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POLIZIA, CARABINIERI, FINANZA, POLIZIA MUNICIPALE, ROS, DIGOS E COMPAGNIA BELLA: QUALCHE AIUTO PER DESTREGGIARSI |
Talvolta ci è capitato di incontrare per la strada, nostro
malgrado, queste agenzie "di tutela del cittadino". Ci siamo accorti che molto
del loro agire repressivo è arbitrario ed illecito, anche per lo stesso Stato che
difendono, e che l'ignoranza della normativa e dei diritti basilari permette loro la più
completa ed impunita libertà d'azione.
Tra parentesi, molti di essi si riconoscono da due o tre cosucce fondamentali: vanno
sempre in giro in auto come Punto, Tipo, Uno, Prisma, con un antenna centrale anteriore
sopra il parabrezza (a Firenze c'è una Tipo bordeaux con un adesivo Pioneer lungo tutto
il lunotto), sono due o tre, procedono ad una velocità max. di 40 km/h, non parlano mai
tra di loro e si guardano intorno; di solito hanno anche gli stop che non funzionano e non
si fermano ai rossi: la considerano segnaletica minuta... Ai tempi d'oro solevano farsi in
auto il portico di piazza Scaravilli per sbucare su via Zamboni. Hanno sempre delle facce
da funerale, e non si capisce perché, visto quanto guadagnano...
Le note che seguono forse potranno servirvi se - speriamo di no - avrete a che fare con la
Questura di Bologna o affini.
Accompagnamento in questura: se i poliziotti vi dovessero fermare e vi invitassero a
seguirli in questura voi chiederete se vogliono arrestarvi o fermarvi o se c'è un ordine
del magistrato di arrestarvi: questo vi dovrà essere detto subito e non in questura e se
c'è l'ordine allora vi dovrà essere mostrato subito.
Se tutto questo non si verifica rifiutatevi di seguirli.
In realtà c'è una sola possibile eccezione: se non avete con voi i documenti: allora
dovrete andare in questura, darete le vostre generalità e i poliziotti vi faranno la foto
segnaletica: ogni altra cosa sarà illecita.
Perquisizione: solo l'autorità giudiziaria (pubblico ministero, giudici istruttori) può
autorizzare le perquisizioni, che sono di due tipi: a domicilio e sulla persona. Tuttavia
nella flagranza di reato anche la polizia può perquisire. Non si ha flagranza di reato (e
quindi la perquisizione è illecita) quando la polizia ha avuto una soffiata e perquisisce
un auto in cui trova volantini.
Lo stesso vale per le perquisizioni a casa dei compagni all'alba di un corteo.
Attenzione: quando la perquisizione è illecita costituisce reato ed anche nel caso in cui
essa abbia esito positivo gli elementi da essa forniti non sono utilizzabili in
istruttoria.
La polizia può perquisire senza aver ricevuto l'autorizzazione anche nel caso vi sia
fondato sospetto di detenzione abusiva di armi ed esplosivi.
Alle perquisizioni domiciliari ha diritto di assistere l'avvocato del perquisito. Durante
la perquisizione è consigliabile seguire attentamente i movimenti degli agenti: vi è
sempre la possibilità che per troppo zelo vengano "trovate" cose che prima non
c'erano.
La polizia può procedere a perquisizione personale senza previa autorizzazione scritta
del magistrato soltanto nei casi di flagranza di reato.
In tutti i casi in cui la polizia si presenta a perquisire occorre chiedere:
1. l'esibizione del mandato e la copia dello stesso che spetta al perquisito. Il mandato
deve essere motivato e recare gli estremi del procedimento penale in corso;
2. l'esibizione del tesserino da cui si annoteranno le generalità ed il numero di
matricola del poliziotto.
Tutto ciò prima di aprire qualunque porta.
Finita la perquisizione, se questa ha avuto esito negativo di solito gli agenti se ne
vanno salutando amabilmente. Il perquisito deve invece chiedere che si compili in sua
presenza il verbale di perquisizione negativa, specialmente se la perquisizione era
illecita (in caso di processo il verbale negativo sarà utile prova di difesa).
La perquisizione personale o domiciliare non è un interrogatorio: dunque la polizia non
ha diritto di rivolgere domande. Se venissero ugualmente fatte rispondere: "riferirò
al magistrato", "non so", "non ricordo", "il volantino l'ho
trovato per terra",ecc.
Di tutto ciò che firmate è vostro diritto avere una copia e, ugualmente, è vostro
diritto non firmare ciò che non vi convince.
Interrogatorio: quando vi interroga la polizia chiedete qual'è la vostra posizione:
teste, imputato, indiziato di reato. Negli ultimi due casi avete diritto di far assistere
il vostro avvocato: se ve la negano rifiutatevi di rispondere.
La polizia non può mai interrogarvi nè raccogliere in alcun modo le vostre dichiarazioni
quando siete in stato di fermo o arresto: solo il magistrato lo potrà fare. Se ci
dovessero provare ugualmente rifiutatevi e rispondete: "risponderò al
magistrato".
Se siete interrogati come testimoni non rispondete a nulla se prima non viene messo a
verbale che siete interrogati come testimoni e che non ci sono indizi di reato a vostro
carico.
Esigete che vengano messe a verbale anche le domande.
Spesso la polizia interroga come teste chi intende incriminare perciò faranno domande
potenzialmente pericolose (p.e. "avete visto il tale lanciare sassi?",
"avete partecipato alla tale riunione?"): dite che non siete tenuti a rispondere
e non rispondete.
Ricordatevi sempre che la polizia e i magistrati fanno sempre a finta di sapere molto più
di ciò che in realtà sanno e che spesso per raccogliere informazioni vi fermano davanti
all'Università, all'uscita dal lavoro o addirittura sotto casa oppure vi convocano per
una "conversazione amichevole" in maniera informale (p.e. una telefonata o un
bigliettino). Siate sempre dubbiosi (" Non ricordo, non so, non ho visto") anche
quando la polizia vi sottopone prove apparentemente inconfutabili (verbali di testi,
foto...). Non riconoscetevi e non riconoscete nessuno neppure in fotografia.
Potrete essere interrogati dalla polizia come imputati: non credete mai a quello che vi
dicono o vi faranno vedere / sentire (p.e. "tanto Tizio ha già confessato
tutto", registrazioni di telefonate, foto).
Tenete sempre presente che ci sarà il poliziotto "cattivo e duro" ed il collega
"buono e comprensivo", ma soprattutto rimanete testardamente legati alle vostre
affermazioni e convinti che gli alti compagni non parlano.
Se doveste subire maltrattamenti appena possibile fatevi fare un certificato medico e
cercate di imprimervi nella testa la fisionomia ed i nomi del responsabile.
Rileggete accuratamente il verbale prima di firmarlo.