Opposizione
alla demolizione, una presa di posizione per contrastare una cattiva
azione!
Sembra
proprio che nel nostro bel paesello gli accordi e le convenzioni
servano unicamente come carta per avvolgere la michetta e il salametto.
Ultima riprova a suffragio di questa tesi l’agire delle autorità
municipali luganesi che negli ultimi giorni, senza nessun avviso
ha dato il via alla demolizione di una parte dello stabile a sud
dell’ex-macello, dove trovano spazio il magazzino del centro
sociale e l’unica parte abitabile, a noi in dotazione, della
struttura.
Alla
luce di questi fatti ci poniamo alcune domande:
-
è corretto che i firmatari di una convenzione per l’usufrutto
di parte dello stabile in questione non vengano in alcun modo tenuti
in considerazione ed avvisati delle intenzioni di abbattere dei
locali a loro concessi ?
- perché il municipio di Lugano “ingenuamente”
ritiene opportuno creare un clima di tensione in un momento tanto
delicato per le trattative in corso ?
- è inoltre giustificabile una legge che permette all’autorità
comunale di non dover sottostare a nessun organo di controllo per
lavori edili svolti sul proprio territorio, non giudicati di grande
interesse o entità ?
- è veramente necessario creare nuovi posteggi dopo che il
progetto per la sistemazione di quelli retrostanti il macello ha
sollevato l’opposizione di una parte di popolazione abitante
nel quartiere ?
- se come sembra la destinazione di questi nuovi posteggi è
a favore del Casinò della città, investimento ipocrita
peraltro già rivelatosi un insuccesso, vale la pena di abbattere
parte di un edificio per costruire pochi posteggi ? Non è
d’altronde già in costruzione un grande autosilo sotterraneo
nei dintorni del palazzo dei Congressi ?
- all’interno della città è più importante
che trovino spazio le persone o le automobili ? Ricordiamo infatti
che ormai da anni esistono delle direttive federali che indirizzano
verso la costruzione di posteggi nelle zone periferiche delle città,
privilegiando zone pedonali, parchi, spazi ricreativi ed aggregativi
nei centri urbani.
Ci
troviamo quindi in disaccordo con l’agire delle autorità
municipali e ci opporremo con fermezza e fantasia al tentativo destabilizzante
e irrispettoso di abbattere parte dell’ala sud dell’ex
macello. Ricordiamo che nel corso di trattative corrette e oneste
se si vuole togliere una parte concordata (gli spazi per alloggio)
bisognerebbe perlomeno preoccuparsi di sostituirla.
Non agire in questo senso sarebbe un pericoloso atteggiamento da
parte di Lugano, considerando soprattutto che alla base della convenzione
stipulata vige lo stesso principio: per uscire da uno spazio bisogna
disporne di uno nuovo e accettato dalle parti in causa.
Ci
permettiamo infine di ricordare che da ormai troppo tempo la terza
parte coinvolta (il CdS) risulta ormai latitante…
Staranno forse gustando la michetta col salametto, in “buona”
compagnia, dopo aver premurosamente buttato la famosa carta in un
cestino della spazzatura ?
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