Perché non paghiamo il biglietto ?

Abbiamo deciso che per questo breve tratto di treno non pagheremo alcun biglietto ferroviario.

Questa azione ha lo scopo di denunciare coloro che vedono nelle ferrovie una possibilità di arricchimento personale (vedi privatizzazione) a scapito di un servizio di trasporto che dovrebbe essere sociale, accessibile a tutti ma che di fatto si é trasformato in un servizio di élite raggiungibile solo dall'alta borghesia.

Studenti, lavoratori e frontalieri, disoccupati tutta gente che per usufruire del treno deve fare salti mortali per potersi permettere il viaggio.

Un servizio che quotidianalmente viene sfruttato da moltissime persone ma che le obbliga poi a fare i conti alla fine del mese visto i prezzi esorbitanti richiesti dalla ferrovia

Inutili sono i tentativi della ferrovia di avvicinarsi alla gente con prezzi ribassati o abbonamenti speciali fintanto che i loro obiettivi rimangono centrati sull'estetica e sulla precisione dei treni.

Obiettivi che rimarranno nulli finchè non si ridiscuterà lo scopo del treno e delle ferrovie

che fino aprova contraria rimane quello di essere accessibile a tutti senza distinzioni.

Siamo contrari alla privatizzazione delle ferrovie già in atto da tempo in quanto non garante di un servizio pubblico efficiente piuttosto garante di arricchimento per pochi.

Boicottiamo il treno laddove la disparità tra ricchi e poveri è via via sempre più evidente

laddove il treno vuol raggiungere solo chi ha la possibiltà di usufrutto di questo servizio tralasciando coloro che le possibilità non ce le hanno, laddove il treno vuol sembrare un albergo cinque stelle in movimento, laddove si sperperano soldi in nome dell'efficienza (peraltro molto discutibile) creando deficit finanziari al quale poi il cittadino è tenuto a rispondere pagando il biglietto, anche per un tragitto di breve durata, a prezzi da capogiro.

Rivendichiamo quindi di essere poveri e di esistere e quindi il diritto di avere servizi accessibili a tutti. Siamo il risultato di una vostra politica neoliberista che in nome della globalizzazione svende tutto ciò che c'è da svendere e chi ci guadagna sono sempre quei pochi.

Siamo quegli emarginati che voi avete creato e che ora si sono autorganizzati e che ora hanno voglia finalmente di urlare il proprio dissenso e di cominciare a lottare duramente.

Comunicato Stampa

1.- Denunciamo lo smantellamento progressivo del servizio pubblico delle ferrovie, per successivamente privatizzarle.

Condanniamo e rifiutiamo il tentativo di privatizzare un servizio di trasporto che dovrebbe avere principalmente un uso sociale ed ecologico adducendo motivazioni di costi, ma che in realtà si sta trasformando in un ulteriore possibilità di arrichimento per le solite poche persone che in questo periodo cosidetto di "crisi" fanno guadagni record (licenziando i lavoratori), mentre la stragrande maggioranza della popolazione subisce solo le conseguenze negative di questa "crisi".

Questa privatizzazione, cade dopo 150 anni in cui i costi della costruzione della rete ferroviaria sono già stati pagati ed ormai completamente ammortizzati dai cittadini.

Un vero affare, per i soliti avvoltoi, i quali in nome del profitto, non esiteranno un istante a licenziare drasticamente a discapito della qualità del servizio.

Esprimiamo quindi piena solidarietà ai lavoratori e lavoratrici delle ferrovie che avranno il coraggio di opporsi fermamente alla privatizzazione delle FFS, che peraltro é già iniziata in alcuni settori.

2.- Trasporti gratuiti a tutte quelle categorie sociali che stanno pagando i costi della "crisi"

Si penalizzano ulteriormente categorie che da tempo stanno sopportando i costi della "crisi", imponendo prezzi esorbitanti dei biglietti.

Studenti, pensionati, lavoratori, disoccupati tutte persone che per usufruire del treno devono fare i salti mortali per lavorare, studiare o semplicemente andare a trovare parenti o amici lontani, o ancora manifestare il proprio dissenso.

Soprattutto in questo periodo, rivendichiamo la libertà di usufruire gratuitamente dei mezzi di trasporto pubblici per tutte queste categorie di persone. E che non ci si venga a dire le solite balle sul deficit pubblico, poiché siamo stufi di leggere sui giornali che pochi individui schifosamente ricchi ingrassano come non mai (vedi utili record Novartis, UBS, Nestlé), mentre la popolazione é costretta a pagare i disastri causati dalle famigerate ristrutturazioni. Insomma, che i soldi si prendano da chi ce li ha.

Oggi, nella giornata del primo maggio, giorno di festa e lotta mondiale, rivendichiamo il diritto di manifestare il nostro dissenso verso chi vuol far pagare i costi della "crisi economica" alle categorie più deboli e sfavorite, viaggiando gratuitamente per questo breve tratto di viaggio.

Denunciamo la crescente povertà e rivendichiamo il diritto di avere servizi accessibili a tutti.

Siamo il risultato di una vostra politica neoliberista che in nome della globalizzazione svende tutto ciò che c'è da svendere e chi ci guadagna sono sempre le solite "famiglie".

Siamo quegli emarginati che voi avete creato e che ora si sono autorganizzati e che ora hanno voglia finalmente di urlare il proprio dissenso e di cominciare a lottare duramente.