L'Associazione Macondo è nata nel 1997 con lo scopo di fornire assistenza legale ai cittadini stranieri e colmare un grande vuoto lasciato dalle istituzioni e dalla società civile che hanno spesso trovato scomodo o inutile occuparsi della difesa dei diritti di queste persone.

Durante questi due anni si sono presentati in Associazione oltre 200 persone presentando problemi di lavoro, casa, penali oppure semplicemente per chiedere informazioni sulle oscure procedure burocratiche che avvolgono la vita degli stranieri in Italia. L'attività di noi volontari non si è però voluta fermare all'assistenza immediata al singolo caso; per questa ragione nel dicembre del 1997 abbiamo organizzato un convegno sulla legge 40/98 presso l'Università Statale, abbiamo partecipato, insieme ad altre realtà, a numerose occasioni di dibattito e, da ultimo, abbiamo aderito al comitato milanese per la chiusura del centro di detenzione di via Corelli. Non ci siamo, quindi, limitati all'assistenza, ma abbiamo tentato di essere propositivi verso il mondo della politica e verso l'opinione pubblica.

Purtroppo l'attività dell'Associazione rischia oggi di finire in una posizione di stallo. Alcuni dei volontari che hanno collaborato con noi sono entrati nel mondo del lavoro e hanno pochissimo tempo da dedicare al volontariato, altri hanno semplicemente ritenuta conclusa questa importantissima esperienza: in ogni caso oggi siamo troppo pochi per mantenere attivo il servizio e continuare il nostro progetto.

Chiediamo a tutti coloro che siano interessati a mantenere vivo questo progetto politico un piccolo aiuto: un pomeriggio ogni due settimane da dedicare al volontariato e all'azione politica a favore degli immigrati.

Per chi studia materie giuridiche o se ne interessa partecipare al lavoro della nostra Associazione può anche rappresentare l'occasione per scoprire come il diritto si muove nella società reale e lavorare a fianco di persone che già da molti anni si occupano del diritto dell'immigrazione.

I due ragazzi africani morti quest'estate mentre tentavano una fuga disperata dalla miseria si sono appellati ai governi del mondo perché risolvano i problemi dei più poveri; io aggiungerei che prima dei governi dovrebbero essere gli uomini e le donne dei paesi ricchi a muoversi e a creare un fronte forte di pressione.

 

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