LA COMMISSIONE CIVILE INTERNAZIONALE DI OSSERVAZIONE DEI DIRITTI UMANI HA CONCLUSO LA SUA VISITA IN MESSICO

L'8 maggio scorso ha avuto luogo un atto pubblico per presentare il resoconto della 3° Commissione Civile Internazionale per l'Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH), che è stata in terra messicana dal 16 febbraio al 3 marzo '02 con una rappresentanza di 104 persone di 14 paesi diversi.
Oltre 100 persone hanno assistito, come presentazione delle diverse interviste realizzate in Messico, alla proiezione di un video della durata di 20 minuti. Sei partecipanti alla visita in Messico, hanno spiegato gli antecedenti della CCIODH, le conclusioni e le raccomandazioni, le interviste realizzate, le denunce raccolte e i differenti aspetti che si legano al rispetto dei diritti umani nel conflitto in Chiapas.

Il resoconto è dedicato a Digna Ochoa y Placido, avvocata assassinata visto il suo legame con la difesa dei diritti umani e dei più poveri. Nel resoconto si parla di paramilitari, difficoltà di accesso alla giustizia, impunità, al peggioramento delle condizioni di vita delle comunità, alla situazione dei desplasados di guerra, ai presi politici,…
Durante la presentazione si informò il pubblico che altre presentazioni e consegne del resoconto si stanno effettuando a livello mondiale; si è fatta anche una consegna ufficiale al Parlamento Europeo il giorno 14 maggio, in coincidenza con la visita del presidente Fox . IL commento dei deputati è stato molto formale, si sono limitati a chiedere al presidente messicano che faccia tutti gli sforzi per risolvere il conflitto in Chiapas.



RESOCONTO DELLA CCIODH
Profughi senza garanzie per il ritorno alle loro comunità e costante presenza militare nella zona di conflitto. La commissione Civile Internazionale di Osservatori dei Diritti Umani ha concluso i suoi lavori nella zona di conflitto, dove ha riscontrato che i pattugliamenti militari proseguono, nonostante la presenza dell'esercito federale sia minore in alcune regioni, e che persiste il fenomeno dei profughi di guerra.
I componenti della Commissione, suddivisi in gruppi di lavoro, dal 15 al 27 febbraio, hanno percorso la zona di conflitto visitando 50 comunità e le Carceri di San Cristobal, Cerro Hueco, Macuspana (Tabasco), Villahermosa (Tabasco).
La Commissione ha inoltre realizzato interviste a enti statali, personalità ed organizzazioni della società civile. Tra cui il governatore dello stato del Chiapas Pablo Salazar Mendiguchia, la Rete degli Avvocati Comunitari, Global Exchange, la Rete di Pace, Ciepac, la Commissione di riconciliazione dei conflitti comunitari, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las casas, il Centro dei Diritti Umani Fray Lorenzo de la Nada, la Segreteria dei popoli indigeni (SEPI), Medici del Mondo, la Segreteria di Sviluppo Sociale (SEDESO), la Commissione nazionale dei Diritti Umani delegazione di San Cristobal, l'Istituto Nazionale Indigenista (INI) e la Segreteria dell'Ambiente e delle Risorse naturali (SEMARNAT).
Queste sono le prime valutazioni che saranno la base per un'analisi più approfondita della situazione dei diritti umani che sarà riportata in un rapporto completo di conclusioni e raccomandazione, che la Commissione presenterà alle varie istituzioni che l' hanno avallata.

1. Militarizzazione e paramilitarizzazione nella zona di conflitto
Sebbene abbiamo constatato una minor presenza dell'esercito federale in alcune zone, abbiamo ricevuto informazioni sul proseguimento dei pattugliamenti, in particolare il municipio di Ocosingo e nella zona della frontiera con il Guatemala. I sorvoli degli aerei e degli elicotteri continuano a seminare allarme nelle comunità, i posti di blocco volanti impediscono il libero transito degli abitanti e, nei luoghi dove permangono i quartieri militari, la popolazione lamenta l'inquinamento dei fiumi e delle zone limitrofe. D'altra parte, abbiamo ricevuto numerose denunce riguardo la permanenza di strutture paramilitari. Per esempio, nella zona Nord, questa situazione genera forti tensioni nelle comunità in quanto il solo fatto che non si sia proceduto al disarmo dei paramilitari, rappresenta una costante minaccia per la sicurezza della popolazione civile.

2. Persistenza dei rifugiati di guerra
Le Comunità de Los Altos ritengono che non esistano le garanzie sufficienti per il ritorno ai loro luoghi d'origine. I tagli degli aiuti umanitari per i rifugiati sono percepiti come un fattore di pressione per il ritorno forzato in condizioni di rischio. I membri dell'organizzazione civile Las Abejas, ritornati nei loro luoghi di origine, sono preoccupati per le condizioni di insicurezza a causa dell'obbligo di convivere con alcune persone riconosciute come loro aguzzini.

3. Situazione generalizzata di impunità e ostacoli nell'accesso alla giustizia
Nella zona Nord, numerose famiglie continuano ad essere rifugiate. Non solo non hanno avuto giustizia in quanto a indennizzi, ma sono colpite dalla situazione di impunità che vige nella regione. Le vittime della violenza, si sentono esclusi dal processo di riconciliazione che considerano solo una manifestazione di buona volontà, in quanto le cause che hanno dato origim^ne al conflitto persistono perché la giustizia non viene applicata con rigore.

4. Casi di detenuti per reati di opinione
Nonostante le assicurazioni del governo dello Stato del Chiapas che dichiara che non esistono detenuti per reati di opinione, nelle comunità quanto nei diversi penitenziari, la Commissione ha raccolto testimonianze di persone che si ritengono in carcere per delitti di opinione. Gli intervistati credono che non ci sia nessun progresso né per quanto riguarda le imputazioni, né nella mancanza di equità nell'amministrazione della giustizia. Inoltre,la Commissione ha potuto constatare che le condizioni di detenzione sono disastrose (sovraffollamento, condizioni igieniche insufficienti, trasferimenti arbitrari, ecc.). Riceviamo ora un comunicato che ci informa che tre detenuti del carcere di San Cristobal che tre giorni fa avevano rilasciato un0intervista con la CCIODH, sono stati trasferiti in cella di punizione.

 

5. Persistenza della pratica della tortura
Alcuni detenuti intervistati, hanno denunciato che la confessione è stata loro estorta con la tortura. D'altra parte, durante la visita della Commissione a marqués de Comilla per raccogliere informazioni sul recente operativo di polizia e militari in questa regione, gli abitanti hanno denunciato di essere stati torturati durante i loro fermi.

 

6. Deterioramento delle condizioni economiche nelle comunità
Più che in occasione delle due visite precedenti, le comunità hanno sottolineato il deterioramento delle condizioni di vita, sia in ambito economico che sociale. La caduta dei prezzi delle coltivazioni tradizionali e la mancanza di accesso alla commercializzazione dei loro prodotti, sono considerati i problemi più impellenti. In questo contesto, la carenza di servizi di base nell'ambito sanitario e nell'istruzione, diventa ancora più drammatica. I programmi di sviluppo per la lotta alla povertà, sono considerati in molte occasioni discriminatori, perché non contemplano lo sviluppo integrale della comunità ed i criteri di selezione dei beneficiari non sono chiaramente definiti, quindi sono percepiti come una forma di proselitismo elettorale. In alcuni casi, si è potuto verificare che i beneficiari dei programmi di edificazione di case, appartengono tutti ad uno stesso partito politico.

7. Persistenza dei conflitti agrari
Oltre a discutere dei problemi generati dal ritardo storico nella titolarità agraria che è stato un fattore di divisione, scontri e sgomberi, le comunità hanno aggiunto che i processi di titolarità individuale auspicati dal PRODEDE, non contribuiscono alla sicurezzadel possesso della terra, ma generano ulteriori divisioni. In questo contesto, le comunità si sentono senza protezione di fronte ai piani di sviluppo del Piano Puebla Panama. Questo produce incertezza e proteste ogni volta che le comunità indigene sono escluse dagli strumenti di controllo delle risorse, del territorio e dalle forme giuridiche di esercizio dell'autonomia, che per loro sono rappresentati dalla legge elaborata dalla Cocopa, prodotto degli Accordi di San Andrés.

8. Diritti degli immigrati
Le condizioni dell'immigrazione nella frontiera sud sono allarmanti. La Commissione ha ricevuto molte denunce di criminali ed agenti governativi che potrebbero essere responsabili di furto, violenza, maltrattamenti, tortura e traffico di persone. Nella visita a Tapachula, è risultata preoccupante la presenza e l'intervento di forze militari in ambito civile, così come le precarie condizioni dei centri di detenzione. E' doloroso verificare che è lo stesso trattamento riservato ai messicani alla frontiera con gli Stati Uniti. San Cristobal de las casas, 27 febbraio 2002.

San Cristobal de las casas, 27 febbraio 2002.
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