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From Fronte Internazionalista per la Liberazione del Tapiro <tapiro@kyuzz.org>
Date Wed, 08 Jun 2005 21:03:42 +0200
Subject [Hackmeeting] tiriamo il fiato, va

http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/scienza_e_tecnologia/analogico/analogico/analogico.html

L'azienda Usa di nastri magnetici aveva dichiarato fallimento
Ma in un mondo digitale non si può ancora farne a meno
Quantegy salvata dalla bancarotta
così vivrà il tempo dell'analogico
di GAIA GIULIANI


ROMA - A dicembre dell'anno scorso la Nasa, l'Archivio nazionale americano 
e molti musicisti hanno tremato: la Quantegy, casa produttrice a stelle e 
strisce di nastri magnetici - vero e unico tempio dell'analogico - ha 
dichiarato bancarotta.
Nonostante si viva nell'epoca del digitale, è sembrato un cataclisma perché 
agenzie come la Nasa usano ancora nastri magnetici sugli Space Shuttle (per 
la cui missione programmata intorno al 2010 era stata fatta un'ingente 
un'ordinazione alla Quantegy), e con lei le più importanti agenzie federali 
americane di cui la casa è fornitrice esclusiva, e cioè la Nara (National 
Archives and Records Administration), che conserva i principali atti 
federali, congressuali e presidenziali dalla dichiarazione d'indipendenza 
ad oggi, la Biblioteca del Congresso e la Nls (la biblioteca statale che 
possiede un'immenso archivio di audio libri per non vedenti e persone 
portatrici di handicap).

La Quantegy infatti è un monumento storico della tecnologia americana e 
deve la sua nascita ad uno spinoso incidente diplomatico avvenuto 
all'allora generale Eisenhower nel '45. Di stanza a Berlino, il futuro 
presidente decise di registrare un messaggio per la popolazione tedesca 
occupata dalle sue truppe. Per l'incisione venne riutilizzato un nastro 
sequestrato ai nazisti, e il risultato gettò nel panico tutti gli uditori: 
alla voce di Eisenhower infatti si alternò quella di Hitler, presente nella 
traccia originale del nastro. "Ike" furibondo ordinò che fosse creata una 
fabbrica statunitense di nastri magnetici, e così nacque la Quantegy.
Il suo fallimento ha causato nuovo panico ed è intervenuta la Spars, una 
sorta di gigantesco sindacato che fornisce servizi e consulenze agli 
specialisti del suono - e che ha sede non a caso a Nashville, patria della 
musica country - di cui sono membri anche la Walt Disney, la Skywalker 
Sound di George Lucas e la Warner Bros. Dopo mesi di mobilitazioni ed 
appelli due ex dipendenti della Quantegy sono riusciti a rilevarla più o 
meno un mese fa, ma non prima di aver affrontato una lunga battaglia a 
colpi di avvocati con la Sony che voleva bloccare per sempre la produzione 
di nastri col suo marchio ritirando la licenza che la società possiede da 
anni.

La domanda sorge spontanea: nel secondo millennio non si può ancora fare a 
meno dell'analogico?
Molte delle istituzioni che la Quantegy rifornisce hanno avviato un 
programma di digitalizzazione - a costi che prevedono cifre a sei zeri - ma 
sono sorti problemi di tipo tecnico e legale. Gene DeAnna, direttore della 
sezione audio della Biblioteca del Congresso ha fatto presente che "non 
solo siamo stati costretti a raddoppiare gli investimenti, ma riversando il 
materiale andiamo incontro ad un rischio da non sottovalutare, e cioè la 
violazione del copyright, perché si tratta pur sempre di una duplicazione", 
e questo significa un ulteriore lievitare dei costi. Al momento la 
struttura è intenzionata a non interrompere l'acquisto dei nastri, e come 
lei l'agenzia spaziale americana che sui nastri registra i dati su 
pressione e temperatura rilevati dai sensori dislocati sugli shuttle (che 
usano nastri fin dalle prime missioni).

Molti dei musicisti testimonial e sostenitori della casa continuano ad 
usare l'analogico negli studi di registrazione e in eventi particolari come 
la consegna dei Grammy o degli Mtv Awards. Perché se qualcuno parla di 
tecnologia obsoleta, non ha fatto i conti col digitale. Quanto dura un cd 
masterizzato in casa (in cui magari abbiamo salvato dati ed e-mail dal Pc)? 
La Hp Italia fa sapere che bisognerebbe "rinfrescare" le masterizzazioni 
ogni 3-5 anni, tenendo presente che Cdrom e Dvd con musica e film 
acquistati nei negozi hanno la vita di un teen ager arrivando, nei casi 
migliori, a raggiungere un percorso vitale di venti anni. La loro 
superficie infatti contiene anche una parte di componenti organici 
destinati a deteriorarsi.

E i nastri? Con opportuni accorgimenti come conservarli lontano dalla 
polvere, impilarli sempre verticalmente tenendoli lontani da tv e computer 
in un ambiente che abbia una percentuale di umidità del 40%, si può anche 
raddoppiare la durata. La Discoteca di Stato italiana possiede incisioni 
"che risalgono ai primi anni '50 ancora funzionanti, che per precauzione 
sono stati riversati su nastri più recenti", spiega Marina Ventura della 
sezione Conservazione. "Al momento stiamo avviando un'azione di 
digitalizzazione su larga scala usando delle cassette digitali LTO (Liner 
Tape Open, ndr), ma il suono analogico rimarrà sempre insuperato per 
l'ampia gamma di sonorità che offre, molto più calde di quelle del 
digitale". In America ne frattempo stanno rinascendo le incisioni su 
vinile, mentre un appassionato sta costruendo un 
<http://www.studio2.freeserve.co.uk>museo delle cassette. E allora lunga 
vita all'analogico, nuovo dinosauro del futuro.

(8 giugno 2005)  

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