Prima Conferenza dell Azione Globale dei Popoli contro il "Libero" Commercio e l' OMC

Che cos è l' AGP?

Dal 23 al 25 di febbraio scorsi, movimenti di base di tutti i continenti [si sono riuniti] a Ginevra per lanciare una coordinazione mondiale di resistenza contro il mercato globale, una nuova alleanza di lotta e di appoggio reciproco chiamata Azione Globale dei Popoli(AGP) contro il "Libero" Commercio e l Organizzazione Mondiale del Commercio(OMC).Questa nuova piattaforma fungerà da strumento globale di comunicazione e coordinazione per coloro che lottano contro la distruzione dell umanità e del pianeta da parte del "libero" scambio e che costruiscono alternative locali alla globalizzazione.

Punti di partenza dell AGP

Un chiaro rifiuto dell'OMC e di altri accordi di liberalizzazione commerciale (tali come l'APEC, la UE, il TLC, MERCOSUR, ecc.) quali promotori attivi di una globalizzazione distruttiva sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale.

Un atteggiamento di confronto, poiché non pensiamo che il dialogo possa avere alcun tipo d'influenza su organizzazioni così antidemocratiche e dal profilo ideologico così ben definito come queste, all interno delle quali il capitale internazionale è l unico vero attore politico.

Un appello alla disubbidienza civile non violenta e alla costruzione di alternative locali da parte delle popolazioni locali, in risposta all'azione dei governi e delle corporazioni. Una filosofia organizzativa basata sulla decentralizzazione e l'autonomia.

Questi quattro punti costituiscono la base delle discussioni di febbraio, a partire dai quali verrà costruita la piattaforma. Essi sono stati sviluppati durante un processo di discussione tra organizzazioni di tutto il mondo, avvenuto in parte nel corso di una riunione internazionale svoltasi nell'agosto 1997. La AGP è una coordinazione in costante evoluzione e subirà quindi dei cambiamenti con l'andare del tempo. La descrizione che segue non è pertanto definitiva, bensì l'immagine dell'AGP che le organizzazioni che stanno lavorando alla sua realizzazione condividono attualmente.

L'AGP è uno strumento di coordinazione, non un organizzazione. I suoi obiettivi sono quelli d'ispirare il maggior numero di persone ad agire contro il"libero" commercio tramite la disubbidienza civile non violenta e le azioni costruttive; d'offrire uno strumento di coordinazione e di appoggio reciproco a livello globale a coloro che lottano contro il "libero" scambio e l OMC. L'analisi politica e l'appello all'azione dell'AGP sono presentati nel suo manifesto, un documento "vivo" che verrà aggiornato ogni due anni.

(tradotto dal Bollettino no. 0 dell'AGP)

Ecco la versione del manifesto che è stata discussa, in parte modificata e ampiamente arricchita durante la conferenza di febbraio:

Il capitalismo, maturando, conduce inevitabilmente all'imperialismo.Questa è stat la causa di due guerre mondiali. Il Capitalismo deve per sua natura globalizzarsi tramite macchinazioni politiche ed economiche, e durante questo processo sono resi evidenti i fatali errori che gli sono insiti.

Attualmente globalizzazione significa adattamento dell ordine economico internazionale mirante a evitare la crisi del capitalismo. Significa smantellare ulteriormente le barriere alla libera circolazione del capitale, per permettere a questo di raggiungere benefici maggiori, nonostante, d altronde, gli sforzi dei grandi poteri industriali di proteggere i loro mercati domestici saturi.

Le conseguenze per i popoli del Nord e del Sud sono disastrose riduzioni salariali, tagli ai servizi sociali, impieghi precarî, scomparsa del campesinado, ecc. Insomma, la dominazione del capitale internazionale sulle economie sia del Nord che del Sud si vede rafforzata, chiudendo così maggiormente la via verso lo sviluppo di economie autosufficienti.

Il fenomeno più recente e forse anche il più importante di questo processo di globalizzazione è l emergere di trattati commerciali come strumenti fondamentali per la liberalizzazione economica. L'Organizzazione Mondiale del Commercio, che è l organizzazione del sistema multilaterale del commercio, si è trasformata infatti nel principale vettore del capitale transnazionale per organizzare e imporre il suo modello di governo economico globale.

Anche a livello regionale il numero di trattati commerciale è in forte aumento. Il trattato di libero commercio nordamericano è un prototipo di trattato regionale che include paesi del Nord e del Sud, un modello che probabilmente si estenderà al sudamerica. L'APEC (Asia Pacific Economic Cooperation) è un altro modello che include paesi del Nord come del Sud, l'UE è chiaramente l'esempio principale di un trattato regionale tra paesi sviluppati. Inoltre sono emersi tratati regionali di commercio fra paesi in via di sviluppo come l'ASEAN (Association of South East Asian Nations), SADC [?] e il MERCOSUR (South American Free Trade Agreement).

L'OMC è comunque l'istituzione più importante per lo sviluppo e la realizzazione di trattati commerciali. L'Uruguay Round ha esteso ampiamente l'area d'azione del sistema multilatereale di commercio, sicché questo non regola piu soltanto il commercio di manufatti [bensì anche quello] dei prodotti agricoli, il commercio e gli investimenti nel settore dei servizi e, aldilà dell ambito strettamente commerciale, passa ora a regolare anche i diritti di proprietä intellettuale e le misure d'investimento. Inoltre, i trattati dell OMC hanno anche ripercussioni molto significative su aspetti che vanno oltre quello economico, come l'accordo sui servizi e altri accordi specifici sulle comunicazioni e le tecnologie dell'informazione, i quali avranno gravi conseguenze sulla cultura dei [popoli] di tutto il mondo.

Quest'ampia espansione del campo d'azione dei "trattati commerciali" attraverso l'Uruguay Round e in seguito mediante i negoziati all'interno dell'OMC svuota di significato politiche economiche e sociali a livello regionale; limita severamente il ventaglio di opzioni per lo sviluppo [reale]; tenta in ogni modo di soffocare sul nascere dibattiti in materia di equità e marginalizzazione; infine, essa passa aldisopra della sovranità nazionale [popolare].

Come se tutto ciò non bastasse, un nuovo argomento di discussione e di negoziazioni chiamato Accordo Multilaterale sugli Investimenti è attualmente portato avanti dai paesi del Nord. Questo trattato mira a stabilire un accordo internazionale che estenda ampiamente i diritti degli investitori stranieri ripspetto ai diritti di cui godono attualmente nella maggior parte dei paesi e che limiti severamente il diritto e il potere dei governi di regolare l afflusso, l'insediamento e le attività delle compagnie e degli investitori stranieri. Quest'iniziativa è attualmente l'intento più importante di estendere il processo di globalizzazione e liberalizzazione. La sua realizzazione abolirebbe il potere e il diritto legittimo e sovrano degli Stati e dei popoli di determinare le proprie politiche economiche e sociali. Questo è un diritto molto prezioso, che risulta particolarmente importante affinchè i paesi in via di sviluppo possano proteggere i loro settori domestici. Questi includono tra gli altri le imprese, l agricoltura e il settore pubblico locali, che sono stati colpiti e resi più deboli dal colonialismo e che necessitano ancora di un lungo periodo per acquisire una maggiore capacità di produzione.

Per rendre ancora più debole la capacità di produzione domestica dei paesi del Sud, i poteri corporativi del Nord stanno insistendo affinché anche il potere degli stati di limitare quantitativamente l'importazione di prodotti industriali venga ridotto.

L impatto totale di tutte queste disposizioni commerciali avrà come risultato la marginalizzazione dei produttori tradizionali in tutti i paesi in via di sviluppo, così come la creazione di mercati per rifornire soltanto le élites di questi paesi, il che porterà a una maggiore estensione della povertà, della fame e di tutte le sue possibili conseguenze, quali il lavoro infantile, la schiavitù nel "mondo del lavoro", la prostituzione e altre dimensioni sociali, fino ad arrivare probabilmente allo sterminio di millioni di persone nel mondo in fase di sviluppo.

Gli effettti della globalizzazione economica non si limitano tutttavia al Sud. Guidati dall attrazione che esercita su di loro la mano d opera a basso prezzo e la regolamentazione sul lavoro e sull ambiente scarsa o inesistente, dall avversione nei confronti dell'imposizione fiscale e dal desiderio di trarre sempre e comunque ingenti beneficî, i poteri corporativi del Nord si stanno servendo dell aumento di mobilità dei beni e dei servizi. Stanno esportando sempre di più il loro capitale e le loro attività verso paesi in via di sviluppo a scapito dell occupazione nei loro paesi, che tocca già, dal canto suo, livelli minimi storici a causa delle tecnologie di "razionalizzazione".Gli effetti di questo processo sul Nord sono molteplici e sono tra di loro strettamente collegati lo smantellamento dei servizi sociali, la scomparsa del potere di negoziazione delle lavoratrici e dei lavoratori e la totale sottomissione della classe politica alla volontà degli industriali. La globalizzazione dellla miseria riguarda anche i paesi industrializzzati.

Nonostante le proteste sporadiche contro questo processo da parte delle popolazioni colpite e di gruppi di cittadini coscienti della situazione,i poteri corporativinon dimostrano nessuna intenzione di arrestare il fenomeno.Sembra impossibile modificare questa tendenza,poiche perfino i governi eletti"democraticamente"on solo quelli del Sud ma anche la maggior parte di quelli del Nord hano promosso queste politiche senza instaurare precedentemente un dibattito con i popoli o rappresentanti parlamentari.L'unica alternativa che rimane al popolo e'quella di distruggere questi trattati di "libero scambio".

Malgrado la presa di coscienza e l'opposizione a questo terribile sviluppo da parte delle categorie colpite sia ben visibile in tutto il mondo,c'e'una necessita' molto urgente di coordinare tutte queste proteste al fine di arrivare ad un azione concertata mirante a destituire questo nuovo disordine mondiale.

Soltanto un'alleanza globale dei movimenti popolare che possa promuovere alternative sotto forma di azioni concrete a livello locale puo' vincere questo mostro globalizzato emergente.Se l' impoverimento della popolazione e' l'obbiettivo del neoliberismo,la riappropriazione del potere da parte dei popoli deve diventare l'obbiettivo di questa alleanza globale di azioni dei popoli.

Il controllo e il potere da parte dei popoli sulla produzione ed il consumo devono essere ristabiliti;il danno che il capitalismo arreca alla natura deve essere fermato.Far rivivere sistemi di conoscenze tradizionali per rinforzare sistemi tradizionali di mercati locali tramite lo sviluppo di vincoli diretti tra produttori e consumatori (cosi come lo sviluppo di vincoli analoghi su scala internazionale) sono le uniche alternative logiche alla dominazione dei popoli e della natura da parte del capitale internazionale.

Poiche i governi di tutto il mondo agiscono come creature e strumenti del potere capitalista,l'unica alternativa rimasta alla gente e' quella di reinstaurare un modello di vita fondato sulla democrazia diretta. L'azione diretta democratica è pertanto l'unica possibiltà di arrestare i danni del capitalismo.

L'azione democratica trae con sé l'essenza della disubbidienza civile non violenta al sistema ingiusto. Inoltre ha il carattere essenziale dell'immediatezza.

Destituire il sistema ingiusto mediante l'azione diretta e rafforzare il potere dei popoli sono il manifesto di questa nuova alleanza globale di movimenti popolari. La disubbidienza civile e l'azione costruttiva devono costituire la base di questa nuova alleanza dei popoli. Questo è l'appello dell'Azione Globale dei Popoli contro il "libero commercio" e l'OMC.

Cos'é l'OMC