APPOGGIANDO LA LOTTA ZAPATISTA
Durante lo scorso mese di febbraio la Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH), ha trascorso due settimane in messico per raccogliere informazioni da differenti interlocutori (indigeni, intellettuali, rappresentanti del governo, religiosi, organizzazioni non governative,…) e le denuncie di violazione dei diritti umani (compiute dal governo con il tramite di militari, paramilitari e polizia), con il fine di ricostruire un quadro dell'attuale situazione in chiapas e in altri stati messicani che vivono una situazione simile (guerrero, oaxaca,…).
Alla commissione hanno partecipato anche tre attivisti del collettivo zapatista di lugano che hanno constato come la sottile guerra in atto in chiapas si inasprisca costantemente, come il governo sia ben lontano dal dare seguito alle rivendicazioni degli indigeni e soprattutto come tutto ciò si svolga lontano dagli occhi dell'opinione pubblica.
Con questo opuscolo informativo, che uscirà quindicinalmente, il collettivo zapatista vuole fornire un mezzo per essere costantemente aggiornati sullo stato della guerra a bassa intensità e sull'evoluzione della situazione politica in messico. L'esigenza di redarre questo informe nasce anche dalla constatazione che la stampa locale riserva pochissimo spazio alle notizie provenienti dalla terra chiapaneca. Persino durante la marcia per la dignità del 2001, che ha visto partecipare milioni di persone, indigene e non, la stampa ticinese si è limitata a qualche articolo, quando le maggiori testate internazionali vi hanno dedicato anche le prime pagine. Purtroppo poi l'attenzione sul chiapas è rapidamente calata, si sono spenti i riflettori mentre nell'ombra la repressione dei popoli indigeni continua.
La guerra a bassa intensità prosegue, i diritti umani vengono calpestati ogni giorno, le minacce e le aggressioni aumentano, la strategia di contro-insurrezione e i tentativi di sgombero delle comunità si fanno più decisi e gli investitori stranieri premono affinché il governo risolva l'annoso problema zapatista, così da poter meglio sfruttare le ricchezze di quelle terre (materie prime, biodiversità, luoghi strategici per le vie di comunicazione,…) e i suoi legittimi abitanti, che una volta sfollati, diventeranno manodopera a basso costo per le industrie occidentali.
L'informe vorrebbe quindi portare il suo contributo diffondendo i comunicati, le analisi e le denuncie dei municipi autonomi, delle ong, di giornalisti e intellettuali, portando alla luce la realtà chiapaneca. Non nascondiamo poi di sperare che l'informe diventi uno stimolo per avvicinarsi al movimento e al collettivo zapatista, ma soprattutto per non scordare l'importanza e l'utilità della solidarietà internazionale. Tocca e toccherà a tutti noi batterci e fare sentire la nostra voce in difesa di chi da tempo immemore sta lottando per una vita dignitosa, per la libertà del proprio popolo. La lotta degli indigeni zapatisti ha bisogno di continuo appoggio, di mille voci che diffondano la loro lotta e denuncino le ingiustizie che continuano a subire.

Napoli 2001, no-global forum
Sta all'intera società civile credere di poter cambiare questo mondo e agire perché ciò avvenga. L'appoggio alla lotta zapatista può oggi realizzarsi sotto diverse forme. Vi è ad esempio la possibilità di recarsi nelle comunità in resistenza come osservatori per la pace, oppure l'appoggio diretto, materiale, ai differenti progetti, proposti dalle comunità stesse e volti al raggiungimento dell'autonomia indigena. Infine va anche affrontato l'aspetto dell'azione politica, della pressione al governo messicano, ma anche ai governi occidentali, che intrattengono relazioni commerciali
con uno stato che viola impunemente le convenzioni internazionali per il rispetto dei diritti umani. A otto anni dalla sollevazione indigena lo stato messicano non ha ancora applicato gli accordi di san andres, firmati nel 1996 da EZLN e governo, i quali riconoscevano agli indigeni il diritto a vivere in autonomia secondo gli usi e costumi comunitari, continuando a lavorare le proprie terre.
In questo contesto i municipi autonomi, gli indigeni in resistenza, continuano con determinazione il loro cammino verso una vita degna e libera, combattendo quelle forze che solo vogliono imporre una vita schiava del mercato.

NI UN PASO ATRAS
Collettivo zapatista di lugano

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