![]() Un treno verde per Torino partira' da Milano, Stazione Centrale, sabato 4 aprile alle ore 12. |
La messe di articoli su costumi e abitudini dei centri sociali e delle case occupate torinesi ha quasi occultato la semplice verita' di Edoardo Massari, quella per cui di carcere si muore e che la legislazione d'emergenza e' diventata parte ordinaria del sistema penale e carcerario.
Nulla di nuovo. Ma questi fatti che continuano a parlare lo stesso linguaggio di sempre sono impietosi per una classe politica che, incapace di liberare i prigionieri politici e di consentire il ritorno degli esuli, processa e incarcera i movimenti di oggi.
Dovrebbe far riflettere che nonostante tanto spendere di parola la realta' e' quella per cui nessuna amministrazione comunale di una grande citta' ha messo mano seriamente alla vicenda degli spazi occupati. Nervosa tolleranza, nella migliore delle ipotesi. La magistratura conserva dunque un ruolo preminente nella "trattazione" dei movimenti laddove la politica ha abdicato tanti anni fa. La divisione tra "rinserrati" e "dialoganti", tra buoni e cattivi, mostra qui la sua intima strumentalita' e la sua reale inesistenza: rompere una vetrina o occupare una sede della Lega Nord si trasforma in un grave problema di ordine pubblico, in un clima da anni '70, in tensione e paura e via con tutto l'armamentario. Non puo' sfuggire che la discussione sul margine, sull'inclusione e l'esclusione, sulle trasformazioni del lavoro e della societa', lascino il tempo che trovano di fronte all'incapacita' e alla non volonta' di mettere un punto alla storia passata che si manifesta con procedure e istituti concreti e attuali. Che le realta' dei centri e degli spazi sociali siano ben poco omogenee tra loro, che vi siano anzi profonde differenze, nei metodi e nella sostanza, e' risaputo. Che non abbiano saputo costituire un soggetto politico nazionale anche. Ma tutto cio' ci sembra poco rilevante di fornte a fatti che hanno una loro sinistra modernita', costituendo la particolarita' con cui si attua uno spazio europeo della costrizione anziche' delle liberta'. A Torino ci saremo coi contenuti delle tante altre volte, troppe, sotto e dentro le carceri di mezza Italia. Ci saremo con rabbia. Un treno verde per Torino partira' da Milano, Stazione Centrale, sabato alle ore 12. Centro Sociale Leoncavallo |