A conclusione di tre giorni di iniziativa politica e di dibattito tenutisi presso il C.S. Sergio Spazzali Hachmi di Baggio il 19-20-21 agosto, le realta' presenti hanno definito il seguente comunicato, rivolto principalmente a quanti, in tutto il paese hanno seguito le vicende dell'agosto milanese e a quanti nei prossimi mesi saranno chiamati per propria, personale o collettiva, situazione, a rispondere alla negazione di diritti fondamentali sul piano delle condizioni materiali e delle liberta' politiche e di espressione culturale. Con lo sgombero del Centro Sociale Leoncavallo e il parziale smantellamento del Centro Sociale Spazzali si sono chiariti ulteriori elementi del programma con il quale la destra politica e sociale intende governare il paese. A cominciare da quelle zone dove le elezioni amministrative prima e le politiche dopo hanno consegnato un identico segno politico tra potere centrale e locale. Abbiamo ribadito, ancora nel trascorso mese di luglio, che un attacco all'esperienza dei centri sociali milanesi avrebbe avuto il significato di una rottura profonda con un intero tessuto sociale; in una situazione in cui alle movenze generali, tutte a danno dei soggetti subalterni, sui temi della casa, del reddito, dell'istruzione, della generale privatizzazione dei servizi... si e' velocemente assommata la gestione della citta' operata dalla Lega Nord che ha visto la progressiva compressione delle opportunita' di espressione politica e culturale. Le trasformazioni produttive degli ultimi decenni hanno evidenziato nuovi soggetti sociali portatori di forme proprie di organizzazione politica e della rappresentanza autorganizzata nei luoghi del lavoro. L'attacco ai centri sociali, l'esclusione sistematica delle associazioni e delle realta' di base da parte della macchina burocratica dell'amministrazione comunale piegata ai fini della battaglia politica, il divieto reiterato imposto da mesi all'iniziativa politica, fosse essa corteo, presidio, festa, hanno pertanto una gravita' particolare. La bandiera della lotta all'illegalita' si e' avvitata e ha sconfinato nel diritto di esercizio delle liberta' politiche e sindacali, affiancandosi ad un uso politico della magistratura che ha prodotto nell'ultimo anno, sul solo territorio milanese, oltre 800 denuncie, decine di processi, svariate condanne estese sempre piu' ai soggetti vari con motivazioni pretestuose, sempre piu' tese all'intimidazione. Analoghi segnali ci giungono da piu' parti del paese, anche se in un quadro di differente organicita', volta quest'ultima, pensiamo, alla distruzione delle forme di visibilita' e organizzazione che questi nuovi soggetti esprimono. Tale processo non puo' essere stato intrapreso senza la precisa intenzione di marginalizzare questo orizzonte e radicalizzarne le forme di lotta. C'e' un'intera generazione politica che, ancora una volta, viene posta di fronte a dinamiche di esclusione, all'impossibilita' di esprimere l'opposizione nelle infinite emergenze di cui e' strumentalmente piena la storia di questo paese. Una generazione che dovra' assumersi dunque la responsabilita' di un rapporto con "l'illegalita'" crescente dei propri comportamenti, e dall'altro il compito di reinventare gli spazi e le forme della propria agibilita' politica sul territorio. Abbiamo inoltre rilevato in questi mesi il definitivo decesso dell'opposizione della sinistra istituzionale nella citta' di Milano, come parte di un piu' generale quadro nazionale. Una presenza questa in balia dei forti poteri che ridisegnano il territorio, che costringono il lavoro vivo presente saccheggiando quello passato, limando i redditi reali e le pensioni, che liquidano il diritto alla casa come quello alla salute, che occupano i centri del potere come fonte di interesse privato.... Non possiamo dunque maggiormente indugiare dal mettere in campo un impegno che assuma la forma, nei mesi a venire, di una mobilitazione generale della variegata presenza autogestionaria, autorganizzata, anticapitalista. Gia' nei mesi passati quest'area politico sociale ha avuto la forza di formulare, nel complesso, una rinnovata capacita' progettuale alla ricerca di un tessuto possibile tra i fili delle sue molte componenti. Una duttile allenza, dicemmo, in grado di rispondere alla necessita' di opposizione radicale che questa fase politica ci consegna. Ci sembra di poter proporre, sul complesso dei temi evidenziati in questo breve comunicato, un corteo nazionale he apra, a Milano, la stagione delle lotte sociali, il 10 settembre. Una iniziativa all'interno di tre giornate di dibattito e spettacolo (nelle date del 9/10/11 settembre) sul quale grava gia' l'ombra di un ennesimo divieto, a ribadire ulteriormente il dato di una citta' sottoposta da molti mesi ad un regime speciale per l'ordine pubblico. Il governo militare della citta', percorsa e presidiata da altrettanti mesi dalle truppe del Ministero degli Interni, e' la testimonianza palpabile della fragilita' del suuo corpo politico dirigente e della sua amministrazione. CHI GOVERNA CHI ? E' la sfida che abbiamo aperto nella discussione di questa settimana, accingendoci a predisporre gli strumenti affinche' tale domanda non rimanga tale. Per intanto invitiamo tutti coloro cui questo appello e' rivolto a mobilitarsi affinche' venga affermato il diritto della liberta' di organizzazione ed espressione politica, quanto quello all'autogestione, nella citta' di Milano e in generale nel paese. A qualunque prevedibile divieto, di fronte all'esercizio di un diritto quale quello di manifestare un'opposizione reale che va dall'aurtorganizzazione all'autogestione fino all' associazionismo e alle molteplici forme della rappresentanza e della democrazia diretta, sapremo rispondere in modo adeguato e di massa, il divieto e' quindi da considerarsi un vero e proprio attacco nei confronti di chi, facendo uso della ragione, ridetermina l'opposizione in questo paese attraverso rapporti di forza stabili.
L'APPUNTAMENTO PER TUTTI I COMPAGNI/E Milano, 28 Agosto Le realta' promotrici la tre giorni antifascista e antirazzista del 19-20-21 Agosto e la manifestazione del 10 Settembre. |