5 ottobre 1998


Visita al Consiglio Comunale

COMUNICATO STAMPA

Lo scopo di questa azione é di sensibilizzare l'opinione pubblica sul graduale impoverimento di democrazia reale applicata che si può constatare anche nella nostra semplice realtà della città di Lugano. Da tempo, si osserva un progressivo e pericoloso trasferimento di potere dal Consiglio Comunale al Municipio.

Anzi, più che al Municipio, al ruolo assunto dal SuperSindaco Giorgio Giudici, colui che decide tutto e non accetta noiose perdite di tempo in discussioni con chi non la pensa come lui: questa "democrazia" non può che farci rabbrividire. Riportiamo alcuni esempi di questo modo di agire :

- i vari sorpassi di gestione in cui Il Consiglio Comunale non è stato nemmeno consultato, se non a cose fatte.

- l’abbattimento dei platani con la prospettata costruzione di un autosilo in piazza Castello, fregandosene deliberatamente del piano regolatore, arrivando a dichiarare "non me ne importa un fico secco" la dicono lunga sull’opinione di democrazia e rispetto delle minoranze del sindaco Giorgio Giudici.

- chiusura serale del parco del Tassino, del Ciani e del S.Michele.

- la gestione dell’università in cui il sindaco illustra le modalità di funzionamento con frasi del tipo "agiremo come un consiglio d’amministrazione privato…"

- la risposta al problema della "scena aperta" a Lugano è stata relegata ad un servizio privato (Securitas) finanziato da una banca (Credit Suisse), che consiste nella presenza intimidatoria di due spilungoni in divisa, con baschetto e manganello che ha solo lo scopo di scoraggiare la presenza dei marginali, effettuando arbitrari perquisizioni umilianti ed illegali.

Questa soluzione è stata definita da G.Giudici "un ottimo esempio di collaborazione tra privato ed ente pubblico".

- di recente il Municipio é stato condannato dal CdS per essersi arrogato il diritto di nominare i rappresentanti del Comune nei consigli d'amministrazione di enti privati(vedi Kursaal SA, ecc.), compito che invece spetta al Consiglio Comunale.

- la privatizzazione delle Aziende Comunali dei Trasporti (ACT) sembra procedere sullo stesso binario. Nessuno ha ancora deciso in che forma privatizzare l’ACT, né tantomeno se gli stabili siano compresi o meno nel piano. Eppure G. Giudici ha offerto il deposito ACT al Consiglio di Stato quale sede per il Centro Sociale, per poi ritirarla tre mesi dopo, adducendo che lo stabile sarebbe stato privatizzato.

- l’individuazione della sede definitiva del Centro Sociale è un esempio di come l’opposizione ostinata del sindaco abbia portato il dibattito ad una impasse insensata e pericolosa.

Sia il precedente presidente del Consiglio Comunale (Mariotta, ppd) che l’attuale presidente Cansani (pst) hanno dimostrato una disponibilità al dialogo da parte del legislativo anzichè un ottuso atteggiamento di chiusura dell’esecutivo.

La gestione del potere concentrata nelle mani di una sola persona o di un ristrettissimo numero di individui, non può che essere condannata, poiché pericolosamente contraria alla democrazia.

 

Invitiamo quindi il Consiglio Comunale a trasformarsi in luogo in cui si svolgono dibattiti fra posizioni diverse e, conseguentemente, si prendono decisioni non precostituite.

Prendete finalmente atto della realtà che vi circonda, sappiate riconoscere le esigenze sociali, riappropriatevi dei vostri ruoli, altrimenti dimostrerete, ancora una volta, la falsità della "vostra" democrazia.

Cogliamo l’occasione per rivendicare il diritto realmente democratico di scendere in piazza ogni qualvolta si renda necessario far sentire una voce di dissenso.

C.S.O.A. IL MOLINO