COMUNICATO STAMPA
22 settembre 1999
Tre anni sono trascorsi da quando è iniziata lesperienza del Centro Sociale Autogestito " Il Molino ". Innumerevoli sono state le attività sociali e culturali che questa esperienza è riuscita ad esprimere in questo lasso di tempo (200 serate tra concerti, teatri, conferenze, proiezioni, ecc.). Settemila firme e due manifestazioni, a cui hanno partecipato più di 1500 persone a sostegno dellautogestione, hanno legittimato lesperienza quale esigenza sociale. Le stesse autorità, sia cantonali che comunali, hanno riconosciuto lesperienza sia con i numerosi incontri avuti, sia con la commissione cantonale Martinoni.
Da oltre venti anni, esperienze di questo genere sono state accettate in numerose città svizzere, sebbene allinizio siano esse partite da situazioni conflittuali con le istituzioni.
Un esempio è la Reithalle di Berna, che esiste da quindici anni e che pur non essendo omologata alle leggi vigenti, viene riconosciuta come indispensabile dalla popolazione e dallautorità stessa. Recentemente il comune di Berna ha stanziato, sostenuto e vinto in votazione popolare, il credito di due milioni per la ristrutturazione dello stabile del Centro Sociale, pur non entrando in discussione sulla completa autogestione degli spazi.
Problema principale resta quindi la volontà politica di collaborare e comprendere le particolarità intrinseche di un progetto autogestionario, come sottolineato dalla stessa commissione Martinoni, sottoscritta da otto comuni e dalle autorità cantonali.
Da parte nostra abbiamo sempre dimostrato disponibilità nellintento di risolvere i problemi legati agli aspetti legali. (cambiamento di sede, associazione alba, ecc.) ; come riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato :
" Malgrado il passare dei mesi e il rientro della situazione in un ambito di quasi totale legalità (resta ancora da risolvere il problema della mescita, ma la soluzione è pronta) nessun passo in avanti è stato fatto per una soluzione definitiva. " 23 settembre 97 allora presidente del CdS, Giuseppe Buffi in una lettera inviata al Municipio di Lugano.
Allo stadio attuale, dopo due anni di " provvisorietà " al Maglio, nessuna proposta definitiva è stata avanzata dalle autorità. Lassemblea del Molino ha deciso quindi di proporre una soluzione concreta che tenga conto dei contatti avuti in passato con le autorità.
In questo contesto la proposta parte da una duplice constatazione : la necessità di ritornare nel tessuto urbano per rispondere alle esigenze sociali che una esperienza come quella di un centro sociale è chiamata a soddisfare e la non volontà politica dimostrata dai comuni del luganese (in particolare del Municipio di Lugano quale elemento centrale viste le sue possibilità logistiche economiche), nel concedere una struttura nel tessuto urbano.
La proposta consiste nellottenimento di uno spazio allinterno della città che si propone di fare delle attività sociali e culturali diurne, laddove è necessario combattere la disgregazione sociale, e ladeguamento della sede del Maglio per le attività di grande aggregazione sociale, con lampliamento verso il capannone adiacente, attualmente occupato da una quindicina di macchine impolverate.
Ricordiamo che la sede diurna era stata proposta sia da varie autorità comunali che cantonali, mentre lampliamento dello spazio al maglio è una necessità a cui si deve far fronte per garantire un buon funzionamento di una sede di forte aggregazione sociale.
Naturalmente, è inutile ricordare che dovrebbe esistere un collegamento di servizi pubblici, soprattutto tenendo conto che il carcere la Stampa è lunico in Svizzera che non garantisce un servizio di questo tipo.
Riteniamo la nostra proposta accettabile per tutte le parti coinvolte, se davvero esiste la volontà politica reale di soddisfare una richiesta sociale che esiste da dieci anni in Ticino.
Speriamo sinceramente che le autorità politiche ticinesi dimostrino in futuro la capacità di affrontare una situazione già risolta da venti anni in tutta la Svizzera, comprendendone le particolarità e attuando una politica del dialogo basata su fatti reali.
Il 22 settembre 1999, lassemblea del C.S.O.A. Il Molino