PARCO DI TREVANO E PIANO DEI TRASPORTI DEL LUGANESE
Il Castello di Trevano, una delle dimore piu' sontuose in Svizzera, fu costruito dal
barone russo Paul von Derwies, che lo inauguro' nel 1874. La proprietà venne acquistata
nel 1900 da un certo Luis Lombard di New York. Entrambi i proprietari, amanti della musica
e compositori, orgaanizzarono a Trevano un'imponente serie di concerti in cui apparirono
molti dei piu' rinomati artisti del mondo. Personalità del calibro di Antonio Fogazzaro
furono frequentemente ospiti del castello.
Cosa ci rimane di uno dei capitoli piu' affascinanti della vita culturale ticinese?
Il parco, che era uno dei piu' grandi per estensione del Ticino e che contiene ancora oggi
alberi importati da tutto il mondo, la fontana monumentale piu' grande in Ticino, una
fontana orientale in bronzo fusa in Giappone nel 1677 che risulta essere la piu' grande di
questo tipo in Europa, diverse statue di indubbio valore artistico, la centrale del gas
privata del barone che serviva per illuminare 400 lampioni (quella di Lugano 75),
pregevole testimonianza di archeologia industriale; la torre di Vera, espressione del
periodo romantico, le grotte di tufo, una piccola parte di quelle una volta esistenti, che
contenevano uno spettacolare acquario; il vigneto e le costruzioni annesse, la
"Laiterie" che esprime l'ideale del barone che a Trevano voleva riunire parco e
zona agricola, la grande stalla, notevole per i materiali usati e la lavorazione, la
nevera-caseificio, alimentata col ghiaccio recuperato dal laghetto presente pochi metri
piu' in basso, il vecchio villaggio del personale, dove sono visibili i resti delle serre
riscaldate, la masseria di Cornaredo, che risale al XIV secolo e che ci è pervenuta nella
forma che aveva nel 1830, uno degli ultimi esempi ancora esistenti presso Lugano e che
comprende un grande torchio risalente al fine del '700.
Tutti questi oggetti sono in cattivo stato di conservazione a causa dell'abbandono e
dell'incuria di cui sono state vittima negli ultimi decenni.
Attualmente, facendo capo al nuovo Piano dei Trasporti del Luganese (PTL), si stanno
pianificando gli assetti futuri di tutta la zona circostante la città. Il parco di
Trevano è toccato da questo progetto nella sua parte più bassa cioè nei prati che si
trovano dietro il Jumbo di Canobbio ed i Civici carabinieri. In questa zona è prevista
l'uscita della galleria chiamata Vedeggio-Cassarate, la costruzione di due rotonde e di un
parcheggio di circa 450 posti sull'unico prato della zona, che fa parte della superficie
facente capo al parco, coltivato oggi a mais. Il Comitato per la rivalutazione del parco
di Trevano propone un controprogetto sostenuto da diverse realtà presenti e attive sul
territorio: la Soc. Svizzera per la Protezione dei Beni Culturali, la Soc. ticinese per
l'Arte e la Natura, la Pro Specie Rara, il Fondo Svizzero per il Paesaggio, l'Associazione
Traffico e Ambiente, il WWF sez. Svizzera italiana, la Fondazione Franz Weber per la
natura, diversi viticoltori e agronomi e non da ultimo dal Centro Sociale Autogestito Il
Molino che ha aderito e contribuito al dibattito con documenti e idee. E' doveroso
inserire una nota di rammarico su questa collaborazione: infatti nel comunicato stampa in
cui il Comitato prendeva posizione sulle tematiche e convocava i giornalisti alla
conferenza stampa che si è tenuta venerdì 25 settembre non si è inserito Il Molino fra
le associazioni aderenti, parlando astrattamente di "rappresentanti del mondo
giovanile regionale" ; i giornalisti giocando sull'ambiguità non ci hanno citati in
nessun articolo (solo la trasmissione "Il quotidiano" ci ha nominati).
Il controprogetto vorrebbe conservare il prato ricostruendo i laghetti preesistenti e
creando un parco sociale , dove sarebbe possibile "calpestare le aiuole"
suonando una chitarra, organizzare dei concerti estivi, portare a giocare i bambini, fare
una gita sul lago ; insomma uno spazio aperto a tutte le possibilità e le necessità
della popolazione. Spostare le due rotonde su via Sonvico, costruire più vicino allo
stadio i parcheggi necessari al concetto di viabilità Park & Ride, coprire la
galleria completamente fino quasi al Jumbo per diminuire l'inquinamento acustico
permetterebbe di realizzare queste strutture sulla superficie adiacente il Parco,
conservando in questo modo l'unico polmone verde che rimarrà nel futuro sviluppo a nord
della città (vedi mappa). Nei prossimi mesi vedremo se sarà necessario il lancio di
un'iniziativa popolare per convincere la classe dirigente o se saranno state sufficienti
le minacce (su cosa dovremmo contare ? non certo sul buonsenso dei politici-imprenditori).
Giorgio Giudici (J.J.) dopo mesi di riluttanza alla difesa di questo importante patrimonio
culturale e sotto la minaccia dell'iniziativa sembra aver cambiato idea almeno su una
cosa, ora vuole una galleria coperta (così potrà creare una nuova area residenziale e
costruire tanti bei palazzi ?) Chissà cosa dirà quando saprà che dietro l'idea del
parco vivibile ci stanno anche i famigerati molinari! (tutto ciò dopo aver cercato di
utilizzare il Comitato per la rivalutazione del parco di Trevano come alibi per non
concedere la masseria Bizzozero, cosa che non gli è riuscita per la nostra adesione al
Comitato e la concordanza con le sue principali rivendicazioni)