CSA Intifada Ponte a Elsa Empoli Settembre Ottobre 2008

giovedì 23 Ottobre 2008

FUORI CONTROLLO

comunicato stampa del 23/10/2008

img-corteo Un movimento moltitudinario: questa è l'impressione che danno le decine di manifestazioni, occupazioni, blocchi generalizzati metropolitani che si stanno susseguendo quotidianamente in tutta Italia contro la sciagurata riforma della scuola di Tremonti/Gelmini.
Non si capisce come mai, in seguito alla crisi, si trovino delle quantità di denaro impressionanti, di cui si è perso il conto degli zeri, per salvare banche e speculatori finanziari e si taglino drasticamente le spese sociali e per l'istruzione. Forse ci vogliono dire che dovremmo pagare noi la crisi?
Oggi, 23 ottobre 2008, ad Empoli, abbiamo visto in piazza migliaia di persone fra studenti, insegnanti, genitori e personale non docente delle scuole. Una composizione larga, nè di destra nè di sinistra, senza bandiere di partito ma con slogan e striscioni che rivendicano una scuola pubblica, il diritto al libero accesso ai saperi, ai finanziamenti, ad un lavoro stabile e sicuro.
Stiamo assistendo ad un movimento ampio e trasversale che mette insieme, nelle differenze, genitori e bambini degli asili, delle scuole elementari, studenti medi, universitari, docenti, personale ATA, precari della ricerca e dottorandi, fino ai rettori.
Un movimento nuovo, incredibilmente potente, che parla il linguaggio dell'autonomia, fuori dal controllo di qualsiasi apparato partitico o sindacale, fuori dal controllo della polizia quando decide di occupare i binari delle stazioni, le strade, le piazze.
Un movimento irrappresentabile e determinato nel voler raggiungere un obiettivo preciso come il ritiro della cosiddetta riforma Gelmini.
Un pò come negli ultimi anni hanno insegnato i movimenti nati in Italia per la difesa dell'ambiente e contro le devastazioni e la guerra, su tutti i No-Tav in Valsusa, No dal Molin a Vicenza contro la base di guerra o le lotte della rete campana salute e ambiente.
Noi del Centro Sociale Intifada/Comunità in Resistenza guardiamo con grande entusiasmo a ciò che sta succedendo anche in questo territorio, sosteniamo le lotte degli studenti, le occupazioni e le forme di protesta che stanno portando avanti, in autonomia, con determinazione, rabbia, gioia, amore e passione.
Siamo certi che questa lotta riuscirà a cambiare il corso degli eventi se, come abbiamo visto in occasione dello sciopero generale dei sindacati di base del 17 ottobre, continuerà a saldarsi con le lotte dei lavoratori e dei precari; come in Francia nel 2006, quando l'enorme mobilitazione di donne e uomini riuscì a spazzare via l'odiata legge che istituiva il contratto di primo impiego (il C.P.E.).
Noi la crisi non la paghiamo!

CSA INTIFADA OrdaPrecaria/Comunità in resistenza_Empoli

martedì 21 Ottobre 2008

Scuola Pubblica=Ali_TagliA

TREMONTI E GELMINI NON PAGHEREMO NOI LA CRISI! Dilaga la rabbia...ed è solo l'inizio!

img-panteraUniriot.org - Il Network delle Facoltà Ribelli

foto da repubblica

img-pantera

lunedì 29 settembre 2008

Spazi indipendenti per la libertà comune

Invito a partecipare all'assemblea degli spazi sociali
Sabato 11 ottobre 2008 ore 15.00 @CS Rivolta,piazzale Carlo Giuliani Marghera Venezia Italia

Li ci sono chiese, macerie, moschee e questure
Li frontiere, prezzi inaccessibile e freddure
Li paludi, minacce, cecchini coi fucili, documenti, file notturne e clandestini
Qui incontri, lotte, passi sincronizzati, colori, capannelli non autorizzati, uccelli migratori, reti, informazioni, piazze di tutti, laiche, pazze di passioni
Si entra e si esce di qua
Si entra e si esce da queste mappe della città
Si entra e si esce, cerca di stare in gruppo
la tranquillità è importante ma la libertà è tutto
AF, Mappe della Libertà (2008)


vedi l'articolo pubblicato GlobalProject
Partiamo da un fatto. Anzi da decine di fatti. I centri sociali sono oggi più che mai, una dorsale strategica dei movimenti.
Ogni ciclo di lotte vede la loro insostituibile partecipazione come arricchimento e potenziamento.
I centri, insomma, sono stati incubatore, volano e detonatore delle lotte negli ultimi venticinque anni; un tempo, peraltro, troppo grande perchè le soggettività non siano cambiate e questo è un assunto così come lo è che non ci siano modelli da copiare o per i quali tifare.
La nostra scommessa è che i centri sociali siano e rimarranno centrali anche per i cicli futuri e per questo vogliamo proporre una grande assemblea, aperta e pubblica il cui dibattito sia all'altezza dei tempi.
Un'assemblea non formale e dagli esiti non scontati che sia un'occasione per discutere tra esperienze simili, partendo da ciò che ci accomuna e che sappia valorizzare ciò che caratterizza come unico ogni spazio e percorso territoriale.
Un'assemblea che vogliamo sia di spazi indipendenti e che sia un passo, un altro passo, verso la libertà comune.
Un'assemblea nella quale non valga il postulato per il quale il modo più efficace per andare da un punto ad un altro è percorrere una linea retta.
Ma facciamo un passo indietro per costruire il contesto nel quale nasce quest'invito.
A noi pare che gli spazi sociali siano cambiati, profondamente, e siano sospsesi tra un non più ed un non ancora. Se pensiamo alla nostra identità la troviamo tra gli echi dei primo grande ciclo di lotte no global.
Correvano gli anni della fase espansiva della globalizzazione nella quale le eccedenze di quella soggettività che era messa al lavoro nella metropoli, dall'università al terziario, dallo spettacolo all'informazione, dall'edilizia ai trasporti, trovavano un modo concreto per organizzarsi nella grande fabbrica senza più reparti.
Lì, spesso, i centri sociali sono stati motori di eventi politici nei quali la soggettività si accumulava e ri/produceva. E del resto che sarebbe stato se l'esperienza no global italiana avesse avuto solo l'infosfera o le sedi di qualche partito o sindacato come luoghi di riferimento?
Anche in questo i centri sono stati formidabili luoghi dell'anticipazione politica.
Il non più è proprio suggerito dall'esaurirsi di questo paradigma: i centri sociali erano la basi dalle quali ci proiettavamo per evocare e costruire un altro mondo migliore, cioè per praticare esodo.
Non solo. Se pensiamo alle realtà che vorremmo partecipassero all'assemblea troviamo centri sociali che dieci anni fa non esistevano, altri con cui non eravamo in relazione, ma anche spazi che non sono mai stati centrisociali, pur essendo in movimento ed avendo straordinari percorsi di rete su specifiche tematiche.
Il perimetro degli spazi sociali è quindi ampio, in movimento e complesso cioè ricco, plurale, nomade.
vedi l'articolo pubblicato GlobalProject

giovedì 11 settembre 2008

Impronte di libertà

il Sabato 20 e Domenica 21 SETTEMBRE

Al csa intifada due giorni di dibattiti e festa contro le politiche securitarie e razziste del governo Berlusconi. Al fianco delle sorelle e dei fratelli migranti
leggi l'articolo pubblicato su GoNews... img-impronte
Il 20 e 21 settembre al Csa Intifada in via XXV Aprile Ponte a Elsa Empoli prenderà il via una due giorni antirazzista per discutere di migrazione e delle leggi razziste approvate nei 100 giorni del governo Berlusconi, con l'obbiettivo di avviare una campagna politico/culturale tesa a contrastare la deriva securitaria che oramai come un virus si estende in tutto il paese, alimentando atti di razzismo nei confronti delle sorelle e dei fratelli migranti, è di questi giorni la notizia dell'aggressione omicida avvenuta a Milano nei confronti di un ragazzo italiano originario del burkina faso. Continua su GoNews...

PROGRAMMA

SABATO 20
ore 18.30 dibattito con Lorenzo Bargellini Movimento di Lotta x la casa Firenze, Mercedes Frias ex deputata di R.C, Andrea Barbara Orda precaria.
ore 19.30 aperitivo e inaugurazione del Bar
dalle 20 riapertura Osteria Otro Mundo
ORE23.30 HIP-HOP CONTRO IL RAZZISMO a seguire DJ'SET AFRO REGGAE
DOMENICA 21
ore 18.00 Doppio triangolare di calcio presso il campo del U.S. Ponte a Elsa
diamo un calcio al razzismo
ore 20.30 cous cous x tutti
ore 22.30 Teatro STORIE CLANDESTINE di e con Saverio Tommasi