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CSA Intifada Ponte a Elsa Empoli Marzo Aprile 2007

class="date-header">Giovedí 26 Aprile 2007

PRIMO MAGGIO: BANDIERE ROSSE COME SUDARI

Si sta avvicinando il Primo Maggio e come ogni anno i lavoratori dovrebbero celebrare numerosi questa data, scendere in piazza e festeggiare sé stessi.
Sta di fatto che la ricorrenza sembra avere perso molto del suo significato gioioso, come d'altronde avviene ogni volta che alle persone, alla loro dignità e ai loro sforzi viene anteposta la retorica celebrazione di un concetto astratto – in questo caso il Lavoro – secondo un processo apparentemente inesorabile di svuotamento di contenuti mediante il quale l'individuo, il cittadino, il lavoratore perde progressivamente importanza all'interno della società in cui vive per lasciare spazio ai suoi simulacri.
A ben vedere, davvero c'è poco da rallegrarsi.
Schiacciati da un sistema che vuole il loro annichilimento, i lavoratori di oggi sfilano in corteo dimenticando che sono loro il motivo vero della festa, il motore portante di quella società che vorrebbe relegarli ai margini e ridurli al silenzio.
Piegati dalla logica di potere, i sindacati cgil cisl e uil hanno tradito i lavoratori che avrebbero dovuto rappresentare al meglio - e difendere - e si sono assoggettati a tutte le dinamiche capitaliste più retrive, sposando, in nome di un finto progresso, i concetti micidiali di produttività, efficienza, automazione, rendendo i loro stessi compagni ricattabili e vulnerabili al cospetto di queste idee capziose e roboanti.IMG_Precari da Morire
E mentre si abbassano i salari di chi il lavoro ancora ce l'ha, aumenta intanto la schiera dei disoccupati disperati e dei precari, ridotti a merce di scambio – lavoratori senza diritti né futuro - passati al tritacarne delle agenzie interinali.

Quasi anelli finali di questa lunga catena ci sono poi le donne a cui tocca subire ancora l'angheria di tante discriminazioni - dai salari inferiori a quegli degli uomini alle minori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, mentre il liberismo economico più sfrenato le vuole succubi e sottomesse.
Infondo alla catena troviamo i paria - gli immigrati, i clandestini – quelli che non li vuole nessuno a parole - ma che poi fa comodo impiegare nei lavori più umili, pericolosi e degradanti per qualche euro al giorno.
É un Primo Maggio amaro quest'anno: troppe sono state le morti bianche nei cantieri.
Ritmi da guerra civile: anche 3 al giorno, oltre 2000 in questi dodici mesi. Quelle dichiarate.
E mentre l'Italietta si addolora e si contorce per un pugno di mercenario armati fino ai denti, morti ammazzati in qualche luogo di occupazione, o per uno sbirro in servizio (forse accoppato proprio dai suoi, e pertanto si spiegano le abbondanti lacrime di coccodrillo) – a cui si tributano tutti gli onori riservati agli eroi nei templi moderni dell'oblio e dell'idiozia - poche parole si sprecano per questi altri, caduti nell'ombra e presto archiviati come se non fossero mai esistiti.
Ineffabili alchimie del sistema...
Forse a morire oggi sul posto di lavoro non sono solo le persone, ma anche le idee: parole come solidarietà, dignità, indignazione, rivendicazione, rabbia, lotta.
Cortei silenziosi, cortei fiacchi.
Il virus dell'indifferenza e della rassegnazione è stato inoculato.
Di lavoro si muore.
Primo Maggio: bandiere rosse come sudari?
CSA INTIFADA

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Giovedí19 Aprile 2007

Parole e immagini del 77
Martedí 24 Aprile... ORE 20.30 AperiCena e incontro con Tano D'Amico

IMG_tanodamico


presentazione del libro Gli autonomi edito da Derive approdi con Massimo Cervelli co-autore del libro.
sarà presente anche alle 18.30 presso la Libreria Il Barbagianni
San Miniato alto (PI) CSA INTIFADA

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Giovedí 5 Aprile 2007

DI RITORNO DAL GLOBAL MEETING...

Il 30-31 Marzo ed il 1° Aprile si é tenuto, al Centro Sociale Occupato Rivolta di Venezia, il Global Meeting.


globalmeetignL'incontro é stato globale a tutti gli effetti: erano presenti compagni e compagne da ogni angolo del mondo, dall'America (sia latina che del centro e del nord), dall'Asia (particolarmente illuminante l'intervento dell'intellettuale Wang Hui che ha descritto molto bene la situazione tumultuosa del “sub-impero” cinese), dalla regione mediorientale ed ovviamente da tutta Europa.
Erano perciò rappresentate gran parte delle lotte, delle conflittualità, delle resistenze dei movimenti che si oppongono al nuovo ordine mondiale governato da una “monarchia” statunitense in crisi, ma non disposta a lasciare lo scettro tanto facilmente.
Il corposo ed elevato dibattito che si è sviluppato in questa tre giorni è partito, infatti, dalla constatazione della crisi dell'unilateralismo USA, causata dalle varie resistenze disseminate nel globo, a cui le classi dominanti stanno rispondendo con una riarticolazione formale del comando che ha preso il nome di multilateralismo.
Di fronte ad esso che certa sinistra vuol far passare come una forma più umana e democratica di gestione del potere, ma che invece per noi è solamente una nuova configurazione della governance, più subdola ma ugualmente distruttiva ed opprimente visto tra l'altro che ha perso completamente ogni connotato neo-keynesiano i movimenti devono saper contrapporre una nuova fase del conflitto.
Il ciclo di lotte partito da Seattle nel 1999 si è concluso con le mobilitazioni contro la guerra in Iraq del 2003; ora dobbiamo ripartire. Per farlo la formula che è stata proposta è quella pattizia: le varie realtà in movimento e di movimento che hanno difeso la loro totale autonomia dai partiti e dai governi che tentavano di inglobarle, si sono impegnate a stipulare dei patti di lotta su obbiettivi comuni che hanno la funzione, oltre a quella di fomentare conflitto, di identificare un'area, un terreno condiviso in cui sviluppare il processo costituente della moltitudine, la produzione di soggettività. Il percorso è complesso, non lineare, non supportato da un'ideologia organica, ma questi sono limiti che possono trasformarsi in aspetti positivi se riusciamo a cogliere nella sua interezza le potenzialità dei nuovi movimenti.
IMG_globalmeetignDobbiamo avere il coraggio di superare le vecchie categorie e reinventarne di nuove, non frutto - certo - della nostra fantasia ma dell'analisi dell'idealità e delle metodologie che hanno assunto le battaglie sociali e di difesa del territorio di oggi. Il fatto da rilevare e per noi ben augurante per il futuro, è che questa descrizione della fase attuale, qui riassunta per sommi capi, e le proposte per superare l'impasse dei movimenti formulate dai primi relatori del venerdì mattina, sono state accolte dalla stragrande maggioranza dei presenti. Ciò è avvenuto non per cooptazione ideologica, ma perché i termini con cui il capitale globale esercita il suo dominio sono gli stessi in tutto il mondo ed anche le resistenze che i popoli pongono in essere in America sono le medesime di quelle europee o asiatiche.
Certamente ogni paese, ogni continente, ogni lotta ha le sue caratteristiche peculiari ed i contesti socio-economici-politici cambiano da regione a regione, ma in tutti i partecipanti al Global Meeting c'era la consapevolezza di essere di fronte ad un cambiamento epocale della struttura del capitale che, globalizzandosi ed esplicitandosi dovunque con nuove forme di sfruttamento, deve avere una risposta adeguata dalle soggettività ribelli del pianeta.
Anche l'assemblea tutta italiana della domenica pomeriggio, presenti i portavoce delle varie popolazioni in lotta del paese (Val di Susa e Vicenza su tutte), ha ribadito la propria disponibilità ad iniziare un percorso con queste coordinate.
In questa ricerca delle nuove istituzioni della moltitudine, in questo percorso che si è raffigurato con la formula di “esodo costituente”, il ruolo dei Centri Sociali, per quanto riguarda quel pezzetto d'Europa chiamato Italia, è quello di essere il centro territoriale di ricomposizione dell'intera forza lavoro sociale. Se è l'intera vita che è entrata in gioco, se la forza lavoro sempre più precaria ed immateriale) si è molecolarizzata e non è più sindacalizzabile nelle forme del sindacalismo novecentesco, i Centri Sociali devono cercare di ricomporre il lavoro sociale e di riaprire il dibattito e l'interazione con e su tutte le forme della vita per riportarle a dimensioni politiche. Il lavoro è arduo, duro e dai tempi indefinibili, ma il dovere di compierlo è sacrosanto perché le conflittualità del XXI secolo lo richiedono a viva voce.
CSA INTIFADA

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martedí 20 Marzo 2007

lunedí 26 Marzo un incontro con:
Jose Heriberto Salas Amac

membro del Fronte del Popolo in Difesa della Terra del Municipio Autonomo di San Salvador Atenco in Messico
ore 21.30


come popoli indios del Messico diciamo al popolo di Atenco che non è solo, che la sua lotta è la nostra lotta e che il nostro cuore bruno si leverà per esigere la loro libertà
Subcomandante Insurgente Marcos immagine atenco contadini col machete
nel corso della serata sarà presentato il programma del global meeting di Venezia 30, 31 marzo e 1 aprile 2007 globalmeetign








Coordinamento toscano di sostegno alla lotta zapatista
Associazione Ya Basta
CSA INTIFADA
scarica la locandina PDF(205kb)

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venerdí 09 Marzo 2007

VEDI ALLA VOCE CARPOOLING...

E bravo il comune di Empoli che se ne viene fuori con un'idea davvero originale per contrastare il fenomeno dell'ingorgo di automobili nella nostra ridente cittadina.
Ho chiesto in giro: “voi farete uso di carpooling?”
immagine carpoolingGli anziani mi hanno guardata con lo stesso sguardo di quando seguono il telegiornale ormai in inglese con qualche parola di italiano qua e là cioè rassegnati a non capire; i più giovani mi hanno risposto che “l'avevano già comprato”.
Eh si, vi capisco! Per sapere vagamente di che si parla, a qualcuno c'è voluto andare ad abitare all'estero per un pó che so, magari nella Terra Promessa, essersi laureati in lingue straniere e avere guardato, perplesso, strane corsie preferenziali d'America, misteriosamente contrassegnate da una specie di rombo sul manto stradale.
Così, il motore (a benzina) di una operazione che dovrebbe attirare vasta partecipazione popolare si “inceppa” sul nome prima di nascere (andiamo bene).
E poi questa mania di prendere a prestito i concetti dagli americani! quando in Russia, da tempi memorabili sono in voga sistemi di trasporto condiviso simili, tipo la “marshrutka” , ma attenzione è un'arma micidiale se non si parla bene il russo, ci si ritrova spersi nella periferia di qualche metropoli post sovietica e allora sono dolori...
Ecco, la giunta comunale rossa si poteva distinguere, fare una cosa chic, pubblicizzare questo sistema rivoluzionario con depliant interamente in cirillico, così poteva interloquire con lo stesso 0,0001% della popolazione poliglotta e fare un figurone.
E allora a questi cittadini ignoranti ci tocca spiegare prima di tutto il termine, e dunque citare (per dovere di divulgazione) quanto riportato alla voce carpooling, giacché, seppiatelo, ci sono ancora degli sprovveduti che nel villaggio globale non tengono mai a portata di mano un vocabolario ben fornito in borsetta italiano-inglese-inglese-italiano, quando vanno in giro.
Quindi, CARPOOLING :“accordo per l'utilizzo comune di un'automobile”.
Oh dio, ho un attimo di confusione: ma non si chiamava più o meno autostop?!
No! c'è una sottile differenza fra i due concetti: ai suoi albori, con l'autostop un tizio, che si fidava ancora del prossimo, si fermava per dare un passaggio a qualche straniera in minigonna che “metteva il pollice”, ...nel carpooling invece c'è un idiota che mette, sempre volontariamente a disposizione la sua macchina e la sua benzina MA� fa contenta la Telecom, la Vodafone o la Tim per chiamare alle 7 e 30 di mattina Caio e Sempronio e vedere se magari gli fanno compagnia fino al posto di lavoro.
Caio e Sempronio può anche darsi che nel frattempo lo abbiano perso, il lavoro, e mandino a quel paese l'amico che non li ha lasciati dormire, o ne cambino uno ogni due giorni che li porta una volta qui e una là (vedi alla voce “precariato”).
Bell'egoismo quello del Comune di Empoli: almeno poteva fare il carsharing (si legge CARSCERING ...vi si deve proprio dire tutto!) e fornire esso stesso le macchine, invece di sfruttare il volonteroso cittadino.
Secondo me ci si poteva spingere ancora oltre e osare l'inimmaginabile per sconfiggere la piaga del traffico cittadino: ripristinare in tutto e per tutto l'economico e veloce sistema del risciò.
Che ci stanno a fare tutti questi immigrati che non lavorano, a zonzo? Costoro troverebbero un impiego di utilità sociale nel portare in giro i nostri connazionali su agili carrozzelle da un capo all'altro del polo cittadino.
Per rendere più amena l'operazione, visto che ci avviciniamo alla stagione calda, per i signori uomini potrebbero essere impiegate snelle ragazze nigeriane in perizoma mentre per le nostre signore donne, aitanti giovinastri albanesi e del Senegal.
Ma si profila un annoso problema: i risciò ce l'hanno il portabagagli?!?
Perché con la prossima apertura dell'Ipercoop non avrà senso andare in giro se non si va per shopping (questa parolina si, che la conoscono tutti).
E se l'Ipercoop previdentemente ha costruito parcheggi inesauribili pronti ad accogliere migliaia di consumatori famelici; e se nessuno andrà più nel centro di Empoli (a fare che? scusate); e se tutti andranno lì a fare shopping e dovranno caricare fino all'orlo i loro portabagagli� mi dite a che cazzo serve sto carpooling alla fine?
Immaginiamo una ipotetica conversazione tra lo psicolabile sostenitore del carpooling, desideroso di momenti di umanità e aggregazione e un suo possibile interlocutore:

« Francesco, ciao! Ti chiamavo per sapere se si può andare insieme all'Ipercoop oggi pomeriggio, avrei voglia di fare quattro chiacchiere�

Scusa! ma te che macchina c'hai?»
«...Una Fiat Panda»
«...Ma che sei scemo? a me mi ci vuole minimo una station wagon!»

Il carpooling negato, me lo sento, finirà per indurre al suicidio qualche cittadino inadeguato al sistema.
...E se invece si creassero vaste aree chiuse al traffico e si sostituissero gli attuali, ingombranti e pestilenziali autobus con navette elettriche GRATIS che circolassero allegramente di giorno e di sera, pensate che qualcuno avrebbe ancora bisogno di traduttori?
Vediamo: BUS ELETTRICO ...due parole che suonano assolutamente simili in ogni lingua del mondo.
Do you understand?!
AFSR
CSA INTIFADA

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mercoledí07Marzo 2007

Multinazionali Assassine eNarcorepubblica

Mercoledi 14 Marzo
ore 21.30
presso il CSA Intifada incontro con:
CRISTOBAL SILVA GONZALES DEL dell'Istituto Nazionale SindacaleDI BOGOTÁ

immagine 140307Si tratta di una organizzazione che da anni si occupa di studiare il fenomeno di penetrazione delle multinazionali e il loro progetto di appropriazione delle risorse naturali del Paese. Si occupa anche di promuovere attraverso scuola la formazione di leader comunitari (a volte con finanziamenti che arrivano dalle poche ONG fuori dal Plan Colombia)
Scarica la locandina.PDF_621kb

Il compagno visiterà le città di Roma, Bologna, Empoli, Milano Pisa.

9 MARZO ROMA Incontro la Provincia, Radio Onda rossa, Intervista il Manifesto
10 MARZO ROMA Iniziativa presso il CSOA ex SNIA : MULTINAZIONALI ASSASSINE non si muore di sola COCA COLA
12 MARZO Iniziativa a TIVOLI E CASTEL MADAMA (incontro con le istituzioni locali e iniziativa Pubblica)
13 MARZO PISA Iniziativa con la CONFEDERAZIONE COBAS/ NEWROZ
14 MARZO EMPOLI la sera incontro con i Cobas empoli-valdelsa Iniziativa al CSA INTIFADA
15 MARZO BOLOGNA Interviste Alla RADIO E INCONTRO CON LA CONFEDERAZIONE pomeriggio
16 MILANO INCONTRO con la provincia e iniziativa con il NODO REBOC LOCALE e con il CRIC

comunicato stampa del 13 marzo 2007
Il comune di Empoli chiude le porte ad un sindacalista colombiano in visita ad Empoli il 14 marzo.

Pensavamo che valori come la solidarietà verso popolazioni che vivono situazioni “difficili” dal punto di vista dei diritti umani, avessero per l'amministrazione comunale di Empoli porte aperte e un'attenzione particolare.
Purtroppo ci eravamo sbagliati, queste sensibilità non fanno più parte del DNA di un'amministrazione, che è sempre più legata a lobby politiche/economiche, che determinano la sfera politico/culturale/solidale del territorio.
Credevamo che la presenza in giunta dei compagni del partito della rifondazione comunista aggiungesse un po di anima di sinistra “almeno formale” ma..... ahi noi è stato l'inverso.
Veniamo all'episodio che ha prodotto questo comunicato:
In data 28 Febbraio, un nostro compagno telefona all'assessore Bicchielli chiedendo la possibilità di incontrare il 14 Marzo, in forma ufficiale o come assessore, CRISTOBAL SILVA GONZALES un rappresentante del INS (L'Istituto Nazionale Sindacale) DI BOGOTÁ (Colombia).
Il compagno Bicchielli chiede di avere più informazioni, che gli vengono immediatamente spedite via email. Il 12 richiamiamo l'assessore per concordare l'incontro oramai alle porte, ma non ci da nessun tipo di appuntamento, trincerandosi dietro una tipica frase “non ho avuto tempo....ecc..ecc...”
Ora due sono le cose che a noi non tornano.
Primo:
che senso ha per il comune aderire ad un boicottaggio contro la coca cola promosso dal sindacato sinaltrainal, e rifiutarsi, in pratica, di ricevere un rappresentante del INS (L'Istituto Nazionale Sindacale DI BOGOTÁ).
Secondo:
Come mai le porte del comune sono aperte a tutte quelle associazioni riconducibili alle forze che compongono la giunta e tutte le altre sono, nei fatti, emarginate?.
Due piccoli quesiti a cui vorremmo che il sindaco rispondesse.
Salva la vita ai sindacalisti colombiani boicotta Coca Cola .
CSA INTIFADA

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