Milano, 29 Gennaio 2000 COMUNICATO STAMPA "Verso la chiusura di Corelli ventimila passi avanti ." Sabato 29 gennaio una straordinaria manifestazione ha rotto la routine della denuncia che resta solo atto verbale. Il dissenso e' diventato disobbedienza civile, i nostri corpi: ventimila, piu' di duemila tute bianche e i corpi di una decina di migliaia di uomini e donne si sono messi in gioco con la chiara volonta' di interrompere la condizione di internamento inaccettabile all'interno dei lager di Via Corelli. In ventimila da tutta Italia, abbiamo sfilato per le strade, piu' di centocinquanta tra associazioni, centri sociali e partiti hanno dato vita a una delle piu' belle manifestazioni di quest'ultimo anno politico, e' stata la determinazione e le ragioni che hanno opposto gli uomini ai lager a far riuscire la manifestazione. Durante la manifestazione si sono verificati episodi di violenza gratuita da parte delle forze dell'ordine, il corteo, con le tute bianche seguite dal resto dei partecipanti, che chiedeva di poter entrare in Via Corelli sono state dapprima fermate da un ingente plotone di polizia e carabinieri che hanno tentato di bloccare il corteo, in seguito alla resistenza passiva e alla pressione fisica di ventimila corpi hanno dovuto arretrare. La risposta poliziesca si e' manifestata in centinaia di lacrimogeni che hanno solo ritardato l'entrata di una cinquantina di manifestanti di Via Corelli che hanno potuto constatare l'invivibilita' in questa struttura. L'investimento politico e di base verso la parte piu' attiva e sensibile della societa' civile milanese ha dato i suoi frutti. Chi ha sostenuto e voluto le manifestazioni di Milano, Firenze e Trapani, come manifestazioni di un'unica giornata antirazzista non in contrapposizione, ha amplificato la portata della voce del movimento che lotta contro il neoliberismo in tutte le sue forme da Seattle a Milano, da Davos alla Realidad. Grazie a chi si e' messo in gioco a Milano nella battaglia antirazzista, direttamente contro il lager di Via Corelli, in questa indimenticabile giornata milanese, che inizia il count - down (meno quindici giorni) per la chiusura del centro di detenzione temporanea. Una dichiarazione dovuta quella del ministro Bianco a cui la societa' civile milanese e i partecipanti alla manifestazione presteranno il massimo di attenzione affinche' non degeneri in una promessa da "politicante", o peggio, non si realizzi un trasferimento delle medesime condizioni presenti in questi centri, cioe' quelle della sottrazione dei diritti fondamentali di cittadinanza, attualmente negati ad una parte di abitanti di questo pianeta. Centro Sociale Leoncavallo Associazione Ya Basta