REPRESSIONE
BRUTALE CONTRO UNA MANIFESTAZIONE PACIFICA A OAXACA
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Tratto
dal comunicato delle madri Magoniste di Oaxaca: Dopo aver iniziato le nostre
attività il 7-8 maggio, dopo aver dormito per due notti sulla fredda pietra
della strada di fronte al palazzo governativo, dopo aver ascoltato per tutta
la notte i bambini tossire e con la paura per la diarrea e la febbre che
inizia a colpirli, abbiamo raccolto tutta il nostro orgoglio di madri e
spose indios e abbiamo deciso di continuare la nostra lotta… Il giorno 9 in più di 800 madri magoniste abbiamo marciato davanti alla procura generale di giustizia. Con noi come armi, solo il nostro coraggio, la nostra voce e la verità di chi vede i propri figli morire di malattie curabili e li vede nutrirsi di alimenti che non coprono il loro bisogno per crescere sani. Abbiamo trovato un palazzo di giustizia vuoto, senza procuratore, ma abbiamo incontrato molti personaggio vestiti di nero a con armi in mano. Quando abbiamo deciso di avvicinarci alla porta e bussare perché ci sentissero, ci hanno iniziato a picchiare con manganelli, quei codardi poliziotti. Con molta paura abbiamo subito visto il tetto del palazzo riempirsi di uomini neri con fucili e quelli che erano alle finestre ci hanno fotografato e filmato; senza dubbio molte di noi saranno così schedate come delinquenti e in poco tempo saremo represse, sequestrate e torturate. Così le autorità rispondono alle richieste delle madri Magoniste. Nel pomeriggio dello stesso giorno abbiamo sfilato fino alla Camera dei Deputati e, cantando e gridando giustizia, salute, terra, educazione e cibo, siamo arrivate fino al recinto legislativo. Qui, nella nostra lingua (Mixteco, chinanteco, zapoteco), abbiamo denunciato la repressione di poche ore prima, ma i deputati non ci hanno ricevuto; non hanno voluto parlarci, riceverci o mostrarci rispetto alcuno, così siamo tornate al presidio davanti al palazzo governativo, dove siamo rimaste tutta la notte. |
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Il giorno della festa della mamma una decina di uomini hanno cantato, ci sono stati dei discorsi e un invito a continuare a resistere in lotta. Il regalo dei nostri compagni è l'appoggio che ci danno, e noi tutte troviamo rifugio e conforto fra le braccia dei nostri figli, ci siamo abbracciate tra di noi e così è iniziata la nostra giornata. Come regalo ai nostri uomini abbiamo chiesto l'appoggio per organizzare un'azione urgente, ribelle. Così insieme a noi, hanno okkupato i balconi del palazzo, davanti agli occhi pieni di odio dei poliziotti e della squadra di operazioni speciale, e osservati da molti giornalisti e fotografi. |
I nostri fratelli si sono appesi ai balconi del palazzo di governo, con
striscioni appesi al collo e al petto che inneggiavano a Giustizia, Terra
e Libertà. Dopo questa azione, più di 30 Madri si sono estratte del sangue
e con esso hanno scritto le stesse rivendicazioni sulle pareti del palazzo.
Mentre si preparava questa azione politica pacifica, all'interno del palazzo di governo, una dozzina di poliziotti stavano picchiando selvaggiamente i nostri compagni. Noi da fuori con paura e coraggio abbiamo solo potuto gridare, gridavamo Giustizia Terra e Libertà in appoggio ai nostri compagni che si sacrificavano per la nostra richiesta di giustizia. Dopo due giornate di lotta ci sono alcuni feriti, ma il peggio è che ora siamo costretti a vivere col rischio di essere attaccati brutalmente nella notte; il nostro campo è già stato accerchiato dalla polizia. Per noi ora sarebbe periodo di semina, ma non possiamo nemmeno allontanarci per andare a lavorare. Come sempre accade, oggi, alcuni quotidiani dello stato hanno riportato i fatti in maniera molto diversa dalla realtà. Ci incolpano di violenza e di aggressività; e rispondono alle nostre domande con una azione penale contro i dirigenti del CIPO-RFM. Chiediamo ai popoli del mondo, ai nostri fratelli e sorelle indios, ai lavoratori tutti, appoggio per far cessare le menzogne, la diffamazione e perché siano date risposte alle nostre domande. Vi invitiamo a lottare: -Per i diritti delle donne; ad essere trattate come persone. Ad avere una casa, un lavoro, salute, educazione, ad avere diritto alla terra, ad occupare posizioni di responsabilità nelle comunità, a non essere picchiate, a decidere quanti figli vogliono, al riconoscimento dei figli, e a far si che esistano dei progetti di sviluppo che permettano educazione e formazione delle donne. -Per la messa in pratica degli accordi di San Andrés e contro l'incarcerazione di chi lotta per i propri diritti. -Perché si tolgano le leggi che vanno contro l'esistenza del nostro popolo. -Per la consegna dei fondi per lo sviluppo del nostro popolo e che siano rispettati i nostri progetti di trasporto, di produzione, di agricoltura organica e contro il transgenico e il furto della nostra biodiversità. -Perché si risolva il problema agrario di San Isidro Aloapam, si dia terra per vivere alla gente di Huatulco e termini la repressione contro i nostri popoli da parte di paramilitari, polizia e autorità municipali, statali e federali. -Perché venga data una risposta alla nostra domanda di salute, cibo, lavoro, formazione, progetti produttivi, strade, luce acqua, scuole,… E che si faccia giustizia contro Jacobo Chàvez, presidente municipale di Tanetze de Zaragoza per sequestro, tortura e tentato omicidio a 46 nostri/e compagni/e e per essere uno dei capi dei paramilitari. |
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