All’attenzione di: Molino, 8.2.2k1
Il giorno 25 gennaio us verso l’una di pomeriggio vengono scoperte due telecamere nell’edificio appartenente alla ditta Bizzozzero, subito a ridosso del piazzale che si apre sull’entrata del CSOA il Molino. La prima telecamera era disposta in modo da inquadrare nitidamente l’entrata del centro sociale, mentre la seconda puntava il suo obiettivo in direzione del ponticello illuminato da una luce tempestivamente posizionata qualche giorno prima.
Dopo il ritrovamento, i militanti del CSOA si sono diretti verso la prima telecamera, ancora presunta, per accertarsi che proprio di questo si trattasse. Nel frattempo, seguendo alcuni cavi di trasmissione, si scopriva la seconda telecamera e si provvedeva affinché smettesse di operare.
Nel volgere di cinque minuti sopraggiungeva la polizia con quattro autovetture, due appartenenti alla polizia cantonale e due alla comunale di Lugano. Come ammesso dallo stesso titolare dell’azienda, nessuno provvide a richiederne l’intervento.
Dopo varie pressioni da parte dei militanti, la polizia, per mezzo di alcuni tecnici, smantellò anche la prima telecamera.
I fasci di cavi in uscita dalle telecamere convergevano verso una baracca dentro la quale, presumibilmente, alloggiavano due poliziotti in borghese, gli stessi che in seguito furono visti assieme ai poliziotti in divisa, ma che non erano scesi da nessuna delle macchine accorse.
Le telecamere sono di marca Yamano y15z7.5, con specifiche f=7.5-112mm F 1.6, che, dopo una rapida ricerca in Internet, sappiamo essere predisposte per la visione notturna.
Nei giorni scorsi sono state inoltrate al consiglio di stato tre interpellanze a cui il consigliere di stato Pedrazzini ha risposto il giorno martedì 30 gennaio, durante la seduta del gran consiglio; in merito alla questione “telecamere spia”, si è espresso nel seguente modo:
… le due famose telecamere poste a sorvegliare il Maglio di Canobbio “non perché gli autogestiti siano persone pericolose, ma perché avevano espresso l’intenzione di offrire coordinamento e sostegno” ai manifestanti. Quanto al piazzamento delle due telecamere “non sembrerebbe necessario disporre di un’autorizzazione specifica della magistratura”, essendo fra l’altro “area accessibile al pubblico”. …
La sopraccitata affermazione del consigliere di stato non lascia adito ad alcun dubbio, se mai ce ne fossero stati, sull’origine e le responsabilità di questo gesto.
Il CSOA il Molino si chiede pertanto:
- Rappresenta la verità l’affermazione che la posa di telecamere poste a sorvegliare il Maglio di Canobbio “ non perché gli autogestiti siano persone pericolose, …” non necessita di alcuna autorizzazione da parte della magistratura?
- Se questo non fosse vero, esiste tale autorizzazione? Per quale genere di sorveglianza è stata concessa?
- Quale ditta ha installato le telecamere? In quale data? Durante quale periodo sono stati eseguiti i filmati?
- Chi ha avuto accesso ai filmati? Polizia cantonale ticinese? Grigionese? Polizia federale? Altri?
- Per quale motivo si sta’ cercando di regredire verso un periodo storico, se mai fosse finito, nel quale la schedatura per motivi di critica politica nei confronti del sistema era pratica usuale?
Il CSOA il Molino non si ritiene affatto soddisfatto dalla sufficienza con la quale è stata affrontata l’analisi di questi fatti da parte dell’esecutivo cantonale. La risposta del consigliere di stato Pedrazzini, secondo cui “la posa di telecamere per questo genere di cose non dovrebbe necessitare di alcuna autorizzazione” è ritenuta chiaramente insufficiente e assolutamente non chiara.
Chiediamo che il governo cantonale rifletta in modo approfondito sulla gravità di queste posizioni, non certo il riflesso del tanto proclamato stato democratico di cui noi già dubitiamo da qualche tempo.
Chiediamo una copia integrale dei filmati, affinché si possa valutare la reale entità dei dati.
Il centro sociale aspetta delle risposte, che saranno delle risposte politiche e responsabili.
Dopo quanto accaduto, come credete possa svilupparsi un nostro rapporto futuro? Dovremmo forse accettare delle trattative e un dialogo con coloro che ci spiano?
Saluti libertari,
CSOA il Molino