TECNICHE DI COLTIVAZIONE INDOOR

Una lampada al sodio versione "agro" (con più blu nello specchio rispetto ai modelli normali) è la migliore per essere utilizzata dalla nascita alla raccolta delle piante. Una lampada da 400 Watt potrà illuminare un’area di 1,2x1,2 metri, dove si potranno sistemare 16 vasetti di 30 cm di lato. Riempiti i vasi di terriccio e piazzati due semi per ognuno, s’innaffi il terreno e si coprano i vasi con un foglio di pellicola trasparente per evitare che si secchi lo strato superficiale. La lampada sarà sistemata a 60 cm dalla cima delle piante e deve poter essere spostata durante la crescita. All’inizio, e per tutta la fase di crescita vegetativa, si daranno alle piante 18 ore di luce e 6 di buio al giorno. Un timer (con un relè) è indispensabile per una corretta regolazione del ciclo giorno/notte (disponibili al Gransole al costo di £45000). Sarà necessario un estrattore d’aria (un ventilatore che spinga l’aria fuori dall’ambiente di coltivazione) che possa sostituire continuamente l’aria utilizzata dalle piante.

Le pareti dell’ambiente di crescita, bianche, non dovranno permettere l’infiltrazione di luce dall’esterno nelle ore di buio.

Sarà utile un termometro per controllare la temperatura (25°).

Non appena si vedranno spuntare le piantine si dovrà togliere la pellicola trasparente e per i primi 15 giorni le piante potranno essere irrigate solo con acqua. Si potrà cominciare ad usare un fertilizzante mischiato all’acqua, ricco d’azoto e possibilmente organico (sangue di bue o pollina).

Dopo circa 10-12 settimane di crescita vegetativa si daranno 12 ore di luce e 12 di buio per stimolare la fioritura. La percentuale di fertilizzante andrà cambiata perché in questa fase le piante avranno bisogno di fosforo e potassio (cenere di legno). Spesso nelle coltivazioni indoor si possono avere carenze di magnesio. Usare un complesso minerale ricco di microelementi.

Trascorsi 10-15 giorni si vedranno chiaramente i primi fiori e si dovrà procedere all’allontanamento di tutte le piante maschio per avere un raccolto di "sinsemilla" e lasciare più spazio alle piante femmine per sviluppare più infiorescenze.

Quando le infiorescente saranno mature al punto desiderato (il livello di maturazione incide sulla quantità e qualità della resina e livelli diversi dallo gusto e sballo diversi), si potrà procedere alla raccolta e alla successiva essiccazione; quest’ultima verrà eseguita al buio, tenendo le piante capovolte, in un posto asciutto e ventilato. Dovrà rimanere nelle infiorescenze circa il 10% d’acqua. Se non viene mantenuta una certa quantità d’acqua, la resina perderà potenza e i fiori si disintegreranno.

Le piante di canapa emettono un forte odore caratteristico. Per evitare che questo possa causare problemi di sicurezza personale, sarà sufficiente uno ionizzatore per ambiente posto vicino agli ambienti di coltivazione.

 

Tratto da "Il Canapaio 2"

 

BUONA COLTIVAZIONE A TUTTI

 

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