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9-17 agosto 1994
Parco Alessandrini

Milano, agosto 1994
Milano, 10 agosto 1994
LEONCAVALLO SOTTO LE STELLE?
NE VEDRETE DELLE BELLE...

Lo scontro tra le realta' autogestite e gli apparati dello stato in questa torrida e deserta estate milanese e' senza precedenti: una barbarie leghista che vuole mantenere a tutti i costi il controllo del potere in citta', attraverso ripetuti tentativi di eliminazione di ogni esperienza cultuale, politica, sociale esistente, i metodi di attacco differiscono, (distruzione delle strutture, negazione di permessi e finanziamenti a strutture storiche - vedi A.N.P.I. -, sgomberi senza ordinanza, ecc), la sostanza resta immutata.

L'accerchiamento che da un anno tutta la sinistra milanese sta subendo e' il frutto di un'incapacita' di uscire allo scoperto, nelle mille diversita', per tutte le realta' di base, autogestite, autorganizzate, la cui politica fuoriesce dalla convenienza e connivenza partitica di programma del momento, le cui azioni non riescono ad uscire dalla stretta di "questioni di ordine pubblico", con una vertenza sociale forte, capace di piegare il falso nuovismo rampante, dalla faccia multivariegata, ma solo nella forma, e rivendicare non solo i diritti negati ma i diritti fondamentali e i bisogni di centinaia di migliaia di milanesi, in questa citta', che non vogliono riconoscersi nelle linee razziste del governo cittadino e tanto meno in quello berlusconiano nient'altro che l'ennesimo abuso di potere, basti pensare che a Milano il 35% degli aventi diritto al voto ha boicottato le ultime elezioni, ed in questo dato molte riflessioni andrebbero affrontate per sviluppare un articolazione meglio comprensibile del potenziale della base sociale dell'opposizione.

Le 850 denuncie che le compagne/i del Leoncavallo hanno accumulato in quest'ultimo anno, le condanne pesanti che la magistratura milanese ha inflitto nei confronti degli antagonisti, lo sgombero di case e di centri sociali, non hanno saputo uscire dalla logica dell'attacco al Leoncavallo: ogni sforzo che il movimento milanese si e' dato e' stato finora raccolto ad unico uso strumentale della sfida, questo ci mette nelle condizioni di poter lasciare un segno tangibile, senza mediazioni del diritto all'esistenza antagonista comunista, nella solidarieta' pratica con quanti, fuori dalle differenze lottano per gli stessi obiettivi, con la rabbia e la determinazione di rompere gli steccati del potere, frantumazioni comprese.

E' ora di dire basta! E ora di chiamare non solo all'appello tutti costoro, ma anche di chiamare alla lotta chi si ha maturato la coscienza storica dei valori insegnatici dalla resistenza.

Quando, cosi' palesemente i diritti conquistati col sangue dei lavoratori, quale a un reddito decente e a una possibile articolazione di lavoro a valore d'uso, quando il dirittto alla casa viene cancellato anche nell'ipotesi della riappropriazione di aree dismesse, come il caso di Via Rilke, quando i soldi dei milanesi vengono spesi per affittare locali ai privati e si tengono chiuse 3.000 aule comunali destinate a tale scopo, quando bisognerebbe vivere una citta' europea ma la realta' ci paragona sempre piu' a una citta' del terzo mondo circondata da migliaia di poliziotti in divisa, quando per nascondere i reali problemi si spera nella risposta dura del Leoncavallo bisogna che, non solo il Leoncavallo, dia questa giusta risposta in termini di disagio per tutta la citta' per quanto riguarda l'ordine pubblico e la conseguente radicalizzazione della pratica di lotta che a Settembre fara' tremare Sindaco, Repressione e Governo Nazionale.

Una manifestazione come mai vista prima riempira' le strade di Milano il 10 Settembre e non sara' la calata degli autonomi sara la calata dei democratici che nel momento in cui riconoscono che qui a Milano la democrazia e' stata duramente cancellata sapranno ripristinare con ogni mezzo necessario la legalita' basata sui principi dell'antifascismo e dell'antirazzismo. Non vorremmo interpretare lo sgombero del Leoncavallo come un agnello da sacrificare per scrollarsi di dosso una sinistra scomoda nei quartieri, come nei luoghi di lavoro da chi non vuol vedere la possibilita' di un rafforzamento a sinistra ma fa l'occhiolino al Partito Popolare e Lega per andare al governo del paese.

Ripristinare da subito la legalita' riconoscendo una sede al C.S. Leoncavallo e a tutti i centri sociali occupati.
Dimissioni immediate del sindaco, in quanto risultato incapace di risolvere i problemi di Milano.

Convocazione per i giorni 19, 20 e 21 Agosto di una tre giorni antifascista e antirazzista contro lo sgombero del Leoncavallo con l'invito a tutti gli artisti, gruppi teatrali, musicali, registi, operatori culturali a ravvivare la citta' costretta al deserto culturale.

Ringraziamo coloro che fino ad ora hanno dimostrato la solidarieta' pratica al C.S. Leoncavallo e riconfermiamo la mobilitazione permanente ai giardini del Parco Alessandrini, in via Monte Cimone (P.le Cuoco).

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
SABATO 10 SETTEMBRE A MILANO

C.S.LEONCAVALLO