FOX
VUOLE COSTRUIRE UN AEROPORTO INTERNAZIONALE AD ATENCO, PER QUESTO DOVRà
ESPROPRIARE LE TERRE DEGLI INDIGENI LOCALI.
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San Salvador Atenco, un ridente paesino agricolo a 30 km da Città del Messico, è sceso sul piede di guerra e ha vissuto, in stato d'assedio, preparandosi a resistere all'attacco di migliaia di poliziotti. Il "delitto" dei suoi abitanti è quello di resistere, da 9 mesi, alla costruzione di un nuovo aeroporto sulle proprie terre, rifiutando le ridicole compensazioni - 7 pesos a metro quadro - promesse dal governo. La lotta dei campesinos di Atenco, che brandiscono con fierezza i loro machete, sta facendo il giro del mondo e si è già trasformata in un simbolo. Ma il governo Fox, così preoccupato di dare un'immagine rispettosa dei diritti umani, non molla l'osso del succoso business. |
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PRECEDENTI All'origine di questo conflitto vi è il decreto presidenziale del 22 ottobre '01, che sancisce al governo il diritto di appropriarsi del 73% delle terre della comunità di San Salvador Atenco. I contadini si oppongono all'espropriazione di una serie di lotti di terreno che servirebbero per la costruzione di un nuovo aeroporto nazionale. Il governo sostiene l'espropriazione con un regolare decreto di legge. Presso la Corte Suprema di Giustizia sono state presentate denunce e proteste visto che la costruzione dell'aeroporto violerebbe una serie di articoli della costituzione messicana, come la legge sulla espropriazione, sugli stanziamenti umani, sul generale equilibrio ecologico e dell'ambiente.Gli argomenti su cui si basano le giustificazioni del governo per l'esproprio sono legate al bassissimo valore produttivo delle terre in questione; è stato fissato un valore di 7 pesos al metro quadrato che verrà pagato ai contadini. Il consiglio nazionale Indigeno appoggia la lotta degli ejidatarios messicani mentre il presidente messicano Fox, in prima persona, si è preso la responsabilità di espropriare queste terre e dunque di "spostare" 171 famiglie dalla zona della costruzione dell'aeroporto. Davanti alla possibile opposizione di gruppi organizzati di contadini il governo ha minacciato un'occupazione militare con effettivi dell'esercito. |
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A questo punto sono avanzati i granatieri sparando lacrimogeni. Hanno rincorso
i contadini che si ritiravano, ferendone una trentina, alcuni anche con
ferite da arma da fuoco.I manifestanti ritirandosi hanno preso in ostaggio
tre poliziotti e tre funzionari dello Stato del Messico. Gli stessi, raggiunti
da compagni solidali con la lotta, hanno bloccato le principali vie di accesso
e hanno minacciato di incendiare i veicoli, che trasportano i prodotti delle
industrie produttrici di bibite della zona, di cui si sono impossessati.
Nella stessa notte ne sono stati incendiati quattro. La situazione è peggiorata
quando le autorità hanno negato ogni tipo di disposizione al dialogo e in
risposta i campesinos hanno minacciato di uccidere i funzionari presi in
ostaggio qualora le autorità avessero portato avanti atti di violenza. Diversi
contadini sono stati intervistati dai media ufficiali e hanno furiosamente
ripetuto le loro intenzioni: "Noi non vogliamo la negoziazione, vogliamo
il dialogo, ma se dobbiamo morire porteremo avanti a noi i funzionari".
Il conflitto iniziato nel pomeriggio di giovedì 11 luglio '02 è arrivato ad un punto limite, senza via d'uscita. In quell'occasione la manifestazione di protesta contro la costruzione di un aeroporto e la conseguente espropriazione di terre alla famiglie di contadini si è conclusa con arresti e feriti e un gruppo di 800 poliziotti con gas lacrimogeni e carabine ha denunciato di aver sofferto l'attacco dei campesinos! Questi portavano machete e mazza mentre tra le fila della policia federal erano presenti agenti in borghese e provocatori infiltrati. Dicevamo degli arrestati. Attualmente si trovano in stato di fermo diversi leaders della protesta e alcuni contadini. I contadini in risposta hanno sequestrato degli agenti di polizia e dei funzionari. I campesinos di Atenco affermavano di essere pronti a morire pur di non abbandonare le proprie terre, che non avevano intenzione di negoziare alcunché, se non dopo la liberazione dei compagni presi. Dall'altra parte gli ottusi rappresentanti politici del governo si ostinavano a sostenere che la negoziazione non può essere intrapresa se non dopo il ristabilimento dello Stato di Diritto; c'è anche chi chiama i campesinos , guerriglieri. Guerriglieri: senza una radio, senza armi parrebbe, comunicano tra di loro attraverso il suono delle campane del paese, poverissimi. Il presidente Fox resta in silenzio. L'unica risposta "politica" è stata quella di muovere le truppe e la polizia federale verso la zona di Atenco per ristabilire l'ordine. |
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Nel corso della giornata di giovedì, i lavori per l'accerchiamento della comunità si sono svolti in maniera discreta. I membri della Policia Federal Preventiva sono dapprima arrivati in numero esiguo: 50 effettivi. Col passare delle ore, agli agenti di polizia si sono aggiunti altri corpi e, attorno alle 22.00, si contavano circa 2000 effettivi appostati attorno alla comunità. | |
I media ufficiali, come noto, hanno manipolato le notizie, riducendo la questione ad una nota sulla violenza e criminalizzando i contadini, sostenendo che questi sarebbero pilotati da interessi oscuri, di stranieri, manipolati dagli interessi del Consiglio Generale di sciopero della UNAM, dal Partito della Rivoluzione democratica, dal Frente Popular di Francisco Villa e di altri. Alcuni compagni del Consejo General de Huelga della università UNAM hanno alzato delle barricate nelle strade di fronte al rettorato dell'università per protestare contro la repressione subita dai campesinos. Inoltre diverse organizzazioni di maestri, lavoratori e organizzazioni per i diritti umani hanno espresso solidarietà con i campesinos di Atenco, annunciando l'organizzazione di alcune carovane per raggiungere i compagni contadini. La società civile, in ritardo, si è mossa: hanno formato un cordone di sicurezza intorno alla comunità di Atenco perché non si consumi un massacro. I contadini hanno deciso di rilasciare la maggior parte degli ostaggi ( 15 dei 17 che detenevano), dopo che il governo messicano aveva rimesso in libertà 12 loro compagni, arrestati durante gli incidenti. La speranza dei rappresentanti di governo, di fermare il movimento arrestandone i due esponenti principali, è fallita. Altri contadini di Atenco ne hanno rilevato il posto e stanno riorganizzando la resistenza. Questo perché tutti sanno che stanno lottando per una forma di vita diversa. Tutto si sta organizzando, nella comunità sono state invitate le maggiori esponenti televisive per poter trasmettere dal vivo le loro dichiarazioni, senza pericolo di manipolazione. Nel tentativo di tendere una mano ai contestatori, le autorità messicane hanno anche annunciato un nuovo progetto che prevede la creazione di posti di lavoro fissi per i contadini, la costruzione di scuole e strade per le comunità agricole e una permuta dei terreni che saranno espropriati, anziche' risarcimenti in denaro già rifiutati dai contadini. Ma gli indigeni non sono disposti a cedere i loro sogni al progetto più grande della legislatura Fox. Intanto preparano la loro difesa, usando molotov fatte in casa, bastoni e i razzetti avanzati dalla giornata commemorativa del 5 di maggio. |
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ULTIME NOTIZIE A due settimane dal violento scontro tra i campesinos di San Salvador Atenco e la polizia federale messicana che aveva provocato feriti e arresti, il governo di Vincente Fox ha annunciato inaspettatamente, la cancellazione del progetto di costruzione dell'aeroporto internazionale di Texcoco. I portavoce della Segreteria di Trasporti e Comunicazione hanno annunciato che, visto l'opposizione dei popoli indigeni locali e vista l'esistenza di una possibilità di ampliare il già esistente aeroporto di Città del Messcio, rinunciano alla messa in pratica del progetto e quindi all'espropriazione delle terre dei contadini. All'annuncio della notizia, America del Valle, rappresentante del Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra, ha detto che questa decisione del governo viene presa come un trionfo del movimento campesino, ed è stata accolta dagli indigeni al grido di " Si se Pudo!". Una remora comunque inviata a Fox è quella di aver mandato loro la sua presa di posizione mediante un comunicato inviato ai giornalisti; "se davvero Fox non intende costruire l'aeroporto, allora che venga qui ad annunciarlo a tutti !". La cosa più importante rimane comunque il fatto che il caso di Atenco sia una lezione per il governo, in quanto le decisioni delle autorità, devono poi essere approvate anche dal popolo; in particolare dalla rappresentanza contadina che è l'identità nazionale. |
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Il progetto della costruzione di un nuovo aeroporto non è comunque caduta, quindi il progetto di rinnovare l'aeroporto di Città del Messico, perché rientri nei parametri internazionali, dovrà essere approvato anche dal popolo. L'idea di costruire nella zona di Atenco era nata in seguito a studi effettuati da alcuni specialisti. Per questo si sono tentate tutte le carte per mettere le mani sulle proprietà, ma alla fine si è trovata un'alternativa che concilia gli interessi delle imprese di costruzione e gli interessi delle comunità che hanno deciso di conservare il destino originale delle loro terre. |
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LE DONNE DI ATENCO Con l'idea fissa che la terra non si vende, sono state le donne della comunità a scendere per prime armate di machete ad esprimere il loro dissenso. Così nei nove mesi di lotta è cresciuta la loro determinazione e la fiducia in se stesse, tanto che vedendole passare con il machete a tracolla, si può vedere nei loro occhi questo nuovo sentimento di dignità. Adesso con il coraggio fra le mani, sono loro che si rubano il microfono per dichiarare il loro dissenso e lo fanno con una grande determinazione. Durante la resistenza in questi nove mesi, sono emersi due particolari figure, quella di Marta Pérez e di America del Valle. La prima una donna di 40 anni, di professione psicologa che esercita a Texcoco. Nelle sue parole si scorge un carattere deciso, legato anche alla grande influenza della religione nella sua vita. Fino al 22 ottobre, data del decreto di espropriazione delle terre da parte del governo, si è tenuta fuori da certe discussioni perché considerava la politica semplicemente una lotta per il potere. Però, poi, si è accorta che attraverso questa è possibile aiutare le persone che ti stanno vicine e ha deciso di impegnarsi nella difesa della sua terra partecipando nella campagna contro la costruzione dell'aeroporto. La reazione di Marta dopo aver ascoltato alla radio come intendeva procedere il governo: " ...sentii come se mi avessero derubato. D'improvviso qualcosa che era nostro ce lo stavano rubando. Mi hanno sempre indignato le ingiustizie in qualsiasi parte del mondo, per questo reagii come la maggior parte degli indigeni e iniziarono le proteste. Avevo ascoltato spesso parlare del neoliberismo, ma solo il 22 ottobre mi sono davvero resa conto di cosa sia". L'altra mujer simbolo della lotta dei contadini di Atenco è la giovane America del Valle, che figlia di un combattente, ora si è fatta la propria idea e la propria identità. Ha 22 anni, e nel '94 fu molto colpita dall'insurrezione dell' EZLN, che la portò a fare suoi concetti come dignità e giustizia. Nel '94 " la gente di Atenco partecipò a tutte le marce organizzate a sostegno della causa Zapatista e diffondevamo notizie sul conflitto, visto che il Chiapas è al lato di casa nostra. Se loro stavano lottando per i diritti o per un pezzo di terra, la loro lotta era la nostra lotta". Riuscì, grazie al prete guerrillero, Camillo Torres a trovare il legame tra due ideali che le sembravano incongruenti: la religione, sempre legata al governo e al sistema, e la giustizia. E' fiera di essere donna nonostante viva in uno stato machista, e di lottare contro questa forma di esclusione partecipando alle discussioni e ai turni di guardia. E' difficile pensare che dopo quello che hanno vissuto, le donne di Atenco, tornino a vivere come prima. |
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Hasta la victoria siempre | ||
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