EZLN
LA FORZA DEL SILENZIO
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di Luis Hernández, scritto il 9 giugno 2002 per "Rebellion", www.rebellion.org, tratto da "Wacalli", noticias desde l@s nadies, nro. 7, medio de informacion alternativo de Costa Rica. | |
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Il silenzio non ha peró implicato che le popolazioni in rebeldia smettessero di parlare. Una dopo l'altra hanno documentato le aggressioni di cui sono state vittime, riaffermando la propria volontà di resistere pacificamente. La presa di posizioni pubbliche dimostra l'esistenza di un coordinamento interno. Le autoritá dei municipi autonomi hanno emesso regolarmente delle dichiarazioni pubbliche dove denunciano le agressioni perpetrate da esercito e paramilitari. |
Peró l'esercito zapatista di liberazione nazionale non ha per il momento detto nulla; il che non vuol dire che non abbia fatto niente. Al contrario la sua linea d'azione in questa congiuntura appare chiara: avanzare nella costruzione dell'autonomia su di un ampio territorio, rafforzare la formazione di un ampio movimento contro il neoliberismo in territorio internazionale e promuovere la formazione di una nuova forza indigena e indipendente all'interno del paese. Lo specchio nel quale si riflette il governo messicano difetta di molta immaginazione. Nelle sue fila serpeggia il nervosismo. Si rende conto che il fatto di aver spodestato il pri (partito revolucionario istitucional al governo negli ultimi 50 anni...) non ha offuscato la bandiera della ragione che sventola l'EZLN e non gli ha neppure tolto legittimitá. Non ha oscurato gli insurgenti, temendo oltretutto il momento della loro riapparizione pubblica. Di tanto in tanto il governo Fox si é questionato sul silenzio zapatista e la sua interpretazione si é convertita nella principale fonte di rumore: ha di fatto evidenziato che il potere non dispone di un programma proprio, che non possiede una strategia di pace nella regione e che quello che pretende é far passare il tempo.Si é cosí collocato nel peggiore dei mondi possibili: senza legittimitá per fare la guerra e senza credibilitá per raggiungere la pace. L'usura governativa é il risultato sia di incongruenze interne nell'applicazione della propria strategia, sia della mancanza di unitá nei posti di comando, cosí come dello scontro tra il governo messicano con le popolazioni civili in resistenza pacifica e con ampie frange della societá civile nazionale e internazionale. Il silenzio zapatista ha incrementato i costi della strategia ufficiale. Risultando invisibile la comandancia si é evidenziata la vera natura dell'offensiva governamentale: la demagogia come politica di Stato, la guerra occulta contro le popolazioni indigene mascherata da tendenziose proposte di pace. Ironicamente il silenzio ribelle si percepisce con la stessa forza delle parole di ieri. Lungi dall'avere perduto spazio nella vita politica nazionale, lo zapatismo si mantiene, senza proferire parola, al centro della tormenta. "Coloro che si mantengono nel silenzio sono ingovernabili", dice Ivan Illich. |
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Il silenzio zapartista suona forte, sarebbe un errore sottostimarlo. | |