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15 gennaio 2004
 

Sullo scacciaWef e sui ricatti del Municipio

Su questa manifestazione si è scritto e parlato molto, spesso a sproposito. Il diritto a manifestare è inalienabile. Esso è strumento fondamentale che permette di dar voce ad un'idea che non gode del privilegio dell'attenzione dei media, come invece gli autoproclamatisi "leader globali" riuniti a Davos.
La manifestazione contro il vertice di Davos si sarebbe tenuta indipendentemente dal fatto che esista o meno uno spazio sociale autogestito.

Naturalmente è impensabile barattare il diritto a manifestare con la sede di un centro sociale, attitudine ricattatoria tenuta dal Municipio nei nostri confronti, che mischia e confonde le trattative in corso con il CSOA per una sede definitiva e l'autorizzazione a svolgere una manifestazione (ciò che dovrebbe essere un diritto costituzionalmente garantito).

La tensione venutasi a creare da un Municipio che fa fatica a riconoscere il diritto di manifestare e la "sete di scontri" dei media di massa, perché fanno audience, sono sicuramente controproducenti.

La manifestazione contro il WEF sarà gioiosa, allegorica e fantasiosa. Sarà una contaminazione fra una traduzione popolare locale, ovvero lo "scaccia inverno" ed un esempio globale di rivolta popolare come i "cacerolaso" del popolo argentino, per cacciare via i politici corrotti dal neoliberismo.
Invitiamo quindi tutte/i a partecipare alla manifestazione con uno spirito festoso, ma determinato per protestare contro i "global leaders" e le loro decisioni.

Anti wto-Ticino