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il Manifesto - 26 febbraio 1986
"Contro la morte assurda"

Scuole deserte, studenti in sciopero per Luca Rossi, ucciso per sbaglio da un poliziotto. 10 mila in corteo.

Gli studenti medi milanesi hanno aderito in massa allo sciopero di protesta indetto da Democrazia ProIetaria per l'uccisione "accidentale" del ventenne Luca Rossi. In 10.000 hanno attraversato le vie del centro di Milano, da piazza Santo Stefano (luogo "sacro" del '68) a piazza della Scala. Momenti di tensione in corso Monforte, di fronte alla Prefettura. Gli autonomi hanno cercato di "dirottare" il corteo alla Questura. Alla fine, ci sono andati da soli.
di Manuela Cartosio


MILAN0. Sui fianchi del pulmino che da' l'andatura al corteo, c'e' la faccia di Luca. Lineamenti decisi, kefiah al collo. Sotto il suo mezzo sorriso, delle scritte: "Una vita spezzata, perche'?"; "Anche questa e' metropoli, invece di lavoro la morte"; "Lo stile di vita milanese... dopo tante promesse questa e' la reaita'". Il primo striscione e' colorato e anonimo: "Cosi viene ucciso un giovane di 20 anni a Milano, addio Luca". Poi quello della sezione Bovisa-Dergano di Dp, dove Luca militava. La prima insegna di scuola spetta all'Itsos di Bollate, dove Luca aveva studiato, "da giovane" vien da dire. Mamma e sorella di Luca si fanno tutta la manlfestazione. dal primo passo all'ultimo. Anche Dario, il ragazzo che domenica sera correva con Luca per acchiappare un autobus in arrivo. Un poliziotto in borghese, intervenuto per sedare una lite stradale, ha colpito Luca per sbaglio. A due giorni dal fatto, la versione dello sparatore resta l 'nica ufficialmente a disposizione. Non e' una ipotesi maliziosa pensare che alla squadra mobiie trovare i "litiganti" non stia particolarmente a cuore. Dario cammina da solo, fuori dal cordoni; interrogarlo significa specchiarsi nelle sue lacrime. Chissa' quante volte, in questi due giorni, si deve essere chiesto: "Perche' Luca e non io?". Regge una lunga bandiera di Dp: sopra ci ha legato una sciarpa nera. Calza anfibi da manifestazione molto sofferti; sicuramente Luca ne aveva un paio identici.

Due le anime del corteo. La prima parte, dove e' concentrata Dp, tace a lungo, grida per dlre che "le nostre idee non moriranno mai", accenna in sordina l'internazionale. La seconda, separata da un cordone del servizio d'ordine di Dp, si apre con uno striscione degli autonomi: "Disoccupazione, galera, lutto: pagherete caro, pagherete tutto"". Qui gli slogan sono plu' duri, vecchio stile. Sorprende sentirli gridare dai manifestanti con il look piu' moderno.

I ragazzi dell'85, sparpagliatl un po' a caso lungo il corteo, si riconoscono dallo slogan: "Cittadino cerca di capire come a 20 anni sia facile morire".

In fondo come tradizione vuole, la Lega comunista rivoluzionaria e gli anarchici del ponte della Ghisolfa Quelli della Quarta Internazlonale avevano la sede proprio nel cortile dl Luca; lo ricordano bambino, precipitarsi nella loro sede dopo la strage di Brescia.

Di fronte alla Prefettura un cordone di poliziotti in borghese e un altro di Dp. Lancio di monetine; si rompe una finestra e il vetro, cadendo, ferisce al viso una ragazza. Mani in forma di P38 e piu' irridenti dita medie puntate verso l'alto. Gorla, Molinari e Torri salgono a parlare con il Prefetto Vicari.

Parole commosse, distanti dal comizio ma anche dall'orazione funebre, chiudono la manifestazione sotto Palazzo Marino. Parla Gigi, compagno di Luca all'universita'; il segretario milanese della Loc ricorda che due settimane fa Luca aveva ricevuto risposta positiva alla domanda di obiezione di coscienza. Sandro Barzaghi, segretario provinciale di Dp ed ex insegnante di Luca, dice che "deve essere fermata la cultura di morte che dalla legge Reale arriva all'emergenza; bisogna smilitarizzare la polizia e cambiare i modelli di comportamento improntati alla violenza". Nico Colonna, della sezione Bovisa di Dp vuole che ""il ricordo di una persona stupenda non diventi una foto ingiallita".