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From pinna <pinna@autistici.org>
Date Mon, 28 Feb 2005 03:29:42 +0100
Subject [Hackmeeting] Perché la privacy se non hai niente da nascondere ?

a proposito di come non siamo noi a doverci difendere da stronzate 
tipo "state nascondendo qualcosa!" copio e incollo la prima parte di 
una lettura imho fondamentale, e' facilmente allargabile dall'ambito 
digitale alla real-life e ai cronisti curiosi.

ciao
pinna



Perché la privacy, perché l'anonimità ...

... se non hai niente da nascondere ?
Cominciamo a dire che rovesciare i termini del problema è un modo 
quantomeno singolare di affrontare la questione.
Partiamo invece da principi fondamentali, postulati che non 
necessitano di dimostrazione, giustificazione od approvazione.

"La privacy è un diritto fondamentale ed inalienabile dell'individuo, 
esattamente come libertà di parola e di pensiero."

Non si tratta di idee originali od estremistiche; due secoli fa questi 
principi erano già scolpiti nel pensiero illuministico, e sono stati 
ben recepiti in quello splendido (ed individualistico) sogno che è la 
Costituzione degli Stati Uniti, ed in misura minore, ma comunque 
fondamentale, nella Costituzione Italiana.

È facile anche spiegare perché i due principi sono strettamente 
interconnessi e si pongono in contrasto con la pervasività dei poteri 
"forti", economici, politici e religiosi.

La libertà di parola richiede, in generale la possibilità di anonimato 
poiché espone l'individuo a forme di pressione che non possono essere 
equilibrate in maniera formalizzata; d'altra parte forme limitate di 
"pubblico anonimato" sono ricorrenti nella storia, dai Greci a 
Pasquino, e dimostrano l'esistenza di questa esigenza fondamentale.

La privacy, cioè la possibilità di limitare l'accesso alle proprie 
idee, alle proprie informazioni, è l'altra faccia della medaglia; la 
libertà di decidere cosa esternare implica la possibilità di mantenere 
riservate o segrete alcune informazioni, a sola discrezione degli 
individui.

La libertà individuale è la forza equilibratrice di tutti i poteri 
sovra-individuali; in assenza di essa questi poteri tendono, 
storicamente ed inevitabilmente ad occupare tutta la sfera del 
sociale, riducendo od annullando le libertà individuali.

Perché ci sia equilibrio, mediazione,  perché possa esistere un 
contratto sociale ci deve essere una spinta equilibratrice a questa 
invadenza, che non può che venire dagli individui.

Non devono quindi essere gli individui a giustificare una richiesta di 
privacy e di anonimato, come non devono giustificare altre richieste 
di libertà ed autodeterminazione; al contrario sono i poteri forti 
che, in regimi che si dicono democratici e libertari, devono avere il 
consenso dei singoli per ottenere anche piccole e brevi eccezioni a 
questi principi generali.



continua su
http://winstonsmith.info/pws/txt/La_privacy_elettronica.txt
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