INFORME DESDE CHIAPAS

 

In molte parti del mondo si stanno organizzando e facendo manifestazioni di piazza, si stanno scrivendo lettere di denuncia ai governi e ai quotidiani locali, si sta presentando ufficialmente l'informe della CCIODH, si stanno mobilitando persone in direzione del Messico… e tutto questo perché la situazione che attualmente si presenta in Chiapas è molto preoccupante. L'uscita dell'informe redatto dalla CCIODH, che raggruppa le denunce di violazione dei diritti umani raccolte dai delegati presenti in Messico l'inizio di questo anno, coincide con l'organizzazione di nuove azioni protesta. I vari collettivi d'appoggio alle comunità del Chiapas presenti in tutta Europa, stanno cercando di mettere sotto pressione il governo messicano perché ripristini una situazione vivibile nelle zone autonome. Questa esigenza nasce in seguito ad una nuova ondata di violenza che ha provocato sino ad ora morti e feriti tra i ribelli zapatisti. Seguendo gli ordini federali, che si rifanno alle nuove paure di terrorismo, alla falsa preoccupazione dell'ecosistema nelle zone della Selva, e ad una presenza armata che dovrebbe mantenere basso il livello di scontro tra contadini della zona sud-est, centinaia di militari hanno fatto nuovo ingresso nella Selva Lacandona. Da un paio di mesi ormai, si stavano denunciando strani movimenti di camion dell'esercito, ed ora si iniziano a raccogliere le testimonianze dirette di ciò che accade. I militari, riuniti in nuove e vecchie basi militari, presenziano impassibili a pestaggi e sequestri effettuati dai paramilitari, provocano gli indigeni entrando nelle loro comunità e minacciando le loro vite, e favoriscono l'esproprio delle terre, legato al percorso del PPP, da parte delle multinazionali farmaceutiche, petrolifere e legate al mercato del legname

L'agire indisturbato delle bande paramilitari, che peraltro continuano ad aumentare di numero, è anche diventato più pesante e più raffinato. Ormai gli attacchi non si fermano più a delle semplici provocazioni; gli agguati vengono tesi a personaggi scelti, che normalmente rivestono incarichi importanti nei municipi autonomi. La guerra a bassa intensità continua, e gli zapatisti, uniti a tutti gli indigeni messicani, stanno lottando sia contro chi deruba le loro terre, che contro chi non riconosce la loro cultura.

Infatti proprio in queste ultime settimane è stata ratificata, anche con il consenso della suprema corte di giustizia messicana, che era stata interpellata da 320 lettere di ricorso, la nuova legge sulla cultura e i diritti indigeni. Una nuova legge che, voluta da Fox, travisa di molto il contenuto dei precendi accordi, già firmati nel '96. Tutta la popolazione indigena dello stato federale messicano, si oppone alla legge perchè non rispetta le necessità espresse e firmate con gli Accordi di San Andres. Questo passo del governo è, oltre che oltraggioso, anche irreversibile. Il messaggio chiaro è che la volontà politica di risolvere il conflitto non esiste; che il dialogo tra governo e zapatisti non sarà riallacciato e che il governo democratico messicano non tiene assolutamente conto delle necessità espresse dal proprio popolo. Della volontà del popolo di tutta America non tengono conto neanche i presidenti dei vari stati, i quali stanno per incontrarsi a Quito, in Ecuador, per firmare gli Accordi di Libero Commercio, che faranno diventare l'America un grande mercato; perlomeno per una piccola parte dei suoi abitanti. Tutti gli altri che vivono al di fuori del mercato globale, dovranno solo subirne gli effetti devastanti. Per questo si stanno preparando a manifestare il loro dissenso e a far saltare il vertice dell'ALCA. Ma tutti questi personaggi, compreso il signor Fox, dovranno rispondere a tutti coloro che, prendendo coscienza di ciò che accade lontano dai nostri occhi e dalle nostre orecchie, inizieranno a puntargli il dito contro esigendo spiegazioni. Tutti ci uniremo alla resistenza ribelle di persone che hanno fatto della loro vita una grande lotta per la dignità.. nunca mas un mundo sin nosotros...
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