Nymserver, ecco quello che mi serviva, amico! Potevo usare uno di quelli che mi aveva indicato Lex, ma ormai sapevo il fatto mio e qualcosa mi diceva che avrei fatto meglio a fare qualcosa di più.

Mi ero ricordato di quel cane che cammina come un uomo, quello che mi aveva consegnato la valigetta all'inizio di questa storia, ti rammenti? Beh, anche se è uno sballato e continuava a chiamarmi "lama", dio solo sa perché, è uno che di queste cose se ne intende. Gli ho spiegato la situazione e lui ha capito subito. Detto, fatto: si è messo al lavoro su uno dei serveroni che hanno lì dove lavora lui, alla Walt Disney Corporation. Ah, ora mi ricordo, si chiama Pippo, quel tizio. Beh, cos'hai da stupirti? È uno molto famoso dici? Bah, se me lo dici tu può essere, penserai mica che Joe Lametta passi il suo tempo a leggere fumetti, no? Il qui presente ha lasciato perdere tutte quelle stronzate a sette anni, quando ha visto che strano effetto gli faceva Playboy. Come ti dicevo, già che c'era, quel Pippo ha messo su non solo un remailer normale, ma proprio uno di quei cosi speciali, un nymserver. Così io e il vecchio Lex potevamo tenerci in contatto senza troppe menate. Una bella comodità, vero? Come? Se potevo fidarmi di quel Pippo? Beh, amico. Fiducia è una parola grossa, non c'è che dire, e non la uso tanto volentieri, io. Ma quel Pippo è un tizio strano, non è mica come lo vedi nei film. In realtà lui dice che i suoi cartoni rincretiniscono i bambini, pensa un po'. Li fa solo per la grana, nel tempo libero invece si fa come una scimmia. E appena può scappa nel deserto dai suoi amici fricchettoni. Ho idea che lui col vecchio Lex ci vada a letto solo per il gusto di farlo, mi capisci? Non stupisce che si sia infilato dentro queste faccende su crittografia, Internet e via dicendo. Ci trovi un mucchio di svitati lì in mezzo. Gente che si sbatte su queste cose per il piacere di farlo e non ci cava un dollaro. A me sembrano scemi, ma se va bene a loro va bene anche a me. Non è stata fiducia la mia, diciamo che è stato un rischio calcolato. E del resto che avevo fatto bene il calcolo lo si è visto poi. Perché Superman, amico, ormai era incazzato nero. Hai presente un toro se gli cacci in culo un peperoncino messicano a primavera? Ecco, le mutandine di Lois gli avevano fatto quell'effetto. Quando finalmente ci ha pensato un po' sopra con calma si è lanciato in volo come una furia, con i passeri che gli cascavano a terra incendiati lungo la scia. Dopo cinque minuti aveva già iniziato a mettere sotto controllo tutti i remailer degli Stati Uniti. Ne rimaneva qualche dozzina sparsa per il mondo, Cecenia, Corea, Libia, quei posti lì. Non fosse stato per evitare di creare grattacapi al vecchio zio Sam, il nostro omino d'acciaio era già pronto a sfasciare a manate i missili antiaerei che gli avrebbero tirato contro non appena si fosse affacciato ai cieli di quei posticini. Ma quando ha visto che c'era di mezzo anche il nym di Pippo e che la roba che entrava lì non si sapeva dove usciva poi, c'è rimasto come un idiota. Perché amico, a quel Pippo mica poteva andare troppo a bacargli il cazzo, sai? Punto primo, Superman è sotto contratto con la DC comics, e la Walt Disney la DC se la mangia in un boccone. E alla Walt Disney non gli va tanto bene che si sappiano in giro troppe cose sui suoi eroi, quindi quel nymerserver tornava utile anche a lei. A proposito, ti ricordi quel fumettaro mangiaspaghetti che anni fa si mise a pubblicare delle storiellette sulla vera vita di Pippo? Beh, amico, quel tizio ora non pubblica più nulla. È schiattato secco. Era un tossico pure lui, dicono, e sarà anche vero. Ma il vecchio Walt ai suoi tempi era uno parecchio ammanicato con la CIA, la sapevi questa? Collaborava al controllo dei sovversivi e a tutta quella roba là. E non mi stupirebbe se la Walt Disney avesse ancora qualche buon contatto da usare all'occorrenza, mi spiego? Punto secondo, quel Pippo pare che se butta giù una nocciolina diventa un cattivo cliente pure per Superman. Sta di fatto che il nostro Mascellone d'Acciaio se l'è beccato tra le chiappone ancora una volta. E mentre se ne stava lì a grattarsi il capoccione rimuginando sulla prossima mossa, io mi sono rimesso a studiare. Perché c'erano ancora alcune cose che mi preoccupavano. Un qualunque ladruncolo da strapazzo a quel punto si sarebbe sentito come un topo nel formaggio: nascosto nel mio covo appena fuori dalla portata della bomba piazzata nelle fogne di Metropolis, la dispensa ben fornita di vino italiano. Computer portatile e connessione in rete. Comunicavo con Lex Luthor una decina di volte al giorno. Gli sbirri sapevano dov'era Lex, ma sapevano anche che da lui non avrebbero trovato nulla di utile, e soprattutto sapevano che il bottone per far saltare la bomba ce l'avevo io. A vevano messo sotto controllo la posta che arrivava a Luthor, nel tentativo di rintracciarmi. Noi sapevamo che loro sapevano. Ma tutti facevano finta di niente. Molto divertente, amico, te lo immagini? Ma il qui presente è un professionista serio, mica un ladro di polli. E non ci ho messo molto a capire che tutti questi giochetti, in fondo, si basavano sul PGP, sulle firme digitali e tutta quella roba. Roba un po' troppo appariscente, capisci cosa voglio dire? Un messaggio crittografato balza all'occhio subito perfino all'ultimo sturacessi dell'ultimo comando di polizia di Metropolis. Figuramoci a un SuperSbirro. Non che Superman potesse farci molto, a questo punto, ma non mi sentivo troppo tranquillo...


 

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