Perchè oggi la cannabis è proibita
Non esiste nessuna pianta al mondo che abbia delle applicazioni nella medicina antica e moderna senza che ne sia oggi vietato l'uso al naturale. Il Sistama Sanitario mondiale si limita per ragioni di profitto a riprodurre, e non sempre con buoni risultati, le stesse sostanze ma usando procedimenti chimici che ne alterano le proprietà naturali. La sostanza vittima delle persecuzioni di giudici e polizia è il THC, una sostanza presente in tutta la pianta, meno dannosa dell'alcol, del tabacco e dello zucchero. Oggi chi decide se una sostanza è buona o cattiva sostiene solo gli interessi delle industrie di trasformazine, in questo caso quelle farmaceutiche. I proibizinisti sono riusciti attraverso le bugie e le falsità a costruire intorno alla cannabis il rito del tabù, del male, che nel linguaggio più semplice non è altro che un meccanismo di ubbidienza.
E' importante legalizzare
1) Perchè ci si renda conto che nessuno commette alcunchè di male contro nessuna cosa e nessun essere vivente, crescendo e usando una pianta, un prodotto della natura, che nonostante venga bollata come "malefica", è dimostrato essere benefica all'uomo e alla donna in tutte le sue parti e per molteplici usi: la cannabis è una pianta produttrice di fibra, energia, cellulosa, medicinali, cibo, materiali dacostruzione, oli, per migliorare la fertilità del terreno, ridurre l'inquinamento, perfettamente compatibile con l'ecosistema. 2) "In base ai fatti stabiliti in questa seduta si deve ragionevolmente concludere che vi è una riconosciuta sicurezza per l'uso della cannabis in campo medico. Conclusioni differenti sarebbero irragionevoli, arbitrarie e capricciose". Giudice Francis Young, legale amministrativo al Dipartimento di Giustizia degli USA. 3) E' ora di finirla con forme di repressione, per chi viene trovato in possesso di qualche spinello, che vanno da perquisizioni coatte a provvedimenti fortemente coercitivi, alimentando disinformazione e una cultura giustizialista. 4) Inoltre è un approccio razionale sostenere che una politica che miri a ridurre l'uso di eroina deve considerare una disponibilità legale di marijuana per rompere il collegamento tra le due sostanze.