PIAZZA RIFORMA? SCUSATE OKKUPATA



Lunedì' 5 ottobre ore 19.30, Piazza Riforma è occupata da un gruppo di compagni e compagne del Centro Sociale il Molino a mezz'ora dall'inizio della seduta del Consiglio Comunale.
In pochi attimi una cinquantina di persone (alle quali se ne aggiungono altrettante immediatamente dopo) armate di musica, diapositive (proiettate sul municipio), volantini e torce hanno animato il pieno centro cittadino: la piazza Riforma, simbolo dell'intransigenza del super sindaco Giorgio Giudici.
La polizia non è intervenuta; l'azione rappresenta una prova di forza e di determinazione.
Durante l'azione è stato distribuito il comunicato stampa  nel quale si descrive lo scopo di questa azione: " sensibilizzare l'opinione pubblica sul graduale impoverimento di democrazia reale applicata che si può' constatare nella città di Lugano (...) un trasferimento del potere dal Consiglio Comunale al Municipio, e più' precisamente a Giorgio Giudici".
Un chiaro messaggio indirizzato al sindaco di Lugano, colui che in nome di una città pulita e ricca (solo per i ricchi) non tralascia atteggiamenti e decisioni politiche chiaramente antidemocratiche (vedi platani a piazza Castello; i Securitas in Piazza Indipendenza; chiusura dei parchi Tassino, Ciani e S.Michele; diritto di manifestare nelle vie cittadine, ecc.).
Un passaggio di potere, come dice il comunicato, che fa del sindaco Giorgio Giudici il politico più'pericoloso del cantone.
Per quanto ci riguarda, non vediamo alcuno sbocco alla questione dell'autogestione nell'ambito di trattative con le autorità: non vi è soluzione politica. Bene, è già un passo avanti saperlo.
Al Consiglio Comunale invece si domanda di prendere posizione sulla politica mafiosa di G.G e di distanziarsi apertamente.
Un gesto politico importante e coraggioso, non per legittimizzare il nostro movimento (che, di fatto, lo è già), piuttosto per denunciare l'assurdo strapotere del sindaco e dei suoi seguaci, oltre che l'ottuso atteggiamento di chiusura nella rivendicazione di una struttura più'adeguata e più' accessibile.
Come detto l'azione è stata pacifica e si è svolta nella calma: due poliziotti in borghese della pubblica sicurezza erano a difesa del Municipio ma nulla hanno potuto; solo cercare di spegnere le torce gettate all'interno di Palazzo Civico, le quali oramai avevano diffuso il proprio fumo anche nei corridoi adiacenti alla sala delle sedute.
Qualcuno ha diffuso la notizia del tentativo d'invasione del Consiglio Comunale, niente di più' falso. Se avessimo voluto entrare non avremmo avuto alcun problema a farlo; ma per quest'azione non era importante.

 

IL FANTASMA DEL MATTIROLO E' TORNATO




Ha avuto enorme successo l'occupazione di due giorni di una piazza cittadina di Mendrisio ad opera di un gruppo di compagni/e.
La voglia e l'esigenza di aprire spazi permanenti libertari anche nel Mendrisiotto si è risolta con una Zona Temporaneamente Autonoma, proprio nei giorni in cui Mendrisio festeggiava la Sagra dell'uva.
Esso voleva essere un punto di incontro, di informazione e di divertimento, cosi' è stato.
Moltissima gente ha risposto e sostenuto l'azione del gruppo denominatosi il Fantasma del Mattirolo (noto libertario nellaaaa metà dell'ottocento, il quale di fronte alla fame cui la popolazione era costretta, cerco' di espropriare il grano di Stato depositato a Capolago per consegnarlo nelle mani del popolo; scoperto dai padri padroni di Mendrisio riesce a scappare alla cattura e a rifugiarsi nei boschi circostanti, scomparendo)
Nel comunicato (qui a lato) consegnato al sindaco si ribadisce il diritto di avere spazi ove poter agire, creare, esprimersi ed offrire al di fuori della logica del profitto.
Come piccolo cenno storico si ricorda il tentativo di Clandestyn (gruppo alternativo del Mendrisiotto) di ottenere il macello pubblico di Mendrisio e il conseguente rifiuto del Municipio cittadino causa interesse di costruzione e mancanza d'igiene: i topi insomma....
L'esigenza comunque non si è spenta, la rivendicazione è lecita laddove è presente un deserto di creatività, di cultura alternativa, di dibattito, di critica sociale e un mare di banche, di assicurazioni, di chiese di militari anti stranieri, di silenzio.

Al Municipio di Mendrisio


La buona riuscita della Zona Temporaneamente Autonoma alla sagra dell'uva, le impressioni positive raccolte dalla gente, hanno rafforzato il nostro impegno nel voler portare un progetto di autogestione nel Mendrisiotto.
Da piu parti ormaai (e finalmente )l'autogestione viene riconosciuta come realtà necessaria e, daal nostro punto di vista: irrinunciabile.
Vorremmo quindi discutere con i rappresentanti del Municipio a proposito della messa a disposizione di spazi fisici dove concretizzare questa realtà.
Anelando permanenti spazi libertari e
        Aspettando una vostra risposta
                Collettivo'' il Fantasma del Mattirolo''