giovedì 27 aprile 2006
1° MAGGIO PARIGI CHIAMA: EUROMAYDAY RISPONDE A PARIGI E DAPPERTUTTO!
Qui di seguito pubblichiamo l'appello per il 1° maggio a Parigi Noi protagonisti dell'onda del “marzo 2006” in Francia, movimento autogestito, lanciamo un appello!
Siamo stati sorpresi di incontrare al nostro fianco (nelle manifestazioni, durante le azioni e nelle nostre università occupate) italiani, tedeschi, inglesi, spagnoli, belgi, portoghesi, persone di tutta Europa e di posti ancora piú lontani. Avete seguito con speranza il nostro movimento, avete manifestato il vostro interesse e ci avete dato il vostro sostegno.
Ci avete soprattutto fatto capire che questa lotta doveva essere condotta non solamente al livello nazionale ma anche a livello europeo. La grande onda del movimento anti-CPE sembra essersi sgonfiato alla prima negoziazione che non ci ha dato che una briciola.
Siamo lontani dall'aver ottenuto quello che vogliamo delle nostre due rivendicazioni unitarie: abrogazione del CNE e della legge sulle pari opportunitànel suo insieme (all'interno della quale si trova il CPE), ovvero le basi a partire dalle quali comincia una riflessione e una battaglia sul terreno piú ampio della precarietà nel suo complesso e dei processi di precarizzazione messi in atto in Francia e in Europa. Lanciamo quindi un appello a tutti coloro che hanno riposto le loro speranza in questo movimento del marzo 2006 Francese (che non è ancora finito!). Per non rimanere fermi su questa amara vittoria dobbiamo continuare e rilanciare il movimento.
La vostra presenza di massa e internazionale a Parigi per il Primo maggio 2006, sarà per noi il punto da cui ripartire e il momento di avvio delle convergenze, delle riflessioni, degli scambi, di una solidarietà europea in tutte le nostre lotte: locali, globali, europee.
Organizziamoci in tutti i nostri paesi, al livello europeo per ottenere l'amnistia di tutte le persone vittime della repressione dei movimenti sociali. Sperando che risponderete numerosi a questo invito, tutto sarà fatto per accogliervi nelle migliori condizioni (a breve seguiranno informazioni!)
Il 1° maggio 2006: Manifestazione nazionale a Parigi e Mayday Parade 17h Pigalle
Il 2 maggio 2006: Assemblea Generale europea.
In Toscana 1° maggio nella piazze, primi appuntamenti a:
Empoli (ore 10), Firenze (organizzato dal coordinamento precari, san Marco 10.30), Livorno (Sagra del precario e manifestazione alle ore 18), Massa (ore 10), Pisa (si mangia si beve si canta), Viareggio (al fienile di Varignano in serata “giustizia e verità sulla morte di Matteo” organizzato dagli amici di Matteo morto sul lavoro in un mobilificio)
MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO
venerdì 21 aprile 2006
MANIFESTO DELLE AMERICHE IN DIFESA DELLA NATURA E DELLA DIVERSITÁ BIOLOGICA E CULTURALE
Il giorno 20 aprile a CURITIBA (PARANA/BRASILE) VIA CAMPESINA E IL COORDINAMENTO DEI MOVIMENTI SOCIALI, alla presenza di 1500 persone tra cui HUGO CHÁVEZ, IL GOVERNATORE DEL PARANÁ, ROBERTO REQUIĂO, E JOĂO PEDRO STEDILE.
Viviamo in un sistema economico dominante che da secoli si è proposto di sfruttare in forma illimitata tutti gli ecosistemi e le loro risorse naturali.
Questa strategia ha portato crescita economica...
Quello che si è chiamato sviluppo per alcune nazioni ha privilegiato il consumo e il benessere sociale di una parte molto piccola dell'umanità e ha escluso, purtroppo dalle condizioni minime di sopravvivenza la grande maggioranza dell'umanità.
Il costo di questo sistema di sfruttamento della natura e delle persone, insieme al consumismo sfrenato, è stato pagato dal sacrificio di milioni di lavoratori poveri, contadini, indigeni, pastori, pescatori e altre persone povere della società che sacrificano le loro vite ogni giorno. É stato anche pagato dall'aggressione permanente alla natura che continua ad essere sistematicamente devastata. L'integrità e la diversità delle forme di vita che sono il sostegno della biodiversità sono minacciate.
Se la natura del nostro pianeta è minacciata, con essa è minacciata anche la vita umana. Perfino la Valutazione ecosistemica del Millennio fatta dall'ONU e diffusa nel 2005 riconosce che le attività umane stanno mutando in modo sostanziale, e in molti aspetti in modo irreversibile, la diversità della vita nel pianeta Terra. Questo continuerà o si accelererà in futuro.
... continua...
Per aderire all'appello:
http://www.petitiononline.com/campes50/petition.html
MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO
mercoledì 12 aprile 2006
NESSUNA MISERICORDIA PER I CPT
CANCELLAZIONE DEI CPT LAGER PER MIGRANTI.
LE NOSTRE LOTTE HANNO CANCELLATO IN TOSCANA I CPT. OGGI DOBBIAMO
SOSTENERE LA LOTTA A PARTIRE DA GRADISCA E BARI.
I CPT VENGONO GESTITI DA ASSOCIAZIONI “UMANITARIE”,
IN PARTICOLARE DALLA MISERICORDIA.
VENERDÍ 21 APRILE DALLE 17.30 PRESIDIO IN PIAZZA DEL DUOMO A FIRENZE, SOTTO LA SEDE DELLA MISERICORDIA
La retorica umanitaria dietro la quale si nascondono i responsabili delle Misericordie disvela contraddizioni e sospette irregolarità. Le contraddizioni sono quelle di chi è chiamato a fare il secondino sotto le false spoglie del volontariato umanitario: le Misericordie affermano che attuano, all'interno del CPT, progetti di reinserimento e di socializzazione.
Sappiamo bene, invece, che l'unica funzione dei CPT è il trattenimento ai fini del rimpatrio forzato.
La denuncia che oggi sottoponiamo agli occhi di tutti è che la gestione di questi posti è affidata a diversi soggetti del terzo settore: questo privato sociale, così come certa chiesa, invece di premere ai confini del diritto per abbatterli, per allargare e moltiplicare diritti e spazi di esistenza, ha assunto in pieno quel mandato infamante di normalizzazione, divenendo puro business umanitario funzionale alle pratiche di controllo e di esclusione sociale.
La convenzione, che farebbe chiarezza sulla dimensione economica del business umanitario, viene tenuta nascosta dall'ente gestore.
Gli atti richiesti sono coperti da un incomprensibile segreto: pare infatti che il ministro Pisanu abbia imposto il silenzio su atti che per legge sono pubblici.
Ci chiediamo se può essere definito stato di diritto, quello che nei fatti è uno stato di eccezione.
“Eppure gestite il Cpt di Modena, il Cpt di Bologna, il Cpt di Crotone, il Cpa di Lampedusa.
Siete forse migliori degli altri?
Vi dico allora che, in realtà, la questione non è chi nè come gestisce i CPT, ma la loro stessa esistenza.
Non vi accorgete, forse, che i Cpt sono luoghi ambigui: dove l'accoglienza si trasforma in reclusione e la reclusione in business?
Ma voi sapete. Per quanto ancora farete finta di nulla?”
LIBERTÁ DI CIRCOLAZIONE: NESSUNA PERSONA É ILLEGALE.
MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO
martedì 4 aprile 2006
LIBERTÁ DI MOVIMENTO
esito assemblea del 31 marzo, esito riunione
libertà di movimento Roma 25
marzo, e scadenze fissate per il mese di aprile.
Prossima riunione regionale martedì 11 aprile ore 21.30 CSA
Intifada ponte ad elsa
La seconda assemblea organizzata dal forum toscano "libertà di movimento" a Firenze il 31 marzo presso lo stabile occupato di viale Matteotti, ha discusso della necessità di contrastare efficacemente l'imbarbarimento delle relazioni sociali e di libertà civili (legge sulla legittima difesa e della legge proibizionista sulle droghe). Nel poderoso programma dell'Unione decine di pagine sono dedicate al tema della giustizia, ma sono del tutto negative sull'amnistia, sulla cancellazione dei CPT, sulla necessità di dare il giusto valore alle lotte sociali per sottrarle alle logiche poliziesche che tutto interpretano in funzione dell'ordine pubblico.
Tra breve l'esercizio dispotico della securità frammisto alla logica penale tenterà di imprigionare decine di compagni/e sequestrandoli al conflitto e al contesto sociale. Lorenzo Bargellini, Luca Casarini, Francesco Cirillo, e molti altri sono in questa condizione: ci sarà bisogno di una estesa solidarietà e di continua mobilitazione per impedire che avvenga questo misfatto.
Lo stillicidio di processi viene sapientemente utilizzato per tenere bassa l'attenzione pubblica ed al tempo stesso costringere a terreni arretrati e sottostare a ricatti la soggettività che lotta, costruisce reti sociali, si appropria dei beni comuni, delinea un orizzonte di trasformazione sociale.
In Toscana l'agire a senso unico della Magistratura ha portato all'Inquisizione nei confronti del movimento di lotta per la casa (1600 procedimenti, 900 per occupazioni di case, 150 per blocchi e manifestazioni varie, un tentativo di rinvio a giudizio per "associazione a delinquere" sventato, una condanna per il consiglio comunale di Firenze "attentato ad un organo dello stato").
Stesso trattamento è stato riservato al movimento antagonista: il 3 aprile ben 3 processi contemporanei in Toscana abbiano come protagoniste le pratiche del movimento (lotta alla guerra, antifascismo militante, spazi sociali).
La repressione divide e non c'è cosa peggiore che pensare di contrastarla nella dinamica lotta - repressione - lotta alla repressione. La capacità di non farsi fermare, di rilanciare terreno più ampi, di agire da maggioranza sociale sono l'unico sistema per neutralizzare e battere le azioni repressive.
AMNISTIA SUBITO - NON PUNIBILITÁ DELLE LOTTE SOCIALI - NO AL PROIBIZIONISMO - CANCELLAZIONE DEI CTP LAGER PER MIGRANTI. - FUORI DALLA GUERRA INFINITA
Attorno a questi obbiettivi intendiamo costruire un Aprile di iniziative. Ecco quelle già decise:
* NON PUNIBILITÁ DELLE LOTTE SOCIALI: TRASFORMIAMO I PROCESSI IN SPAZIO PUBBLICO MERCOLEDÍ 19 APRILE MOBILITAZIONE GENERALE A FIRENZE ORE 10 SAN MARCO
* CANCELLAZIONE DEI CTP LAGER PER MIGRANTI. LE NOSTRE LOTTE HANNO CANCELLATO IN TOSCANA I CTP. OGGI DOBBIAMO SOSTENERE LA LOTTA A PARTIRE DA GRADISCA E BARI. I CPT VENGONO GESTITI DA ASSOCIAZIONI "UMANITARIE", IN PARTICOLARE DALLA MISERICORDIA. VENERDI’ 21 APRILE DALLE 17.30 PRESIDIO IN PIAZZA DEL DUOMO SOTTO LA SEDE DELLA MISERICORDIA
* NO AL PROIBIZIONISMO É PRIMAVERA: CANNE ALL'ARIA APERTA
* AMNISTIA: ORGANIZZEREMO LA CAROVANA CONTRO LE INGIUSTIZIE CHE SALUTERÁ AI PRIMI DI MAGGIO IL NUOVO MINISTRO DELLA "GIUSTIZIA"
SABATO 22 APRILE LIBERTÁ DI MOVIMENTO / LIBERTÁ DEI MOVIMENTI BASTA PROCESSI NO ALLO SGOMBERO DEL CSA EX EMERSON MANIFESTAZIONE/CORTEO FIRENZE SAN MARCO ORE 10.
FORUM LIBERTÁ DI MOVIMENTO ROMA 25 MARZO 2006
Questi i risultati del partecipato Incontro del 25 marzo a Roma indetto dal Forum Libertà di Movimento, su "Amnistia, non punibilità delle lotte sociali, chiusura dei CPT e depenalizzazione":
I 3 tavoli di lavoro, rispettivamente
1) non punibilità delle lotte sociali
2)chiusura dei CPT
3) rifiuto del proibizionismo, si sono unanimemente espressi per l'Amnistia dentro una strategia complessiva che vede:
1) un nuovo Codice Penale, ripulito dei "reati sociali" non conformi alla Costituzione, ad es. "occupazione di case" quando si è a seguito di sfratto; "interruzione di pubblico servizio" ( i magistrati presenti hanno fatto rilevare ".. più interruzione di quando i magistrati scioperano !!"); e più in generale un Codice inteso a " decriminalizzare";
2) la preminenza del diritto alla vita sul diritto di proprietà; l'abolizione delle sproporzioni, ad es. ora .è più sanzionato il furto che la corruzione !
3) abolizione dei reati di opinione e associativi;
4) abolizione della Legge Pisanu contro i migranti; la chiusura dei CPT in quanto luoghi di segregazione dentro la logica securitaria che vede nel migrante un nemico;
5)depenalizzazione del consumo di sostanza, compresa la coltivazione;
6) estensione della non punibilità , per aver agito in stato di necessità e delle attenuanti per aver agito con finalità essenzialmente dimostrative allo scopo di denunciare e/o prevenire "gravi emergenze sociali, lavorative, ambientali, di violazione diritti umani, delle garanzie Costituzionali,…
7) introduzione della " legittima resistenza", contro l'abuso dell'ordine pubblico nelle manifestazioni e in particolare negli eventi tipo Napoli-Genova 2001.
Queste poi le conclusioni e le indicazioni di movimento :
1) parte la Campagna per l'Amnistia (da maggio) inquadrandola come provvedimento politico di compensazione sociale, in modo da restituirgli la valenza di cittadinanza che merita e che travalica il problema sempre emergenziale del sovraffollamento delle carceri e dell'intasamento giudiziario, che pur esistono. Si è parlato di convocare una giornata di mobilitazione per agire contemporaneamente;
2) iniziative per la chiusura dei CPT a partire da quelli di Gradisca e Bari,con annessa battaglia contro i gestori ( Misericordie, Coop, Cri, ….);
3) diffondere i Forum Libertà di Movimento in ogni provincia e mettere in campo iniziative di comunicazione sociale e di sostegno ai compagni/e inquisiti.
Fate circolare idee e materiali, partecipate alle battaglie di libertà, per questo abbiamo promosso anche in Toscana l'esperienza del Forum Libertà di Movimento, costituitasi a livello nazionale e composta da attivisti dei movimenti, avvocati, giuristi, magistrati, reti associative democratiche, rappresentanze della popolazione detenuta, studiosi del diritto.
domenica 26 marzo 2006
Report - Laboratorio delle reti sociali
roma 26 marzo, il primo incontro del "Laboratorio delle reti sociali"
Quest'oggi, 26 marzo, si è svolto a Roma il primo appuntamento del "Laboratorio delle reti sociali". Un appuntamento che ci sembra riuscito per la qualità della partecipazione e del dibattito. Sono intervenuti, infatti, soggetti collettivi e reti sociali attivi a Roma, Napoli, nel Nord Est, a Milano, Genova, a Bologna e in Emilia Romagna, a Torino e ad Alessandria, nelle Marche, in Toscana.Nonostante tonalità e sfumature differenti, un nodo comune è emerso con decisione: la necessità di aprire e mantenere aperto uno spazio pubblico di movimento, autonomo e nello stesso tempo non minoritario, in grado di coniugare sperimentazione politica e radicamento sociale.
Tutto ciò nella consapevolezza che un ciclo di movimento si è esaurito e che una nuova fase - segnata anche dall'imminente scadenza elettorale e dalla probabile vittoria del centro-sinistra - si sta determinando. Una fase dove massima rilevanza viene assunta dalle lotte sociali, difficilmente riducibili, per la maggior parte, alle forme organizzative che i movimenti, da noi tutti e in modi diversi attraversati in questi anni, si sono dati.
L'esperienza del "marzo francese", il conflitto straordinario aperto dagli studenti sul tema della precarietà, ha alimentato una riflessione feconda su un nodo programmatico decisivo e sulla nuova ricerca organizzativa da intraprendere.
L'orizzonte del "sindacalismo metropolitano" (come in parte praticato dalla Rete per il reddito o dai comitati della "quarta settimana", dalle mobilitazioni studentesche così come dai conflitti di settori del lavoro dipendente o tradizionale) o più in generale di nuove forme ricompositive attorno alla questione della precarietà, del reddito, dei beni comuni (dalla casa all'acqua, dai saperi ai territori), ha costituito il punto di ricerca comune, la sfida attorno alla quale far crescere dibattito e sperimentazione. Parigi e la dislocazione delle lotte francesi segnalano con forza, infatti, che la May Day non è e non può più essere un'occasione rituale o un episodio isolato, ma piuttosto una dimensione diffusa, radicale, generalizzata del conflitto sociale. Altro nodo programmatico, in più interventi sottolineato, è stato la questione della guerra e del "diritto di resistenza".
La guerra, per un verso punto di verifica acuminato del probabile governo di centro sinistra, costituisce un dispositivo complesso e articolato, tanto sul piano della qualità del comando che su quello della produzione di soggettività: dalle nuove forma del controllo ai Cpt, dai limiti del movimento no-war alla ricerca di nuove forme di conflitto in grado di assumere il "diritto di resistenza" come paradigma culturale e politico non-ideologico.
Dalla discussione, inoltre, sono emerse alcune indicazione di iniziativa e di agenda:
- dare continuità e sviluppo ulteriore all'esperimento del Laboratorio. In questo senso la proposta di dislocare entro l'estate, in tutti i territori dove ciò sarà possibile, incontri di valutazione e di focalizzazione dei nodi programmatici in rapporto ai contesti locali. In più un nuovo appuntamento europeo nel mese di settembre a Venezia.
- avviare un percorso di costruzione dello sciopero generalizzato degli studenti e dei precari. In questo quadro è stata avanzata la proposta di una "carovana sociale" che attraversi tutto il paese e che pratichi iniziativa contro la precarietà e per il reddito.
- attraversare il Forum sociale europeo che si terrà ad Atene nella prima settimana di maggio.
- dare vita ad una Parade anti-militarista in occasione della giornata del 2 giugno.
- una giornata di mobilitazione sull'amnistia e sulla depenalizzazione dei reati sociali.
- tra le scadenze imminenti, la partecipazione alla giornata (2 aprile) che si terrà a Reggio Emilia per contestare la manifestazione della Lega nord in "difesa della cristianità". In proposito è stata sottolineata la necessità di individuare modalità di conflitto in grado di decostruire e rovesciare il piano dello "scontro di civiltà".
Una prima discussione dunque, parziale ma ricca, un primo passo, senza alcuna pretesa di sintesi organizzativa, nella costituzione di un nuovo spazio pubblico dei movimenti e delle reti sociali.
1° Laboratorio delle reti sociali - Roma 26 marzo 2006
martedì 21 marzo 2006
Se 15 inceneritori vi sembrano pochi...!!!
incontro assemblea con Fabrizio Bertini(comitato difesa
ambiente e territorio di Pistoia)
Paolo Caverni(delegato RSU cooperativa ATI CASTEL FIORENTINO)
Sabato De Lucia(Csa Intifada)
Venerdì 24 alle ore 22E' ormai chiaro il fallimento della gestione dei rifiuti urbani (LR25/98) disposta nel 1997 dall' assessore regionale verde Claudio del Lungo.
In Toscana i rifiuti, invece di diminuire, sono aumentati del 30% negli ultimi anni anche a causa dell' assimilazione degli speciali (industriali) agli urbani.
La Toscana è la regione che in Italia produce la più alta quantità di rifiuto pro-capite l' anno (693 Kg).
Come centro sociale e come comitati Toscani e Liguri per la difesa dell' ambiente vogliamo entrare nel merito delle scelte poichè la salute è un diritto di tutti e quindi lo devono essere anche le decisioni in merito.
L'assessore all'ambiente regionale Artusa prevede una diminuzione dei rifiuti del 15% ed un innalzamento al 55% del riciclaggio entro il 2010 e sono in molti, soprattutto tra i promotori dei termovalorizzatori, a credere che sia un traguardo irraggiungibile.
Esperienze italiane ed internazionali ci dimostrano invece che è possibile raggiungere un recupero tra il 70 e l' 80%.
Treviso ed il comprensorio limitrofo (15 comuni) riesce a raggiungere il 72%, il comune di Capannori è riuscito, in pochi anni, a raggiungere il 78%. Quest'ultima esperienza è stata possibile semplicemente estendedo il "porta a porta" a tutti i rifiuti, sono stati tolti i cassonetti ed i cittadini, coinvolgendoli nella collaborazione, mettono fuori tre volte la settimana l'organico, una volta l'indifferenziato, una la carta ecc. E' evidente che con cifre cosí alte di "differenziata" sono assolutamente inutili gli "inceneritori" e questo lo dimostra il fatto che il gestore, di un impianto di nuova generazione come quello di Brescia, alla trasmissione Report su RAI 3 , dichiarava che comunque il 30% dei rifiuti finiva in discarica. Oggi nella nostra regione gli inceneritori, con quello approvato nella piana ultimamente e quello richiesto dal presidente di Publiambiente Paolo Regini in una sfortunata intervista pubblicata dal Tirreno il 01/12/2004, rischiano di diventare 15.
Se è vero che questi impianti devono essere alimentati in continuo e se è vero che 15 per 3,5 milioni di utenti è un record è legittimo pensare che si voglia incenerire rifiuti provenienti da altre regioni sotto pagamento?
A nostro avviso Regini farebbe meglio a chiarire la sua posizione poichè, in tempi in cui si parla tanto di conflitto di interesse, ci risulta essere contemporaneamente presidente di Publiambiente, propietario del call center di Publiservizi e direttore della banca di Credito Cooperativo di Cambiano.
Il fiore all' occhiello del nostro comprensorio è sicuramente la raccolta della carta "porta a porta" che permette il riciclaggio di milioni di Kg l'anno (finirebbero in discarica) e da lavoro a più di 50 persone.
Sicuramente non si può considerare un fiore all' occhiello nè la qualità del compost proveniente dal sistema cassonetto e, tantomeno, il sistema di lavoro della Revet, come, pultroppo le tragiche cronache dimostrano.
Noi crediamo nella necessità della riduzione alla fonte, nel blocco delle produzioni nocive e nel non dover produrre ciò che non si può riciclare. Gli inceneritori, con il loro corollario di discariche per le ceneri tossiche, non solo sono dannosi sul piano sanitario per le emissioni di diossine, furani e metalli pesanti provenienti anche dai più moderni impianti.
Essi sono ancora più negativi perchè sottomettono a questa scelta, che una volta operata diventa irreversibile, la quasi totalità degli investimenti e l'organizzazione della gestione dei rifiuti, favorendo massicci processi di privatizzazione.
Investimenti che, al contrario, devono essere indirizzati alla riduzione alla fonte degli scarti, a promuovere raccolte e modalità di tariffazione che favoriscono il riuso e sistema di raccolta domiciliarizzati. Ciò favorisce lo sviluppo d'imprese locali e il recupero di materiali.
lunedì 20 marzo 2006
Sostieni il csa Intifada
Ora e sempre sostieni l'autogestione!!
Compagne e compagni, il Centro Sociale da qualche anno ha avviato una campagna di ristrutturazione che gli permetta di continuare a svolgere quel ruolo sociale e politico che da quasi diciotto anni lo caratterizza.Con l'autogestione il centro sociale porta avanti un numero consistente di attività e progetti. Attraverso le entrate delle serate e delle cene sociali riesce a finanziare numerose attività gratuite, come il cinema, la biblioteca ed il gruppo di kick Boxing ed inoltre permette di fare musica dal vivo, senza l'odiosa formula del biglietto di ingresso.
Organizza incontri e dibattiti e sostiene campagne internazionali, come la lotta zapatista in Chiapas o la solidarietà verso i lavoratori della cocakola in Colombia e promuove progetti come il Critical Wine/DiVino in Frasca ed il Gruppo d'Acquisto.
L'anno scorso sono stati recuperati gli spazi dove ora sono nati la Biblioteca di Quartiere e la sala cinema; questo anno è stata ristrutturata la cucina e comprato una nuova stufa per risolvere il problema freddo, che tutti gli inverni si ripresenta.
Ma tutto questo ha un costo!
Gli interventi che sono stati fatti, hanno bisogno di altre forme di finanziamento, per questo il C.S.A. Intifada lancia un appello rivolto a tutte le compagne e a tutti i compagni che in qualche modo frequentano questo spazio autogestito.
Chiediamo partecipazione e sostegno in questo mese dedicato al Centro Sociale, che andrà dal 25 Marzo al 1° Maggio e avrà un'intensa programmazione, con un concerto ogni sabato con entrata a sottoscrizione di 3 euro e ogni domenica gustose cene a 10 euro con ricco menù fisso.
ORA E SEMPRE
SOSTIENI L'AUTOGESTIONE SOSTIENI IL C.S.A. INTIFADA!!!
venerdì 10 marzo 2006
La Casa del Drago
Il film è stato girato nel maggio 2005 presso il centro diurno esterno "Casa del Drago" dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino.
Il centro, aperto cinque giorni a settimana, ospita laboratori di scrittura creativa, disegno, scultura, teatro, dei quali fruiscono alcuni internati dell'O.p.g. che godono del regime di semilibertà.
Nel documentario si cerca di restituire l'esperienza di vita di alcuni degli internati mettendo al centro del lavoro i risultati della loro espressività creativa e sofferta: disegni, racconti.
Il film è stato visto finora solo allo Spazio Oberdan di Milano, in occasione del festival "Filmmaker", e nello stesso centro "Casa del Drago" in occasione di una giornata aperta al pubblico.
È particolarmente importante farlo vedere a Empoli, visto che tutti conoscono l'O.p.g. e la sua incombente presenza.
Venerdí 17
Proiezione del film documentario "La Casa del Drago" di Michele Gurrieri, Gianluigi Giustiniani, Elisa Maranzana, Eleonora Galli
Italia 2005, col, 40', miniDV
scarica la locandina .PDF
giovedì 9 marzo 2006
SABATO 11 TUTTI A ROMA CONTRO LA LEGGE FINI
Street antipro' giusto o sbagliato non puo' essere reato!
La nuova legge sulle droghe detta Fini-Giovanardi, entrata in vigore pochi giorni fa nascosta nel decreto sull'Olimpiadi senza perciò nessun dibattito parlamentare, si può considerare una vera e propria controriforma. Basta citare alcuni articoli della legge per avvalorare questa tesi:- Equiparazione delle così dette droghe leggere a quelle pesanti in un'unica tabella e reintroduzione della quantità minima (alla faccia del referendum del 93 che l'aveva abolita!!).
- Carcere da 6 a 20 anni per chi supera tale quantità sia per la canapa che per l'eroina.
- Aumento di prerogative all'aziende del privato sociale le quali potranno certificare lo stato di tossicodipendenza, compito in precedenza del Dipartimento pubblico delle dipendenze.
Inoltre si dovrà scontare gli arresti domiciliari in comunità, perciò saranno innalzate a modello comunità/carcere come quella di San Patrignano già all'avanguardia dell'imprigionare tossicodipendenti. È evidente la logica detentiva anzichè terapeutica dei programmi alternativi alla galera che la legge prevede. Questi sono solo dei punti più aberranti della legge, ma l'elenco potrebbe continuare.
La logica di questo capolavoro di macelleria giuridica è quella che considera tutti i consumatori di sostanze psicotrope malati e/o delinquenti, perciò la questione viene affrontata solamente da un punto di vista penale.
Strano modo di risolvere un problema per un governo che annovera nel suo ambito Ministri e sottosegretari che non disdegnano sniffatine di polvere bianca (vero Miccichè?).
La scelta repressiva dell'Italia è inoltre totalmente in contrasto con le tendenze degli altri paesi europei che scelgono invece di spostare il centro delle politiche sulle droghe dal penale al sociale: depenalizzando il consumo personale, distinguendo tra droghe leggere e pesanti e puntando sulla riduzione del danno.
Pertanto ribadiamo il nostro totale ripudio del ddl Fini-Giovanardi ed invitiamo l'amministrazione comunale, il SERT, le cooperative sociali e le associazione della nostra città ad esprimersi su di esso ed a prendere posizioni.
Non è possibile che un Comune che si dice così paladino dei diritti civili taccia e che il sert si faccia sentire solo per affermare cose fuori dalla realtà come l'inevitabilità del passaggio dalle canne all'eroina e la devastante nocività della marijuana.
Dove sono le politiche di riduzione del danno, gli operatori di strada, le campagne d'informazione per condurre una decente battaglia culturale sulle droghe?
Invitiamo tutti a manifestare Sabato 11 Marzo a Roma per richiedere immediata abrogazione del ddl Fini-Giovanardi.
il ritrovo è previsto per le ore 9.00 alla stazione di Empoli.
martedì 7 marzo 2006
REPORT ASSEMBLEA LIBERTÀ DI MOVIMENTO
Grosso successo per l'iniziativa di ieri, 6 marzo, che, in occasione della ripresa del processo del 13 maggio, ha ufficializzato la costituzione del forum libertà di movimento, che agisce da circa otto mesi in varie parti d'Italia, anche in Toscana.
É questo un passaggio per noi, attaccati da uno stillicidio di processi grandi e piccoli, ineludibile che deve e puó essere accompagnato da un respiro generale che non sia quello dell'inutile piagnisteo sul potere repressivo ma quello della costruzione di pratiche e spazi di libertà.
Per questo poniamo all'ordine del giorno 4 punti caratteristici della prossima fase post elettorale:
aministia, chiusura dei CPT, antiproibizionismo e NON PUNIBILITÀ delle LOTTE SOCIALI.
I temi che saranno al centro della grossa iniziativa nazionale che ci sarà a Roma il prossimo 25 marzo - il giorno prima dell'incontro delle reti sociali previsto per il 26 marzo alla Sapienza di Roma (vedi appello ). L'assemblea, convocata sul titolo: "quando la guerra la faceva il centrosinistra" ha sviluppato con l'esperienza bolognese di San Precario (fatti incarcerare da Cofferati sindaco) ed i danni del modello toscano quanto la politica dell'Unione non sia in discontinuità con quanto successo in questi anni. Il tema dello stillicidio di processi che viene sapientemente utilizzato per tenere bassa l'attenzione pubblica ed al tempo stesso costringere a terreni arretrati e sottostare a ricatti la soggettività che lotta, costruisce reti sociali, si appropria dei beni comuni, delinea un orizzonte di trasformazione sociale.
Casi clamorosi ed eclatanti come gli accumuli di condanne per Luca Casarini (6 anni) e per Lorenzo Bargellini (4 anni).
Per questo intendiamo trasformare i processi in uno spazio pubblico, dove le udienze abbiano come protagonisti non i giudici ma i solidali con chi viene messo sotto processo.
L'assemblea è stato un momento di confronto politico generale:
sull'epoca in cui viviamo, sull'impossibilità per chi vuole cambiare il mondo, di navigare a vista, finendo per scimmiottare la politica istituzionale o, addirittura, assomigliando a sette religiose che gelosamente difendono i loro dogmi e le loro pratiche iniziatorie.
Del dibattito daremo un resoconto puntuale nei prossimi giorni.
PASSIAMO ALLE INIZIATIVE
Finiamola con il proibizionismo 11 marzo manifestazione a Roma.
Meeting point ore 16.00 P.zza Esedra Con 271 si e 190 no Montecitorio ha chiuso l'iter legislativo suldecreto legge sull'uso di sostanze. Il decreto legge Fini-Giovanardi è stato votato nonostante il parere contrario della maggior parte delle associazioni e cooperative che operano nel settore (ed il fallimento della conferenza governativa di Palermo disertata da tutti gli operatori dei servizi pubblici e delle comunità "non autoritarie"). La proposta è stata presentata all'interno del maxi-emendamento sulle Olimpiadi invernali (all'art. 4: "esecuzione delle pene detentive per tossicodipendenti in programma di recupero"). Un colpo di coda, a fine legislatura, che si basa su inquietanti principi.
Innanzitutto abolisce ogni distinzione tra spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, inoltre abolisce ogni differenza tra le cosiddette droghe leggere (hashish e marijuana) e quelle pesanti (eroina, cocaina, ecc.), criminalizzando di fatto centinaia di migliaia di giovani consumatori, condannandoli a pene spropositate (si parla fino a 20 anni di carcere). Criminalizzazione e rinnovo delle tabelle sulle quantità considerate lecite, questi gli aspetti che guidano il cosiddetto stralcio Giovanardi, che di fatto presenta i punti piú duri in termini di repressione del famigerato disegno di legge Fini n.2953.
Molte iniziative hanno contestato nelle scorse settimane l'iter legislativo della proposta Giovanardi. Una manifestazione antiproibizionista è prevista per l'11 marzo a Roma. Meeting point ore 16.00 a P.zza Esedra a Firenze appuntamento per il treno alle 10.30.
Il 25 marzo con il Convegno di Roma (università La Sapienza ore 10:00) organizzato dal "Forum libertà di movimento" sui temi:
1)Amnistia;
2) depenalizzazione delle lotte sociali;
3) chiusura dei Cpt;
4) antiproibizionismo.
Un'ulteriore occasione per sviluppare percorsi già avviati di critica radicale ai dispositivi di controllo e alle istituzioni totali.
Il 26 marzo a Roma, presso l'università La Sapienza di Roma, a partire dalle 10:00, proponiamo di dare vita ad un Laboratorio delle reti sociali.
Un Laboratorio, perchè segnato dal carattere sperimentale e aperto, dove possano trovare voce le battaglie e i conflitti sociali che hanno animato gli ultimi mesi: le lotte per la cittadinanza e contro i Cpt, quelle per il reddito, la casa e contro la precarietà, le grandi battaglie ambientali, le forme di resistenza alla guerra e per il ritiro immediato delle truppe, i conflitti sul sapere e la sua circolazione, l'antiproibizionismo. Uno spazio comune dove provare a valorizzare la relazione tra i protagonisti sociali delle lotte, affinchè comuni elementi di programma possano iniziare a prendere forma.
Sabato 4 marzo 2006
Associazione Per Castello Alto
COMUNICATO STAMPA
Le false prime pagine della Nazione e del Tirreno con le quali abbiamo invaso il centro storico di Castelfiorentino, al di là della forma ironica con cui sono state concepite, hanno lo scopo di aprire in questo paese un serio dibattito sia sulla collocazione degli affreschi di Benozzo Gozzoli sia, più in generale, sulla riqualificazione e la salvaguardia del centro storico alto.
Lo abbiamo fatto in maniera cosí evidente e provocatoria perché da quasi un anno aspettiamo inutilmente che venga discussa in consiglio comunale una petizione che tratta questi temi firmata da oltre 100 cittadini.
L'amministrazione ha scelto di ignorare e imbavagliare qualsiasi discussione e deliberato lo spostamento definitivo degli affreschi in via Testaferrata (nel centro commerciale del paese). Questa decisione, nonostante le promesse elettorali, conferma ulteriormente l'anomalia di un centro storico che è periferia di fatto rispetto ai flussi turistico/commerciali e relegato sempre più ai margini della vita economica e sociale di questo paese.
Scegliere una collocazione nel centro storico alto, al di là di un dovuto risarcimento per l'ultradecennale abbandono, sarebbe apparso più logico per numerose ragioni.La più rilevante delle quali sarebbe senza dubbio la possibilità di garantire la fruizione degli affreschi in un contesto storico più affine, rispetto a quello ottocentesco di via Testaferrata, e di godere dell'opera dopo un percorso che prepari ed avvicini anche urbanisticamente al periodo storico. Una impostazione di fondo quindi molto diversa da quella meramente commerciale o di un turismo mordi e fuggi (treno-affreschi-treno).
Una scelta meno miope avrebbe potuto valorizzare non solo l'opera d'arte in sé ma un intero contesto storico. Le nostre considerazioni sono probabilmente analoghe a quelle che hanno portato ad es. Certaldo a scegliere di collocare “il tabernacolo dei giustiziati” (altro affresco di Benozzo) nel borgo di Certaldo Alto. Associazione Per Castello Alto