I fumatori di marijuana
Nostra inchiesta sul consumo della cannabis a Cosenza
Circa 12000, questo il numero dei consumatori di cannabis a Cosenza. Un fenomeno ormai di massa, specie fra i giovani. Perché fumano? Qualè il loro rapporto con le canne? E con le droghe in genere? Come vivono il loro essere fumatori di cannabis? Che rapporti hanno instaurato con le istituzioni? Questi, sommariamente, i punti che ci siamo proposti di considerare.
Su un campione di oltre 300 fumatori tra i 13 e i 45 anni abbiamo effettuato un sondaggio, impostato su interviste con questionario sottoposte a frequentatori di piazza Kennedy e dellUniversità di Arcavacata.
Il primo dato ad emergere con chiarezza è che i giovani cosentini fumano per la prima volta nelladolescenza. Fra i 13 e i 16 anni hanno il loro primo approccio alle canne. 14 anni letà media per i ragazzi, 15 per le ragazze. Almeno il 60% di questi si accinge a fumare la sua prima canna consapevole di quello che fa. Fra le ragazze la consapevolezza sembra essere maggiore, più del 70% aveva conoscenze a riguardo già prima di iniziare a fumare. Abbiamo poi voluto individuare quali tra gli intervistati fossero consumatori abituali e sembra che, se pur con un lieve scarto, i maschi fumano con più frequenza delle femmine.
Del tutto casuale appare invece il rapporto tra malesseri fisici e/o psichici e le canne. Fra le ragazze il 47% dichiara di non averne mai avuti, il 29% qualche volta; è solo il 24% ad avere accusato di questi disturbi. Per i maschi invece il 66% non ha mai avuto disturbi mentre ad averne avuti è il 34%. Il dato andrebbe comunque letto alla luce di alcune variabili identificabili a nostro avviso nella "anzianità di sballo", nelle particolari circostanze di ogni singolo caso, in una certa predisposizione fisica o mentale del soggetto in questione. Ma siamo poi sicuri che nessuno menta quando sostiene di non aver avuto alcun disturbo? Siamo sicuri che in tutti ci sia la consapevolezza di che cosè lo sballo?
Per quanto riguarda poi il grado di soddisfazione per luso di droghe leggere ci appare notevolmente alto, in modo pressoché indistinto per maschi e femmine, a sentirsi scontento è invece chi non fuma abitualmente. Solo il 28% dichiara di aver smesso qualche volta di fumare e tra questi soprattutto gli scontenti.
Ci proponevamo poi inoltre di individuare tra i consumatori di hashish e marijuana quanti fossero quelli a far uso di "droghe legali" (tabacco e alcool in particolare). A far uso abituale di alcolici è il 37% degli intervistati, mentre abbastanza differente, fra maschi e femmine, è il dato riguardo luso di tabacco. Fra i primi è il 74% che fuma abitualmente anche sigarette, meno tabagiste le donne: solo il 18%.
Per quanto riguarda poi luso di altre sostanze stupefacenti differenti dalla cannabis e dai suoi derivati, è il 75% che dichiara di averne fatto uso e non cè grosso scarto fra maschi e femmine. "Tutte" le droghe menzionate: "Trip, Lsd, coca, eroina, psicofarmaci in generale, oppio, funghi, extasy, ecc.". Ma sia ben chiaro, la famigerata teoria del passaggio non sembra trovare riscontro nel nostro sondaggio. Se tale percentuale e così alta non vuol certo dire che i nostri intervistati siano tossicodipendenti estranei ai più semplici principi del vivere sociale. Si tratta, al contrario, per la maggior parte di studenti con molteplici interessi e spesso socialmente e politicamente impegnati.
Ed il loro rapporto con le istituzioni: famiglia, scuola, lavoro, ordine pubblico? Le successive quattro domande riguardavano proprio questo tema. La maggior parte dei cosentini vive una situazione difficile e conflittuale in famiglia e se circa la metà degli intervistati, il 57% fra i maschi e il 48% tra le femmine, dichiara di avere i genitori al corrente del fatto che fuma, alla successiva domanda "hai mai avuto problemi per il fatto che fumi?" la risposta è stata prevalentemente si. Naturalmente in una società in cui alla donna è affidato un ruolo maggiormente perbenista, sono proprio le ragazze a vivere la situazione più conflittuale. Solo il 10% delle intervistate dichiara di non aver avuto troppi problemi, fra i ragazzi il dato invece tende a crescere e si attesta intorno al 22% che rimane pur sempre un tasso poco elevato, ma che rimarca la differenza di aspettative nella famiglia tra figli maschi e femmine.
Anche nel rapporto con le istituzioni scuola o lavoro le differenze nella costituzione dellidentità femminile, che inizia proprio in famiglia, finisce per condizionare il rapporto che queste, almeno allinizio, hanno anche con le canne. Molto più timorose e attente a "non farsi sgamare" (non sarebbe un ruolo che si addice loro) dei loro colleghi maschi. In cifre: il 17% delle ragazze dichiara di essere stata scoperta e di averne subito conseguanze per la comunicazione della scuola alla famiglia. Per i ragazzi lo stesso dato è fissato sul 28% ma di questi più della metà dichiara di non aver subito alcuna conseguenza.
Quanto alla repressione il 58% fra i ragazzi intervistati e solo il 24% fra le ragazze hanno avuto problemi con la polizia. Non è questa un ulteriore dimostrazione del differente modo in cui le istituzioni si rapportano ai soggetti di genere diverso?
E se non ci sorprende che le istituzioni operino di queste discriminazioni, fa invece piacere rilevare che il rapporto diretto che il soggetto instaura con la sostanza non è condizionato dallidentità di genere. Alla domanda: "fumi mentre studi o lavori?" la maggioranza, in modo pressoché uguale tra maschi e femmine ha risposto si ed ha ricordato le influenze positive sul rendimento, come ad esempio una maggiore capacità riflessiva. Ad aver avuto influenze negative sono solo il 2% dei ragazzi e il 7% delle ragazze.
In ogni caso fumare non è per i giovani cosentini un fatto politico, solo il 20% dei maschi e il 16% delle femmine hanno risposto si.
Lultima domanda era a proposito del modo con cui ci si procura lerba. Bene, la maggioranza (il 52% dei ragazzi e il 53% delle ragazze) dichiara "mi fanno fumare gli amici". Fra le ragazze il 64% "la compra e la fuma" mentre solo il 6% "la compra e ne vende una parte per recuperare i soldi". Sensibilmente diverso il dato tra i ragazzi con il 32% che "la compra e la fuma" ed il 39% che la compra e la rivende. Ci sono poi quelli che la coltivano: il 27% dei maschi intervistati e l11% delle ragazze. Moltissimi quelli che vorrebbero liberamente coltivarla !