MOVIMENTO DEI SENZA VOCE |
Diritti ai senza diritti, dignità per tutti |
In un mondo senza stati e frontiere nessuno é illegale |
Le condizioni di vita in cui versa la gran parte della popolazione mondiale sono decisamente precarie, cioé tali da mettere in serio pericolo la stessa sopravvivenza e questa é una vergogna per tutto il genere umano. La pianificazione di tali ineguaglianze, di tali ingiustizie, di tali vergogne é oggi delegata ad organismi quali la banca mondiale (BM), il fondo monetario internazionale (FMI), l'organizzazione mondiale del commercio (OMC o WTO), il gruppo degli otto paesi più industrializzati (G8...talvolta G7), e le stesse multinazionali riunite in lobbies; la NATO e gli stati nazionali oggigiorno sono relegati al ruolo di "cane da guardia": difendono il libero mercato dalle interferenze causate dalla popolazione che soffre. La crescita esponenziale delle banche e multinazionali favorita dalla sempre più libera circolazione delle merci e dei capitali intrisi di sangue non implica un miglioramento delle condizioni della popolazione anzi le disuguaglianze aumentano ovunque, nelle "democrazie" come nelle "dittature", nei paesi ricchi come in quelli poveri. La precarietà del lavoro, la perdita dell'identità culturale, la fame, la repressione poliziesca, il carcere, la morte, la persecuzione xenofoba, una protezione sociale inesistente, orari di lavoro interminabili e abitazioni indegne sono le condizioni inimmaginabili in cui vivono e di cui raccontano le persone costrette a rimanere nell'ombra: i senza documenti, i sans papiers. L'unica via d'uscita che rimane loro é l'esilio, incerto, verso i paesi ricchi, dove sperano di poter raccogliere almeno le briciole della nostra società del benessere. Il progetto della nuova legge "per" gli stranieri, presentato dal consiglio federale, normalizza la politica restrittiva e discriminatoria, fornendo una base legale più solida per la repressione degli immigrati, che continua a "fabbricare" persone "illegali". Lo conferma il fatto che degli oltre cento articoli della nuova legge solo tre si riferiscono a come migliorare la convivenza; gli altri riguardano le misure coercitive e i bisogni dell'economia. Bisogni di manodopera a basso costo da sfruttare fin tanto che serve al padrone per poi espellerla se le condizioni cambiano. Ma i disperati continuano a scappare dai paesi più poveri del mondo, mentre la strategia dei paesi occidentali nei confronti dei senza documenti é quella di chiudere gli occhi davanti al problema, rafforzando contemporaneamente i controlli alle frontiere. I poveri non entrano! L'incubo che vive l'immigrato, che sia causato da motivi di sopravvivenza economica o da repressione politica, continua anche qui in svizzera. Non stiamo certo parlando dei facoltosi criminali con le tasche straripanti di tangenti e di soldi rubati, riciclabili per apporvi il marchio della legalità, in tutti gli angoli del mondo; loro entrano ed escono dalla svizzera quando vogliono; per loro esiste un buon centro d'accoglienza: le stanze del potere. I senza documenti in svizzera costituiscono una popolazione di 200 -300.000 persone, l'equivalente della popolazione del cantone Ticino. La loro presenza non rappresenta certo una novità: ci aiutano a fare le pulizie negli uffici, come nelle strade, ci servono da bere al bar e lavano i nostri piatti, ci rifanno il letto ed i nostri buoni vini li vendemmiano loro. Raccolgono la frutta e la verdura, quando andiamo al supermercato, gli chiediamo informazioni per sapere dove sono i prodotti che non troviamo e uscendo ci rallegrano con la loro musica; lavorano duramente anche per costruire le nostre case e le nostre macchine. Loro sono le persone più colpite dallo sfruttamento neoliberista, loro sono costretti ad essere flessibili, talmente flessibili da lavorare in condizioni umilianti, come schiavi, talvolta per soli 2 franchi all'ora. Molte di queste persone non sono più disposte a vivere nell'ombra, chiedono quindi il riconoscimento di determinati diritti e il rispetto della loro dignità. Sono certe leggi a fare scattare il meccanismo perverso che costringe determinati gruppi di persone a vivere di nascosto. Lo statuto di stagionale ha costretto alla clandestinità i figli degli stagionali, la legge sull'asilo provoca l'espulsione dei richiedenti l'asilo, mentre l'attuale legge sugli stranieri, e la relativa revisione attualmente in corso, rendono illegittima la presenza dei senza documenti. I senza documenti devono poter beneficiare, come ognuno di noi, della dichiarazione universale dei diritti dell'essere umano ratificata dalla svizzera. In particolare dei diritti alla libertà di movimento, alla sicurezza sociale, alla casa, alla conoscenza, alla parità di trattamento, insomma a una vita più dignitosa e felice. |
![]() |
Anche in
ticino come in altre città svizzere é nato un movimento a
sostegno dei senza documenti che s'impegna a lottare per il riconoscimento
dei diritti che gli sono negati e a costruire una rete di sostegno che possa
garantire loro anche una protezione giuridica e sanitaria. Inoltre, preso
atto della ciecità e dell'apatia dei servizi sociali statali e delle
associazioni sedicenti umanitarie religiose o laiche, il "movimento
dei senza voce" si é già rimboccato le maniche e
sta lavorando nella creazione di un primo centro in ticino di prima accoglienza
per uomini, donne e bambini altrimenti destinati alla strada, solo perché
in difficoltà economiche o che non rientrano nei canoni di legalità
fissati da un pugno di uomini egoisti che creano leggi ingiuste sempre a
favore di chi già possiede troppa sostanza e troppo potere.
Quindi invitiamo le persone e le associazioni interessate a partecipare attivamente alla realizzazione di questo progetto, a contribuire alla raccolta fondi (per il materiale da costruzione,...) e a riunirsi a favore delle seguenti rivendicazioni politiche:
Regolarizzazione collettiva dei senza documenti e sviluppo del dibattito sulla libera circolazione generale delle persone quale alternativa alla politica migratoria attuale.
Cessazione delle espulsioni dei senza documenti onde permettere loro di partecipare al dibattito senza dover correre pericoli e rischiare l'espulsione.
Parità di trattamento di tutte le cittadine e i cittadini, per ciò che concerne le condizioni di vita e di lavoro.
Una vera rivalorizzazione delle condizioni di lavoro e di vita di tutti i lavoratori mediante un'estensione delle garanzie collettive tese a bloccare qualsiasi forma di dumping sociale e la lotta reciproca per motivi di concorrenza.
Nessuna discriminazione per l'entrata in svizzera fondata sulle qualifiche personali e-o sulla nazionalità; quindi l'abolizione del sistema discriminatorio di rilascio dei permessi di soggiorno attualmente in vigore.
Diritti uguali per tutte le immigrate e gli immigrati che vivono in svizzera.
Come atto concreto immediato stiamo raccogliendo le firme per rivendicare l'accantonamento dell'idea di costruire un centro "securizzato" per richiedenti l'asilo "recalcitranti" e la sua trasformazione in un centro di prima accoglienza per tutte quelle persone, stranieri e non, che non hanno dimora fissa, che si trovano momentaneamente impossibilitati ad avere un tetto e una vita degna. Non permetteremo che le cosiddette misure coercitive comprendano l'incarcerazione arbitraria di persone che sono considerate criminali perché prive di documenti. Quasi chiunque scappi da un paese per motivi politici non possiede un passaporto convalidato dalle autorità ed é pure logico! L'intento delle autorità di considerare il fenomeno migrazione come problema esclusivamente di ordine pubblico non può essere condiviso perciò chiediamo che gli oltre 40 milioni di franchi preventivati per questa struttura siano utilizzati a scopi preventivi, che favoriscono cioé la convivenza tra le varie etnie presenti nella regione. Il miglioramento delle condizioni di vita, la creazione di un centro di prima accoglienza e un integrazione lavorativa sono indubbiamente il migliore deterrente da anteporre alla criminalità organizzata di cui le prostitute e gli spacciatori non sono altro che le pedine più deboli e più facilmente ricattabili. L'attuazione delle misure coercitive, non del tutto definite, é delegata ai cantoni, ed il Ticino sarebbe uno dei primi a dotarsi di una struttura simile, intendiamo quindi lottare affinché il consiglio di stato faccia una decisa marcia indietro. Vogliamo inoltre che le competenze dell'applicazione della politica di
immigrazione siano trasferite dal dipartimento di polizia al dipartimento
della socialità e della sanità. Vogliamo anche che il numero
di paesi considerati a rischio, e quindi accettabili per una richiesta
di rifugio in svizzera, sia ampliato perché l'attuale lista non
corrisponde alla quantità di conflitti in corso. -3 miliardi di persone vivono con meno di 1 dollaro al giorno... -il 20% della popolazione mondiale consuma l'86% dei consumi totali... -almeno 1,2 miliardi di persone soffre la fame, mentre altrettanti sono sovralimentati... -il 20% più povero dispone dell'1% del totale del PIL mondiale... ...ci sembra scandaloso che non venga riconosciuto lo statuto di rifugiato economico. |
CONTESTA |