appello per sabato 14 ottobre mettiamo in circolazione la prima forma dell'appello per la manifestazione che abbiamo in mente per il 14 ottobre a milano questa versione è fresca della nostra inventiva e "deve" essere modificata da chiunque ritenga interessante dare vita a questo tipo di percorso. sono graditi interventi sia sulle considerazioni di carattere generale che nel merito dei punti toccati, che ogni soggetto è in diritto di modificare a partire dalla propria esperienza e dai propri progetti OCCUPIAMOCI DI MILANO sicurezza e qualità della cittadinanza (in alternativa: sicurezza, qualità della vita, diritti di cittadinanza) Questo appello nasce a Milano nella seconda metà di settembre, quando molte cose, in questa città come in altri territori, sembrano volgere al peggio. Milano è oggi un laboratorio delle destre, è un modello che vorrebbe affermare una gestione devoluta (dall’alto) del potere, combinazione di totale egemonia sulle istituzioni locali e di controllo del privato sul sociale. Le lobby liberiste e autoritarie che hanno nidificato qui si preparano a migrare anche altrove come maligne spore transgeniche. Azione globale dell’economia e conservazione del privilegio sono e sempre più si vorrebbe che fossero i motori dell’unica trasformazione che sembra ora possibile: la città divisa in due, da un lato i cittadini modello rinserrati e trincerati dietro telecamere, cancellate, polizie private che si auspicano regionali, ronde xenofobe e rancorose alimentate ad arte da panico ed emergenze elargite a piene mani, dall’altro lato la città degli esclusi, dei senza documenti o dei senza lavoro, dei senza spazi o dei senza diritti. Questo sistema cerca e trova i propri valori nella paura del diverso e nell’odio verso tutto ciò che può minacciare uno status superiore acquisito di consumatore di lusso, di investitore rapace. Superiore è il cittadino che può permettersi di esserlo. E viene quindi preso in considerazione, tutelato, protetto e foraggiato. Ma questa non è cittadinanza, è apartheid sociale, esclusione di intere fasce della popolazione eletta a modellodi vita. Ma la cittadinanza è per noi il pieno possesso di autonomia nello scegliere “come esistere”, è espansione del semplice ma fondamentale concetto del diritto ad esistere. Esistere nella pienezza dei diritti, come alternativa ad un non-profit che per troppi rapaci sciacalli diventa esercizio di lobby di potere e non cura e tutela dei più deboli e creazione quindi di bene pubblico che altrettanto pubblicamente deve essere riconosciuto. Esistere come diritti sociali di cittadinanza per tutti e tutte, da qualunque parte del mondo si provenga, esistere come diritto al reddito, al lavoro, alla casa, alla sanità, alla formazione, elementi necessari e fondamentali di garanzia per una qualità della vita dignitosa per chiunque e non come privilegi per pochi. Esistere come diritto all’accesso alle reti della conoscenza e dei saperi, come autodeterminazione dei percorsi formativi, in alternativa alle parzialità tendenziose della formazione scolastica e/o aziendale. Esistere come diritto alla creazione di spazi di espressione, di socialità, politica, cultura. Esistere come possibilità di intervenire sulle trasformazioni e il ridisegnarsi del territorio, in alternativa alle gronde, alle metrotranvie, alle colate indiscriminate di cemento a scapito dell’ambiente e dei servizi sul territorio. Contro le politiche della pubblica insicurezza, del panico e della gestione emergenziale delle questioni sociali e delle politiche urbane, contro lo sgombero degli spazi sociali e la chiusura degli spazi di agibilità politica, contro il ridisegno dall’alto del territorio, Per la qualità della vita di tutti e tutte, per la partecipazione dal basso alla vita politica e alle decisioni della città, per l’ampliamento dei servizi e dei diritti |
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