COME VOLEVASI DIMOSTRARE...
Sono passati 8 mesi dall'occupazione dei Molini a Viganello, 8 mesi di duro lavoro
per ripulire, ristrutturare, proporre ed organizzare attività sociali e culturali.
Centinaia di persone volontariamente si sono impegnate per creare uno spazio libero da ogni logica di profitto.
Le critiche strumentali e le ripetute minacce di sgombero non sono riuscite a piegare la volontà di tanta gente.
La manifestazione del 29.5.'97 è l'ennesima dimostrazione di come il movimento in favore dell'autogestione sia ormai inarrestabile. Giovedì 29 sono sfilate almeno 500 persone ad una manifestazione non autorizzata e che le autorità hanno voluto "caricare" minacciando di intervenire con la polizia. Minaccia ribadita ancora 1/2 ora prima della partenza del corteo dal vice-sindaco Pelli, se i manifestanti si fossero permessi di entrare in Piazza Riforma.
Sicuramente non vi era nessuna intenzione da parte del municipio di Lugano, di creare momenti di guerriglia urbana nel centro della città, era unicamente una tecnica per dissuadere il maggior numero di persone dal partecipare alla manifestazione.
In 3 settimane siamo riusciti a raccogliere più di 6500 firme contro lo sgombero del 30 di giugno senza un'alternativa concreta.
Comune simbolo per l'impegno e la serietà nel trovare una soluzione è il comune di Lugano, che dopo alcune indecisioni iniziali è arrivato a riproporre la masseria ex-Gervasoni Bernasconi. Questa volta vi è però una novità; la costruzione di un anfiteatro a lato della masseria, con un progetto che porta la firma di un noto architetto che siede in consiglio comunale a Lugano, famoso tra l'altro per aver vinto il concorso per l'utilizzo della Termica con un investimento di 6 mio. e il progetto di ristrutturazione della masseria Bizzozero per un centro di agriturismo da 4,5 mio.
Uno dei punti di forza dell'autogestione è l'autofinanziamento; non vogliamo quindi pesare sui contribuenti ne dipendere dallo stato, l'unica richiesta che facciamo è di poter utilizzare una struttura abbandonata, in disuso e non produttiva.
Vi sono cantoni in Svizzera (vedi Ginevra) che hanno regolato l'utilizzo di stabili in disuso, con una legge che ne permette l'occupazione fino a quando non esiste la volontà del proprietario di farne uso.
Le soluzioni esistono, se esiste la volontà politica di volerle trovare, purtroppo come volevasi dimostrare siamo fermi alla masseria ex-Gervasoni !!!
Speriamo che possa cambiare qualcosa dopo l'uscita del rapporto elaborato dal gruppo di studio sui centri socioculturali, istituito dal Consiglio di Stato.
Salutiamo con soddisfazione la nuova occupazione a Bellinzona, sperando che non esistano progetti d'utilizzo da parte del proprietario dello stabile.
A quando Mendriso, Chiasso e Locarno ?
CSOA IL MOLINO
Viganello, martedì 2 giugno