CSA Intifada Ponte a Elsa Empoli Novembre Dicembre 2007
Venerdi 28 dicembre 2007
LE ZAPATISTE SI RACCONTANO
DUE SERATE ZAPATISTE
AL CSA INTIFADA DI EMPOLI Venerdi 28 E Sabato 29
Gli uomini e le donne zapatisti hanno dedicato il 2007 a raccontare al mondo come si stanno
organizzando nelle comunità e come prosegue la dignitosa pratica dell'autonomia e dell'autogoverno.
A gennaio, col Primo Incontro dei Popoli Zapatisti con i Popoli del Mondo, e a luglio, col Secondo Incontro,
uomini e donne delle comunità, da autorità di tutti i livelli a promotori e promotrici della salute e
dell'educazione, ci hanno raccontato del loro lavoro e dell'organizzazione.
Adesso tocca alle donne, per parlare di se stesse, con il Terzo Incontro dei Popoli Zapatisti
e i Popoli del Mondo, intitolato alla "Comandante Ramona", 29, 30, 31 di Dicembre.
Consapevoli dell'importanza di quest'occasione organizziamo al CSA INTIFADA 2 serate per
seguire l'incontro, e parlare di donne e zapatismo.
Venerdi 28: alle ore 22.15 proiezioni dei video:
"Construir autonomia">> _immagini_voci_ lotte_ >> dal "
II Incontro Internazionale dei Popoli Zapatisti con i Popoli del Mondo" di luglio 2007
"Mujeres en resistencia" >>_le donne di una comunità zapatista della selva si raccontano
Sabato 29: alle ore 22 proiezione del video di denuncia sul feminicidio a Ciudad Juarez:
"Bordertown"
Durante le due serate:
- dalle 19:30 aperta l'osteria sociale OTRO MUNDO cucina biologica toscana
- info e sabato diretta radio degli incontri
- dalle 23:30 DJ SET
CSA Intifada
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domenica 09 dicembre 2007
...Lavorare Morire con lentezza
I minatori del Sudafrica in una imponente
manifestazione di protesta
hanno scandito recentemente uno slogan che recita:
«la Sicurezza è un diritto umano».

Se ne saranno bene accorti i lavoratori bruciati vivi nelle acciaierie
di Torino o il manovale caduto dal ponteggio dell'altro ieri.
E tutto questo mentre in senato si votava per il Decreto Sicurezza.
Mi chiedo di
quale sicurezza si stia parlando, se di quella che
giustifica il proliferare di
telecamere e uniformi in giro per le
nostre strade affinché il cittadino guardingo si senta più
protetto dalla sua stessa ombra, di quella
dal manganello facile, di
quella che espelle il rumeno e chi s'è visto s'è
visto oppure dell'altra, quella di cui parlavano i minatori.
Sulla
prima state pur certi, ci si prodiga. Sulla seconda chiacchiere e
basta,
mentre intanto la gente muore.
La mattina si alza, va al
lavoro, e la sera ritorna a casa (se ce l'ha) in una bella bara.
Di questa sicurezza si parla malvolentieri, è scomoda, va a
toccare troppi equilibri... precari.
Eppure come la gente lavora
è lo specchio di tutta una società.
Al lavoro si trascorre la maggior parte del tempo, è il mezzo
con cui ci si sostenta, ci fa fare progetti per il futuro. Se tutto
questo non funziona, allora è chiaro che la nostra è
una società malata ed è da lì che parte il
nostro cancro.
Esso ci divora dall'interno,
lentamente
ci toglie i sogni, ci riduce a numeri, a schiavi, a soggetti
ricattabili.
Ben lo sapevano i morti dell'altro giorno e quelli che sono venuti
prima di loro.
Chi li ha uccisi sa come lavoravano,
quanto lavoravano.
A Torino come in Sudafrica, ad ogni latitudine le multinazionali
ed i loro emissari sono i veri serial killer, macchine
da soldi senza scrupoli, come scatole cinesi ineffabili figure di
rimando, per sfuggire alle responsabilità e concentrare denaro
e potere nelle mani di pochi.
Il profitto impone che la morte colpisca ovunque.
Il dictat è globale.
Ma se in Sudafrica si sono levate le voci
dei minatori, e una donna senegalese si dà fuoco da sola
davanti al Campidoglio, qui da noi, ormai senza sorpresa, ci siamo
chiusi in un mutismo rassegnato.
Che giorno sarebbe se una mattina i caporali non trovassero al loro
posto le file dei braccianti, se i cancelli delle acciaierie fossero
saldati col piombo, se tutti,
tutti precari e non, uniti, incrociassimo le braccia.
Pazienza, ci accontenteremo della giornata di lutto e dello
striminzito minuto di silenzio
richiesto dal nostro presidente della repubblica alla
Scala di Milano prima che dessero fiato alle note del Tristano e Isotta.
Già, il nostro paese: qui da noi è come il maiale non si butta via
nulla.
Persino i morti sono un affare d'oro. Prendete un cimitero ed avrete già
pronto un business ben avviato. Il concetto, di
Gogoliana
memoria, è assolutamente geniale ed è una tangibile dimostrazione di come
la realtà superi a volte la fantasia.
Nelle
anime morte
si compravano le anime dei servi della gleba morti, qui si estrae il
cadavere dal proprio sepolcro per rivenderne il loculo...
...Sarà per questo che il nostro paese è pieno di Zombie.
Molti erano alla Scala di Milano l'altra sera, molti altri in parlamento
a legiferare.
Nessuno di loro sicuramente è mai morto di lavoro.
AF.CSA Intifada
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mercoledì 28 novembre 2007
Empoli: verso Vicenza
Sabato 15 Dicembre
Manifestazione europea contro la guerra
TRE giorni importanti per il movimento contro la guerra
Aggiornamento:
Domenica 16 Dicembre:
immagini interventi audio e info su Global Project
Aggiornamento:
Sabato 15 Dicembre tutte/i in treno a Vicenza! No Dal Molin! No alle basi militari!
Sabato 15 dicembre 2007 riparte il treno ribelle :
"No war express"! da Firenze e dalla Toscana, torneremo in tanti a Vicenza per ribadire sempre con più
forza il nostro NO ALLA GUERRA, alle politiche di devastazione che produce nei territori e per la
difesa dei beni comuni!
Contatti:
Movimento di lotta per la casa 055 2001814
CSA nEXt Emerson, Movimento antagonista toscano
CSA intifada Empoli 0571931021 /3381383792
Da Vicenza all'Europa. 14, 15, 16 dicembre: 3 giorni di mobilitazione europea a Vicenza
Da oltre un anno, uomini e donne della città di Vicenza stanno lottando contro la costruzione
di una nuova, immensa struttura militare statunitense, che non vogliamo sia costruita
né nella nostra città né altrove.
Una lotta che vede accomunate persone di diversi
orientamenti politici, con culture, linguaggi e storie diverse tra loro.
Questa battaglia affonda le proprie radici nella difesa della terra e nel no determinato
alla guerra, fonte di lutti e tragedie, nella richiesta di pace.
La politica "ufficiale"
ha mostrato, in tutta questa vicenda, il peggio di sé, tentando d'imporre una scelta
del genere ad una comunità fortemente contraria. Senza alcuna differenza, i governi
italiani di centrodestra e centrosinistra hanno deciso di passare sopra le teste dei cittadini.
Difesa dei beni comuni e del territorio, no alla guerra e nuove forme di democrazia
e partecipazione ai processi decisionali, piena autonomia rispetto alla politica:
questi sono stati, per noi del Presidio Permanente contro il Dal Molin, i punti cardinali
per mantenere la rotta dentro questa vicenda. Insieme a molti altri uomini e donne
di tutta Italia, abbiamo dato vita a manifestazioni imponenti, a cui hanno partecipato
centinaia di migliaia di persone.
Eravamo partiti dai nostri quartieri, nel silenzio,
con poche forze, siamo riusciti a portare la contraddizione sul piano nazionale.
Abbiamo appena concluso un festival, a cui hanno partecipato almeno 30.000 persone,
per rilanciare la nostra lotta contro questo progetto di guerra.
Siamo convinti che
si debba però andare oltre, che anche questi stretti confini vadano superati.
Abbiamo conosciuto, in questo nostro percorso, realtà in tutta europa molto simili alla nostra.
Abbiamo incrociato forme di resistenza e di difesa dei beni comuni, del territorio
e delle risorse naturali, cosí come comitati, associazioni e movimenti che lottano come noi!
per impedire l'installazione di nuove strutture militari funzionali alla guerra permanente
e contro un folle processo di riarmo, e con tutte queste esperienze abbiamo condiviso
l'assoluta mancanza di democrazia nei processi decisionali.
Come un copione unico, abbiamo sentito le storie di chi, da Venezia con il Mose alla
Val di Susa con l'Alta Velocità, da Napoli con i rifiuti a Cameri con la costruzione
degli F-35, dalla Repubblica Ceca alla Germania, dall'Olanda a Heathrow, da Varsavia
a Londra, ha impattato con un potere che si allontana sempre più dai bisogni e dalle
volontà dei cittadini, imponendo dall'alto scelte non condivise.
Ora vogliamo superare nuovi confini.
Siamo convinti che oggi sia possibile costruire
uno spazio comune dei movimenti che, nelle loro differenze e peculiarità, portano
avanti istanze di democrazia reale. Non vogliamo proporre forme di sintesi o semplificazione,
non vogliamo costruire un movimento europeo che annulli le specificità di ognuno.
Al contrario, vogliamo ragionare sulla costruzione di una rete in grado di far risaltare
la ricchezza di questi movimenti.
Per quel che ci riguarda abbiamo sempre preferito
lavorare per allargare la partecipazione, per costruire spazi d'inclusione.
Siamo convinti che oggi l'Europa possa essere, allo stesso tempo, uno spazio attraversabile
da queste istanze e una dimensione praticabile dai movimenti, nella loro autonomia,
per produrre risultati effettivi, per misurare nel concreto la forza delle lotte.
Abbiamo indetto, come Presidio Permanente contro il Dal Molin, un'iniziativa europea
nei giorni 14, 15 e 16 dicembre, a Vicenza, con una grande manifestazione dei cittadini
europei sabato 15 dicembre contro il progetto Dal Molin. Vogliamo, in quei giorni,
far convivere queste complessità, metterle in relazione, con momenti di discussione
e iniziative sul terreno della pace e del no alla guerra, della difesa del territorio
e dei beni comuni, per ripensare assieme alle forme di partecipazione di fronte alla
crisi della democrazia rappresentativa, sempre più autoreferenziale e lontana dai
bisogni e dalle istanze dei cittadini.
Presidio Permanente contro la costruzione della nuova base Usa a Vicenza
Via Ponte Marchese
c.p. 303 36100 Vicenza
comunicazione@nodalmolin.it
No dal Molin
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Il 14/15/16 dicembre saranno tre giorni molto importanti per tutto il movimento contro la guerra.
Sarà un'iniziativa di tre giorni europea,
sarà a Vicenza.
Non permettere la costruzione della nuova base militare
al dal Molin è infatti molto importante per il movimento contro la guerra e per la difesa dei beni comuni.
E' li che nell'ultimo anno e mezzo sempre più cittadine e cittadini hanno sollevato la testa di fronte a un potere
autoritario e sordo. Sia quello locale, di destra, che quello nazionale, di sinistra.
Esso è autoritario
quando dall'estero, da Bucarest, dopo la manifestazione del 2 dicembre contro le servitù militari e prima del
grande corteo da 200mila persone del 17 febbraio 2007 contro il progetto dal Molin, il presidente del consiglio
comunica che "il governo italiano non si opporrà alla costruzione della nuova base militare di Vicenza".
E' sordo quando non ascolta la voce di chi non vuole la base, che porterà guerra, devastazione dei
territori, inutili colate di cemento, inquinamento, via vai di aerei e mezzi da guerra, dannose spese gravanti
sulle spalle dei cittadini
(il 41% delle spese per le basi americane in Italia infatti le pagano i contribuenti).
L'esigenza di pace, di democrazia sono istinti irrefrenabili dell'essere umano, perchè nascono dall'amore
per la vita, sarà dunque importante in quei giorni convergere a Vicenza per riempirne le strade
e le piazze, per dire a voce alta che le basi militari, le spese di guerra (11% in più nella finanziaria 2008,
battuto il record di 21 miliardi de euro del 2007) non le vogliamo, che ciò che esigiamo è pace, reddito,
servizi gratuiti, sicurezza nell'accesso ai diritti e non controllo.

Come CSA Intifada, in collaborazione con Orda Precaria e COBAS empolese-valdelsa, ci è sembrato buono e giusto
organizzare
una serie di appuntamenti di avvicinamento a Vicenza: un incontro con attiviste del presidio permanente
NO dal Molin (mercoledì 5 dalle 21:15) e serate video-musical-culinarie in cui poter informarsi, discutere e capire
il movimento contro il dal Molin, la sua composizione moltitudinaria, non identitaria, la sua potenza, per
organizzarsi al meglio e raggiungere liberamente
Vicenza SABATO 15 DICEMBRE, per la manifestazione europea contro
la guerra e il dal Molin.
CSA Intifada_COBAS empolese-valdelsa_Orda Precaria
PROGRAMMA
GIOVEDI' 29 NOVEMBRE. ore 22.15
Film >
"The road to Guantanamo"
Un film di Michael Winterbottom, Mat Whitecross.
Con Riz Ahmed, Farhad Harun, Waqar Siddiqui, Arfan Usman.
Genere: Drammatico - colore 95 minuti - Produzione Gran Bretagna 2006.
SABATO 1 DICEMBRE, ore 23
Dj "Chiamamicomevuoi"
eLettRo mIniMal souNd Against War
VENERDI' SABATO e DOMENICA > all'osteria "Otro Mundo",
social Aperi-cena Stop Global War, now!
con collegamenti radio col presidio permanente No dal Molin, materiali info e proiezioni sulla lotta vicentina.
MERCOLEDI' 5 DICEMBRE. ore 21.15
Incontro col presidio permanente No dal Molin, a seguire proiezione del video "
Resisteremo un minuto in più!"
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Sabato 24 novembre 2007
Solidarietà al presidio di Montale contro la riapertura dell'inceneritore
dai Cobas dell' Empolese-valdelsa

Una delle leggi fondamentali della fisica è il principio di conservazione della massa,
dice che nulla si crea e nulla si distrugge.
Bruciare i rifiuti non
equivale a distruggerli, cambiamo solo il loro aspetto e li sottraiamo
alla nostra vista, ma disperdiamo la materia di cui sono costituiti in
fumi e ceneri ben più pericolosi del prodotto di partenza.
Non
dimentichiamo che la combustione rende tossico e nocivo ciò che di per
sé sarebbe inerte e che per le sostanze con effetto cancerogeno non
esistono soglie limite, cioè qualsiasi quantità rappresenta un rischio
per la salute.
La cooperativa in cui sono nati i Cobas dell'
Empolese-valdelsa si occupa da più di un decennio di raccolta
differenziata della carta con sistema
"porta a porta".
Nel
corso degli anni i comuni che serviamo, molti del comprensorio Publiambiente
(ma non solo) sono andati aumentando, come il parco macchine, il conseguente
indotto, come il numero dei lavoratori, dei soci-lavoratori e come i
chili di carta raccolti.
Ad oggi più di cinquanta famiglie vivono
grazie a questo lavoro.
I chili di carta scaricati in cartiera, altrimenti
indirizzati alle discariche o all'incenerimento sfiorano i quindici
milioni di chili l'anno.
Siamo l'esempio vivente di quale sia
la ricaduta occupazionale del sistema porta a porta e di quanto si possa
reciclare e quindi
diciamo no a discariche ed inceneritori.
Si alla
riduzione alla fonte, al trattamento a freddo e ad una seria politica
del riciclaggio.
La salute è un diritto, non una merce.
COBAS Empoli-Valdelsa
Presidio Permanente Montale
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lunedì 12 novembre 2007
Chiapas:
Dietro il passamontagna
Tour italiano di presentazione di video documentari autoprodotti da Promedios e dalle comunità zapatiste del Chiapas (Messico)
23 Novembre al Csa Intifada, ore 21

Dietro ogni passamontagna zapatista ci sono occhi attenti che
scrutano il mondo dentro e fuori il Chiapas.
Promedios è un'organizzazione non governativa con base a
San
Cristobal de las Casas, la città messicana più vicina alle comunità autonome in
resistenza, nate dopo la sollevazione degli indigeni del Sud-Est
messicano avvenuta nel 1994. Attraverso il suo personale, composto anche da
volontari, Promedios forma gli indigeni all'uso delle nuove tecnologie,
come il computer, la fotocamera e la videocamera digitali.
Grazie a questo impegno, inizito nel 1998, Promedios e le comunità
indigene in resistenza hanno prodotto oltre venti video
documentari che verranno presentati in questo tour.
L'Associazione Arci per i Diritti Umani
Oltre Confine di
Ferrara, il Comune di Migliaro, il Comune di Portomaggiore, unitamente al
Tavolo Chiapas promosso dall'Assessorato allo Sviluppo e Cooperazione
della Provincia di Ferrara, hanno invitato in Italia Francisco Esau
Vazquez Mota, fondatore messicano di Promedios.
Il tour, che partirà da
Ferrara il 13 novembre, toccherà numerose città italiane, grazie anche ad una
rete di organizzazioni che hanno collaborato alla realizzazione degli
eventi locali.
Si è pensato di invitare un membro fondatore di Promedios Messico
perchè raccontasse in modo diretto l'esperienza condotta ed aprisse,
anche nella nostra comunità, un dibattito sulla situazione dei movimenti
sociali in Messico.
Purtroppo, è impossibile far viaggiare uno dei /comunicadores,
/ovvero gli indigeni formati dal progetto. Per motivi di sicurezza le comunità
zapatiste hanno deciso che non è opportuno far uscire i loro
membri perchè correrebbero il rischio di essere arrestati dal governo messicano,
nonostante l'accordo di pace firmato da entrambe le parti nel
1995.
"
Completare il circuito della comunicazione è per noi
fondamentale -- ha spiegato Francisco -- il nostro principio ispiratore è che le
comunità arrivino a potersi autorappresentare. Proporre alla cittadinanza i
lavori realizzati è fondamentale per dare loro un senso".
Durante la sua permanenza in Italia Francisco presenterà i
videodocumentari realizzati in varie comunità dagli stessi
indigeni, assieme a videomakers indipendenti, per raccontare il loro punto
di vista ed aiutare a comprendere, in modo più diretto, l'attuale
situazione messicana.
"
Per sette anni i governi messicani di destra hanno
coltivato l'immagine del ritorno della pace in Chiapas -- ha raccontato Francisco -
hanno fatto credere che le comunità che si erano ribellate avessero raggiunto
benessere e prosperità. Adesso, però, gli indigeni ci raccontano
la loro vera storia, quella che i mezzi di comunicazione di massa hanno
taciuto o distorto. La pace non è stata raggiunta e le comunità continuano a
resistere al governo ed a costruire la propria autonomia".
Calendario del tour di presentazione di Promedios in Italia:
Novembre
13 Ferrara - Facoltà di Giurispudenza, 0re 10.30
14 Migliaro -Ristorante "Il cammello" ore 20.30
15 Ferrara-Circolo Arci Bolognesi, ore 21.30
17 Bergamo- Paci Paciana
18 Rho-Fornace
19 Milano-Torchiera
22 Firenze-Cinema Spazio Uno, ore 21
23 Empoli- Csa Intifada, ore 21
24 Pescara - Auditorium Petruzzi c/o Museo delle genti d'Abruzzo.
25 Roma-Ex lavanderia
27-28 Napoli- Cinema Modernissimo, ore 20
30 Palermo-Università, ore 16
e-mail: promedios.italia@yahoo.it tel. 3341425235
*l tour è promosso da:*
Promedios Italia; Associazione Arci per i diritti umani Oltre
Confine;
Tavolo Chiapas dell'Assessorato allo Sviluppo e Cooperazione
della
Provincia di Ferrara, Comune di Migliaro, Comune di Portomaggiore.
*Organizzatori degli eventi locali:*
Progetto Dignidad Rebelde; Coop. Zenzero, Firenze; Cordinamento
toscano di
sostegno alla lotta zapatista; Csa Intifada, Empoli; Associazione
Tatawelo; Associazione Commercio Alternativo; Rete di sostengo al
Chiapas
Ribelle, Roma; Wendy, Milano; Citta di Pescara; Ass.
Movimentazioni,
Pescara; Libreria Primo Moroni; Presidenza del Consiglio; Regione
Abruzzo/Cooperazione Internazionale.
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