Solo i pesci morti seguono la corrente
de "il fiume"
Caro sindaco, dei suoi ringraziamenti e dei suoi elogi non sappiamo che
farcene.
Sei mesi fa, un attentato incendiario ha mandato alle fiamme l'unico spazio
sociale autogestito presente a Pordenone: il CSA Gatanegra, in via Fiamme
Gialle. Se lo ricorda?
Le autorità del comune di Pordenone, in quel frangente si sono
prodigate a ricoprire con il pesante velo dell'indifferenza il panorama
di una città in cui chi vuole creare spazi di libertà al
di fuori delle logiche istituzionali e commerciali viene additato, minacciato,
denunciato e, infine, represso.
Del resto, se bruciare un centro sociale "è come bruciare
un cassonetto" (parole vostre, cari amministratori) a nessuno può
interessare la matrice di quell'attentato.
Le indagini, infatti sono partite da un pezzo, ma sappiamo tutti che non
ritorneranno mai. Non torneranno mai a raccontarci quali interessi economici
ruotano attorno all'area di via Fiamme Gialle.
Di tutta questa vicenda rimane soltanto l'entità delle menzogne
che lei ed i suoi collaboratori avete prodotto. Come sospettavamo fin
dai giorni successivi all'incendio, nessun amministratore di questa ipocrita
giunta di centro-sinistra ha intenzione di risolvere il problema della
mancanza di spazi autogestiti a Pordenone. Secondo lei gli spazi non mancano
più da quando ha regalato un ex deposito degli autobus ed i relativi
finanziamenti a chi l'ha sostenuta in campagna elettorale.
Qual'è l'"uso diverso" a cui destinerete l'ex majo delle
roie del parco S.Carlo?
Esisteva una delibera per la messa all'asta di quell'edificio: a Marzo
sarebbe stato acquistato dall'ennesimo palazzinaro che avrebbe distrutto
e cementificato quell'angolo di verde con l'ennesima speculazione edilizia.
Lei, signor sindaco non sapeva nemmeno dell'esistenza del Majo, ed ha
tolto dall'asta quello stabile solo grazie al nostro intervento.
Ammettendo pure che voi abbiate avuto realmente degli altri progetti su
quell'area, ci spieghi per quale ragione i suoi assessori, alla presenza
del presidente e del responsabile commerciale della Coop Service Noncello
ci hanno incaricato il 7 aprile di realizzare dei preventivi di intervento
per la creazione di un centro di aggregazione in quel sito.
Quel progetto preventivo, lo sappia, è costato ore di lavoro e
di perizie svolte da professionisti. Adesso lei ci viene a dire che su
quello stabile ha altri progetti?
Abbia quantomeno il pudore di smetterla di dire che sta cercando di risolvere
il problema della nostra sede!!! Sappiamo quali sono i suoi reali interessi:
speculazioni edilizie, favori ai suoi sostenitori (chi gestirà
il terzo asilo del comune di pordenone?), allargamento del consenso a
destra, al pari dei suoi predecessori.
Nonostante il dialogo che abbiamo intrapreso con la sua amministrazione
da ormai due anni, il trattamento che ci ha riservato finora è
stato pessimo e vergognoso: le nostre rivendicazioni sono state sempre
dipinte come delle "pretese", quasi dei capricci, e questo proprio
mentre i suoi amministratori si sprecavano ad elogiare le nostre attività.
Le abbiamo dato la possibilità di risolvere civilmente il problema
decennale della mancanza di spazi autogestiti a Pordenone. Lei questa
opportunità l'ha persa miseramente, assieme alla sua credibilità.
D'ora in poi non ci venga più a dire che chi vuole uno spazio può
averlo seguendo i canali istituzionali: le regole non sono uguali per
tutti e lei lo ha ribadito per l'ennesima volta.
DO IT YOURSELF
Di seguito le dichiarazioni apparse lunedì 0106003 sul gazzettino
di Pordenone
(ldf) «Posso solo ringraziare il Collettivo Gatanegra per il servizio
che hanno fatto alla collettività. Il Comune a questo punto attiverà
tutte le misure necessarie a bonificare l'area nel parco San Carlo».
A parlare è il sindaco Sergio Bolzonello, dopo che i giovani del
collettivo hanno denunciato che nella casa disabitata "Majo delle
Roje", nel San Carlo, c'è una vera e propria discarica di
oli pesanti che rischiano di finire nella roggia adiacente che sbuca nel
Noncello. Una "scoperta" subito denunciata all'amministrazione
comunale dai Gatanegra, che proprio su quell'edifico disabitato hanno
"messo gli occhi" per poter realizzare la sede, dopo che è
andata a fuoco quella che occupavano in via Fiamme Gialle.
Ma se da un lato il sindaco ringrazia i giovani per il servizio reso,
dall'altro mette le mani avanti: «Sono consapevole del fatto che
il Gatanegra ha bisogno di una sede. Stiamo ancora valutando la possibilità
di reperirla, ma l'amministrazione non intende concedere l'edificio disabitato
che si trova nel parco. L'operazione non è possibile per diversi
motivi, primo tra tutti quello legato al fatto che abbiamo intenzione
di farne un uso diverso».......
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