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La manifestazione del gay-lesbian-transgender World Pride di Roma nell'anno del giubileo ha portato prepotentemente la "questione omosessuale" in primo piano sullo scenario della politica italiana. Una manifestazione che abbiamo detto, ha generato quella domanda di felicità che interroga la politica, e ha visto Rifondazione Comunista in prima linea a fianco del movimento omosessuale in difesa del principio della laicità dello Stato. Lo statuto del partito della Rifondazione Comunista sancisce, del resto, l'impegno dell'intero partito nella difesa dei diritti di lesbiche, gay e transessuali, e il sostegno alle lotte del movimento omosessuale.
Visibilità e mobilitazione di lesbiche, gay e transessuali costituiscono una delle possibili risposte alla crisi della politica, perché quella domanda di felicità rivolta alla nostra società indica un orizzonte concreto di democrazia e di civiltà, dove l'omosessualità riesce ad interrogare e a evidenziare profondamente i limiti del nostro sistema sociale, culturale, educativo e di relazioni, ancora profondamente condizionato dall'omofobia e dal maschilismo patriarcale. L'omosessualità è dunque istanza di libertà. Ecco perché Rifondazione Comunista crede che il movimento omosessuale arricchisca la politica di azioni trasformative che contribuiscono alla costruzione di una società rinnovata e finalmente più libera.
L'omosessualità non è "problema" che riguarda soltanto una piccola percentuale della popolazione. L'omofobia, assieme al maschilismo, è componente costitutiva della virilità tradizionale: il ruolo sociale che il maschio eterosessuale tradizionalmente ricopre richiede condivisione del potere con gli altri maschi, oppressione delle donne ed esorcizzazione dell'omosessualità attraverso la discriminazione di lesbiche, gay e transessuali. Ma nell'opprimere le donne e nel discriminare gli omosessuali, il maschio eterosessuale tradizionale deve anche vigilare ininterrottamente su se stesso, limitare la propria affettività, allontanare da sé comportamenti e pensieri che non si confanno al proprio ruolo.
Per queste ragioni le rivendicazioni del movimento lesbico, gay e transessuale e la cultura che esso esprime sono occasioni di elaborazione e di sperimentazione di relazioni umane e di identità più libere per tutti: omosessuali, transessuali ed eterosessuali, donne e uomini.
Essere lesbiche, essere gay - se non lo si vive con il sentimento d'inferiorità di chi aspira semplicemente a essere accolto all'interno della maggioranza che lo esclude - è occasione per sperimentare modalità relazionali nuove e nuovi percorsi di vita, per inventare nuove pratiche di libertà e di piacere.
Contro chi ha paura della diversità, contro chi intende limitare la libertà di espressione e di scelta individuale, nel rispetto dell'articolo 3 della Costituzione antifascista il P.R.C. afferma la necessità che il nostro paese riconosca finalmente i diritti civili delle donne lesbiche e degli uomini gay, e combatta la discriminazione omofobica, cogliendo un'occasione importante di crescita civile e di arricchimento etico per tutti i cittadini e le cittadine italiane.
Come già è accaduto in moltissimi stati dell'Unione e come suggerito già da tempo dal Parlamento Europeo, il Parlamento italiano è chiamato a riconoscere i diritti civili di lesbiche, transessuali ed omosessuali e a combattere ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento e sull'identità sessuale.
E' compito prioritario delle forze di sinistra adoperarsi in questa direzione, neutralizzando l'attacco razzista della destra e il riemergere di movimenti xenofobi. Nella prossima legislatura è necessario quindi, esprimere un impegno forte, di pressione, di proposta e di iniziativa parlamentare per una esigibilità concreta dei diritti di cittadinanza di lesbiche, gay e transessuali.
_PUNTI PROGRAMMATICI
_1 Premessa
Il Parlamento europeo ha prodotto dal 1994 in poi, una serie di iniziative ufficiali e di atti che invitano gli stati membri dell'Unione ad abbattere le condizioni di discriminazione dei cittadini e delle cittadine omosessuali, anche attraverso l'approvazione di leggi che riconoscano pari diritti di cittadinanza a lesbiche e gay.
Rifondazione Comunista favorevole da sempre alla battaglia per i diritti civili condotta dal movimento gay, lesbico, transessuale Italiano, è impegnata nella prossima legislatura a promuovere attraverso l'iniziativa parlamentare, interventi legislativi volti a cancellare qualsiasi forma di discriminazione fondata sull'orientamento e l'identità sessuale, per il riconoscimento delle coppie omosessuali e lesbiche, per i diritti riproduttivi e di adozione, per valorizzare e sostenere le associazioni che si impegnano nella promozione di cultura gay-lesbica, nella costruzione di una società pluralista e multiculturale.
_2 Diritti all'adozione
Lesbiche e gay sono da sempre anche madri e padri e non esiste prova alcuna su basi scientifiche e sociologiche che possa dimostrare una indegnità o inadeguatezza della genitorialità omosessuale. Al contrario, le esperienze concrete e la conoscenza diretta di genitori gay e lesbiche smentiscono qualsiasi pregiudizio sociale.
L'ultima pessima riforma delle adozioni compiuta dal governo di centro-sinistra imprigiona il desiderio e la responsabilità dei singoli soggetti nell'ennesima versione di uno stato etico invasivo, che fa stracci dell'autodeterminazione di uomini e donne, producendo un arretramento sul terreno delle libertà individuali. Noi siamo per un progetto riformista avanzato sulla famiglia e sull'adozione, che tenga conto della laicità dello Stato, e di una articolazione di modelli e di scelte affettive che è arricchimento per l'intera società. Pertanto, siamo favorevoli al diritto di adozione di lesbiche e gay e ci sentiamo impegnati nella formulazione di proposte legislative che vadano in tale direzione.
_3 Diritti riproduttivi
La battaglia delle donne sulle tecniche di riproduzione assistita è stata caratterizzata dal rifiuto di una legge proibizionista e discriminatoria, che deresponsabilizzasse i soggetti coinvolti, annullando i profondi cambiamenti culturali intervenuti nella società, restringendo lo spazio di autonomia nella scelta di modalità di relazione e di orientamento sessuale, imponendo in modo autoritario una famiglia concepita secondo un modello convenzionale. Nell'ultima legislatura, Rifondazione Comunista ha condotto in Parlamento uno scontro lungo e difficile per impedire l'approvazione di una proposta di questo tipo. L'impegno del PRC è rivolto all'approvazione di una legge che consenta l'accesso alla fecondazione assistita alla donna maggiorenne, alla quale soltanto spetta di scegliere se coinvolgere un compagno o una compagna nel suo progetto procreativo.
_4 Legge antidiscriminazione
L'art. 3 della Costituzione cita che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge "senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Ma nella nostra società e soprattutto nel mondo del lavoro, gay lesbiche e transessuali subiscono ancora discriminazioni e mobbing, a causa del razzismo omofobico che produce l'uso di linguaggi e di comportamenti aggressivi allo scopo di svalutarne lo stile di vita rispetto agli eterosessuali. Non abbiamo dimenticato gli attacchi di Fini nei confronti degli insegnanti omosessuali.
È necessario che il Parlamento italiano approvi una legge che sancisca il divieto di discriminare le persone omosessuali e transessuali in ogni ambito della società.
_5 Coppie omosessuali ed unioni civili
Come è già avvenuto in molti altri stati europei, Francia e Germania in ultimo, anche in Italia un ampio schieramento della sinistra a fianco del movimento omosessuale, è impegnato nel riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali. Molte proposte di legge, fra cui la proposta di Rifondazione Comunista presentata da Nichi Vendola, sono state depositate sul riconoscimento delle cosiddette unioni civili, allo scopo di creare un nuovo tipo di istituto giuridico, che garantisca alle persone che desiderano utilizzarlo, gli stessi diritti (e doveri) garantiti alle coppie sposate. L'obiettivo è quello di dare a tutti, anche a chi non vuole o non può accedere al matrimonio, la possibilità di veder ufficialmente riconosciuto un legame di reciprocità anche di fronte a problemi pratici come la casa, l'eredità, l'assistenza, la pensione, ecc.
_6 Sostegno alla cultura omosessuale
Le forze della destra italiana, dopo aver cercato di impedire il World Pride 2000, danno ulteriore prova di ostilità verso le persone omosessuali polemizzando contro i finanziamenti ai festival del cinema gay e lesbico. Come il Parlamento europeo raccomanda dal 1994, lo stato deve intraprendere in cooperazione con le associazioni di donne e uomini omosessuali campagne di sensibilizzazione contro l'omofobia. Lo stato deve altresì assicurare che le associazioni culturali di lesbiche e gay accedano ai fondi nazionali per la cultura sulla stessa base delle altre associazioni culturali, evitando ogni trattamento differenziale per le iniziative omosessuali.
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