Spazio di liberazione animale
Novembre : quale occasione migliore per parlare del circo, dato il suo imminente arrivo qui da queste parti ?
Ero gia pronto a stendere un articolo a proposito quando, in una delle solite scorribande nel mondo cartaceo, mi sono imbattuto in un " pezzo " interessante chiamato " La diserzione dal circo " apparso sulla rivista Animals.
Ve lo propongo :
" Forse il circo non esiste più, perché è dappertutto. Circo, come potrebbe suggerire una saggia persona, è quell'insieme di figure che qualcuno definisce politici.
Circo è la fiera del voto e delle opinioni. Circo è il sorriso costruito per costruire la propria mancanza di libertà. Circo è infine questa società in cui ogniuno recita una parte, in cui a ciascuno è assegnato un ruolo per la felicità del padrone e per il divertimento di un folto gruppo di spettatori e di consumatori.
Ma questa volta non è tanto del circo diffuso che vogliamo parlare, bensì del circo-circo. Di quella struttura in cui gli animali sono tenuti in gabbia e torturati per la gioia del pubblico pagante. In cui per allestire uno spettacolo che si vuole " educativo " e " pulito " si utilizzano esseri indifesi catturati nelle loro terre d'origine, sottoposti a viaggi estenuanti durante i quali molti rimangono uccisi o feriti. In più, apoteosi della menzogna, gli spettacoli circensi vengono indicati come occasione di crescita culturale per i ragazzi, per la loro sensibilità verso il mondo animale. Perché ai ragazzi non si spiegano i retroscena di brutalità di uno spettacolo in cui gli animali sono costretti a imitare gli uomini ? Come la coercizione e la violenza possano suscitare divertimento è qualcosa che forse si spiega solo uscendo dal circo-circo ed entrando nel circo diffuso, in questa società di carcerieri e di carcerati. In un mondo che ha sempre più i tratti di un magazzino di merci, in cui la natura, i rapporti umani e gli uomini stessi sono considerati solo per la loro disponibilità mercantile, l'animale non umano non può fare certo eccezione. Quotidianamente esso viene sacrificato nei laboratori di vivisezione in nonme della Scienza, imprigionato negli allevamenti intensivi per simulare il Benessere, trasformato in pelliccia per mostrare la miseria della sfilata sociale, costretto nei circhi ad imitare l'idiozia dell'ammaestramento umano. Un approccio diverso, non gerarchico e non antropocentrico, non si può costruire e forse nemmeno pensare senza scardinare le fondamenta del circo-mondo. Ma sono discorsi lungho, e forse distanti. " Cosa posso farci io ? " ci si chiede, e si declina da sottomessi ogni responsabilità.
Vi è un modo, concreto e alla portata di tutti, per impedire che i circhi continuino ad esibire animali violentati e umiliati. Il modo è quello di non andare ( ed invitare a non andare) agli spettacoli e di boicottarne l'allestimento. Questo è l'unico mezzo per porre fine alla violenza degli animali del circo. Se si decide di rimanere divertiti spettatori si è complici. E dopo non si potrà dire, secondo la regola di questa società-circo, " io non c'entro ".Agli animali cosa piace fare ?
- A- Saltare dentro al cerchio di fuoco
- B- Correre e giocare liberi
- C- Avere come casa una gabbia
La risposta esatta è la B !
Gli animali trovano le altre cose insopportabili.
Saluti animalisti a tutti. GO VEGAN- GO DRUG FREE.