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PROCESSIAMO L'ORDINE PUBBLICO

Venerdi' 7 aprile si e' concluso il processo contro l'agente della Digos, Pellegrino Policino, imputato di omicidio volontario per l'uccisione di Luca Rossi. Il processo si e' sviluppato seguendo i percorsi della farsa come era del resto prevedibile, non per preveggenza ma per la consuetudine che stabilisce che i tutori dell'ordine appartengono ad una casta di intoccabili. Il meccanismo della GIUSTIZIA e' stato uguale e perfetto come sempre!!

Pellegrino Policino e' stato condannato per omicidio colposo, accidentale, ad 8 mesi di reclusione con la sospensione della pena per 5 anni, senza menzione sulla fedina penale. Questo significa che se l"'esuberante" agente Policino sara' sufficientemente attento a non commettere reati nel corso dei prossimi cinque anni, la condanna sara' annullata ed egli potra' cosi dimenticare questa "brutta avventura .

Nella sostanza quello che doveva essere un processo per omicidio volontario e' stato trasformato in un processo per resistenza a pubblico ufficiale, che ha visto come effettivi imputati i due ragazzi della 500 che erano stati, insieme all'agente della Digos, i protagonisti della rissa che aveva dato origine a questo ennesimo caso di uso illegittimo delle armi da fuoco. E questa modificazione di fatti e ruoli e' stabilita dalla pena inflitta ad uno dei due ragazzi che per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, si e' visto condannare a 10 mesi di reclusione.

UN PUGNO E' BEN PIU' GRAVE DI UN ASSASSINIO!!!

Un processo farsa che ha avuto un copione preciso e ruoli prestabiliti:

  • Roberto Pistone, un ragazzo della 500 - "delinquente abituale, infanzia difficile, diversi precedenti con la giustizia, non ha neanche fatto il militare perche' tossicomane". Il solo fatto che uno come lui esista e' un'aggravante.
  • Lucio Belotti, un ragazzo della 500 - "un ragazzo scialbo, incolore, e pure mentitore".
  • Pellegrino Policino, lo sparatore - "un poveraccio venuto dal Sud, un poliziotto saggio che usa la pistola solo quando menare le mani non basta piu'".
    In ogni caso un difensore dell'ordine pubblico che in questo casino si e' trovato solo perche' ha svolto il suo dovere.
  • Luca Rossi, la vittima casuale. Una morte casuale come altre 210.
Per la regia di: Corrado Carnevali (Pubblico Ministero), Salvatore Catalano e Sergio Ramajoli (avvocati difensori), Antonino Cusumano (giudice), nelle vesti di Vassalli della giustizia.

Si avverte che ogni riferimento a testimonianze e perizie e' puramente casuale.

... E cosi e' stato. Scontate le frasi di rito e di circostanza quando tutto era gia' stato anticipatamente deciso. E come ha sottolineato Corrado Carnevali, "che nessuno pensi di trasformare questo in un processo alla Legge Reale, perche' queste cose si discutono in parlamento e non nelle aule dei tribunali, e soprattutto non si deve strumentalizzare in quel senso un processo in cui tutto, casualita' e sorte beffarda, sono cosi' logiche". Con questa precisazione e con la richiesta avanzata dall'avvocato difensore dell'agente Policino, di assoluzione per uso legittimo delle armi, risulta estremamente chiaro che la Legge Reale e' una legge dello Stato che deve continuare ad esistere per garantire la liberta' di uccidere alle forze di polizia.

... E cosi e' Stato.

La Legge Reale non va piu' interpretata come una legge d"'emergenza", come una legge provvisoria. E' una legge dello Stato indispensabile, il suo uso ed abuso quotidiano colpisce ed elimina volontariamente le esistenze concrete del disagio e della sofferenza: tossicodipendenti, ladruncoli, emarginati e stranieri poveri. "... E tutto DEVE andare per il meglio nel migliore dei mondi possibili...".

NO!!