza; le accuse si
sono poi spinte fino a interruzione di pubblico ufficio,
sequestro e altre amenit.
La verit dei fatti secondo Gatanegra invece questa:
quando abbiamo incontrato il presidente abbiamo espresso
la volont di avere un confronto con lui, al che ci
stato risposto Non voglio parlare con voi! Fate pure,
io chiamo la polizia!.
A nessuno stato impedito di lavorare, gli impiegati
continuavano ad andare e venire con incartamenti e la
segretaria dopo qualche istante ha ripreso a timbrar carte.
La porta dellufficio da cui stavamo esponendo lo striscione
non mai stata chiusa a chiave. La vicenda si conclusa
con unazione di polizia che ha impiegato cinque volanti,
una pattuglia dei carabinieri, due carabinieri in borghese,
cinque agenti della digos (tutto questo per otto persone
e uno striscione... mancavano solo i marines).
Siamo stati tutti portati in questura dove ci hanno sottoposti
a identificazioni, schedature, inchiostrature, fotografie.
Poi Gatanegra prosegue con i propositi per il futuro:
Durante tutte le occupazioni che abbiamo fatto in stabili
privati lamministrazione ha fatto pressioni per giungere
a uno sgombero (che non gli competeva); sono state recapitate
multe per affissione abusiva a persone estranee ai fatti.
A questo punto chiaro che le istituzioni considerano
problemi come la mancanza di spazi, di alloggi, limmigrazione
come questioni di ordine pubblico, risolvibili quindi
esclusivamente reprimendo.
Se questo atteggiamento intende eliminarci, otterr esattamente
leffetto opposto: in ogni zona di questa citt e in qualunque
momento siamo in grado di rivendicare le nostre idee a
cui si nega qualsiasi spazio di agibilit. Quello di
ieri non stato, dunque, lultimo capitolo.
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MESSAGGERO VENETO #3 |
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MESSAGGERO
VENETO |
Ma
Scotti e Pielli difendono lente
(a.bac.)
Definire opposte la versione dei fatti fornita da Gatanegra
e quella del presidente dellAter Alberto Scotti é
dire poco.
Ero nel mio studio col direttore Pielli racconta Scotti
quando vedo entrare, scossa, la segretaria, che mi dice
che alcuni ragazzi sono entrati nella sede contro la sua
volontà e hanno affisso uno striscione allesterno
delledificio.
Ho messo il naso fuori e ho visto che erano in numero
considerevole.
Ho detto solo che mi raccomandavo di non commettere violenze.
Nessuno mi ha chiesto di avere un colloquio, anche se
a quel punto, vista lazione in atto, ritengo sarebbe
stato troppo tardi.
Lufficio della segretaria, che non é sicuramente
aperto al pubblico perch cé unapposita vetrata
attraverso la quale parlare, era stato occupato.
I giovani non si sono qualificati, non sapevo neanche
chi fossero. Quello che poi accaduto lo ignoro perché
sono rimasto nel mio ufficio.
Il personale li ha invitati a uscire e, visto che non
lo facevano, qualcuno ha chiamato le forze dellordine.
Quanto alla possibilità di sporgere querela contro
i giovani del collettivo, Scotti ha dichiarato: Nel mio
ufficio non sono entrati, quindi a titolo personale non
posso parlare di interruzione di pubblico servizio.
Cosa sia successo fuori non lo so. Lo accerter lunedì
mattina coi miei collaboratori e, se ci saranno le condizioni,
faremo denuncia. Un cenno, infine, Scotti lo ha riservato
alle critiche circa il trattamento riservato a Pordenone,
sul fronte della casa, agli extracomunitari. LAter
ha detto il presidente edifica, gestisce e fa la manutenzione
delle case, non le assegna.
Per questo cé unapposita commissione, presieduta
dal giudice Alberto Rossi, di cui fanno parte, oltre a
me, esponenti esterni indicati da sindacati e inquilini.
LAter mette solo la sede a disposizione, per queste riunioni.
La commissione, che non consultiva, ma decide, applica
la volont del legislatore.
Posso comunque precisare che negli elenchi visionabili
nella nostra sede ci sono diversi extracomunitari nelle
graduatorie per lassegnazione delle case popolari, quelli
che hanno portato la documentazione richiesta. Capisco
che altri abbiano avuto difficolt ma il problema, a questo
punto, riguarda quanto previsto dal legislatore, la cui
interpretazione sugli atti da produrre é stata
suffragata anche da un parere scritto della Regione.
Il direttore Pielli ha aggiunto: Parlavo col presidente,
quando ci siamo visti aprire la porta dalla segretaria
che ci ha chiesto di intervenire. Latrio era pieno di
gente. Ho chiesto cosa volessero e hanno risposto Una
civile manifestazione. Sono andato nel mio ufficio per
chiamare il 113, ma loro sono entrati anche l, nonostante
la diffida, e hanno appeso lo striscione.
Non cera un atteggiamento aggressivo dal punto di vista
fisico, ma erano lì a comandare dove noi dovevamo,
invece, lavorare.
Dopo una telefonata ricevuta da un altro ufficio, situato
a un piano diverso, ho capito che volevano entrare anche
lì e ho dato ordine agli altri uffici di chiudere
le porte a chiave e di interrompere lattività.
Il tutto senza capire il motivo della protesta. Denunce?
Ritengo che sia stato interrotto il pubblico servizio
e che vi siano dignit da tutelare
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GAZZETTINO
17-2-01 |
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GAZZETTINO
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Sabato,
17 Febbraio 2001
NIZIATIVA SIMBOLICA DEL COLLETTIVO "Gatanegra"
occupata la sede Ater Scatta la denuncia.
Arriva in forze la Polizia e otto giovani finiscono in
Questura
Voleva essere soltanto una dimostrazione simbolica, per
protestare contro la mancanza di alloggi di edilizia agevolata.
E' finita con un'operazione di Polizia: cinque mezzi,
molti agenti impegnati e un gruppo di giovani del collettivo
anarco-libertario "Gatanegra" finito in Questura sulle
auto scattanti e a sirene spiegate.
I ragazzi appartenenti al collettivo sono stati identificati
e poi rilasciati nel tardo pomeriggio.
Un rapporto sarebbe stato inviato in Procura per capire
se vi siano gli estremi del reato di interruzione di pubblico
ufficio.
L'azione di protesta era iniziata verso le 12.30 di ieri
mattina.
Una decina di appartenenti al collettivo "Gatanegra" ha
occupato simbolicamente gli uffici dell'Ater, in via Damiani.
Avevamo deciso di farlo a quell'ora - ha spiegato un
portavoce del gruppo - per arrecare minor disagio possibile
negli uffici dell'ente.
Il blitz aveva l'obiettivo di sottolineare la carenza
di case pubbliche e di annunciare l'adesione al corteo
per i diritti degli immigrati a ottenere una casa.
I giovani erano appena riusciti ad attaccare uno striscione
all'esterno del palazzo quando arrivata la Polizia,
chiamata dalla dirigenza dell'Ater che ha sporto formale
denuncia.
I ragazzi sono stati cos obbligati a sgomberare la sede.
Sono stati accompagnati in strada e caricati sui mezzi
della Polizia, partiti poi a sirene spiegate verso la
Questura. Gli appartenenti al gruppo sono stati identificati
e rilasciati soltanto in serata. I vertici dell'Ater hanno
precisato: Ci siamo visti gli uffici occupati senza alcun
preavviso.
Il collettivo ribatte: Abbiamo chiarito immediatamente
che si trattava di un'azione dimostrativa e che sarebbe
durata pochi minuti. A nessuno stato impedito di lavorare.
Solidariet all'azione arrivata dal circolo Zapata.
E la segreteria provinciale dei Democratici ha ricordato:
I problemi erano stati sollevati da noi gi nei mesi
scorsi. |
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GAZZETTINO
18-2-01 |
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GAZZETTINO
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Domenica,
18 Febbraio 2001
Dopo l'"occupazione lampo" degli ...
Dopo l'"occupazione lampo" degli uffici dell'Ater, in
via Damiani in citt, da parte del collettivo Gatanegra,
il caso finisce in Procura.
La polizia - che era intervenuta in forze per bloccare
il "blitz" dei giovani anarco-libertari entrati negli
uffici dell'ente per un'azione dimostrativa - ha fatto
scattare la denuncia per interruzione di pubblico servizio.
La notizia della denuncia del gruppo éstata confermata
ieri mattina al terzo piano del tribunale cittadino. Sull'episodio
é stata presentata anche una denuncia da parte
dei vertici dell'ente delle case popolari che si é
visto piombare, senza alcun preavviso, i giovani del collettivo
negli uffici.
Da parte loro, i giovani del collettivo, ribadiscono:
Quando siamo entrati negli uffici abbiamo subito precisato
che si trattava di una breve azione dimostrativa. A nessuno
stato impedito di lavorare. Sta di fatto che gli impiegati
continuavano a svolgere le loro funzioni.
Centinaia di extracomunitari hanno dato vita a un corteo
in citt.
Alla manifestazione hanno aderito collettivi giovanili
Legge sulla casa, gli immigrati protestano
Nei confronti dei giovani del collettivo Gatanegra che
hanno occupato per breve tempo, nella mattinata di sabato,
la sede dellAter di Pordenone (lazienda territoriale
per ledilizia residenziale, ex Iacp) é scattata
la denuncia per interruzione temporanea di pubblico servizio.
Otto giovani erano stati accompagnati in questura, ed
identificati, dopo la richiesta dintervento da parte
del personale dellente.
I giovani serano presentati nella sede dellAter per
manifestare contro il trattamento riservato in Italia
agli immigrati extracomunitari, lamentando la mancata
iscrizione nelle liste dei beneficiari delle case popolari.
Introdottisi in un ufficio del secondo piano, dopo aver
illustrato le loro rivendivazioni, avevano esposto uno
striscione (si leggeva, tra laltro: La casa é
di chi labita).
Domani il presidente dellAter, Alberto Scotti, far il
punto con i collaboratori su quanto accaduto, per valutare
se procedere con una propria denuncia. |
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GAZZETTINO
#2 |
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GAZZETTINO
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Domenica, 18 Febbraio 2001
<Siamo alla paralisi totale dell'attività ...
<Siamo alla paralisi totale dell'attività dell'Ater
che, a fronte di 600 domande per abitazioni di edilizia
agevolata pubblica da parte di cittadini italiani e altre
100 da parte degli immigrati extracomunitari, non attualmente
in grado di consegnare nemmeno un alloggio e non ha in
costruzione nessuno stabile.
Lo afferma, a un anno di distanza dalle accuse dell'assessore
regionale all'edilizia pubblica Maurizio Salvador - di
pressappochismo e scarso "studio" della materia - la coordinatrice
provinciale dei Democratici dell'Asinello, Anna Pagliaro.
Ora non potr più obiettare che dobbiamo ancora
studiare... A quanto pare la "sua" cinquina di esperti
al vertice dell'Ater pordenonese non riuscita a invertire
una pericolosa tendenza in atto verso l'immobilismo dell'attività
edilizia pubblica.
Lo aveva denunciato lo stesso presidente della Commissione
per la verifica dei requisiti oggettivi, il giudice Alberto
Rossi, nell'ottobre dell'anno scorso: "Negli anni '70
- spiegava il magistrato - anche grazie ai contributi
Gescal, si riuscivano a realizzare quasi 200 alloggi all'anno.
Nell'ultimo triennio, con i finanziamenti esterni, che
dovrebbero sostituire il contributo abolito, si realizzano
solo 15 appartamenti all'anno.
Altrettanti con fondi propri dell'ente. Le iniziative
del Bar de la Foia e di via Candiani, tuttavia, sono ferme
da anni.
Nel primo caso la realizzazione di una ventina di alloggi
stata progettata nel 1992 da un professionista esterno,
i lavori non sono mai stati assegnati e l'ente rischia
di perdere i finanziamenti.
Anche nel secondo caso i 46 alloggi sono stati affidati
a un progettista esterno, nel 1994, l'appalto éstato
affidato all'impresa, ma i lavori non sono mai partiti.
Abbiamo intenzione - afferma a questo proposito la Pagliaro
- di presentare un esposto alla magistratura e, inoltre,
chiederemo i bilanci dell'Ente, per verificare come sono
stati spesi i soldi in questi anni.
Alla Regione chiederemo, infine, il reintegro dell'articolo
9 della legge regionale 86/99 e l'adeguamento alla legge
nazionale 560/93. |
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