Inserto lavoro
SI FA SEMPRE PIÙ CALDO
L'AUTUNNO DEGLI EDILI
PROSEGUE LA MOBILITAZIONE
PER GLI AUMENTI SALARIALI
La manifestazione di Berna dello scorso 25 settembre, a difesa degli aumenti salariali nell'edilizia, è stata un vero e proprio successo ; 18000 persone hanno infatti risposto all'iniziativa promossa dai sindacati di categoria. Una partecipazione davvero significativa da parte dei lavoratori, che decisi e compatti hanno risposto alle provocazioni del padronato.
Dal Ticino 2 treni speciali con 1500 lavoratori hanno raggiunto Berna. Un risultato questo eccezionale, che merita di essere sottolineato. Si pensi infatti che nell'edilizia cantonale sono attualmente occupati circa 6000 lavoratori. In poche parole un operaio edile su 6 si è recato a Berna per rivendicare 200 franchi di aumento. Un dato che mostra il radicamento del movimento sindacale nell'edilizia, frutto di un lavoro di costruzione militante.
La rivendicazione di un aumento salariale di 200 franchi è stata evidentemente recepita dai lavoratori. Dall' avvento della crisi all'inizio degli anni 90, i ritmi di lavoro come le pressioni sono aumentati considerevolmente, il costo della vita ha subito un' impennata....ed il salario, beh quello è diminuito. Dopo anni di moderazione, è venuto il momento di passare all'attacco e recuperare almeno parzialmente quanto perso.
Dopo la manifestazione, le trattative tra padronato e sindacati sono proseguite infruttuosamente. Gli impresari hanno confermato le loro proposte su salari ed orari di lavoro ( aumento spaventoso della flessibilità in cambio di un ridicolo adeguamento di 40 franchi). I sindacati hanno così momentaneamente interrotto le trattative annunciando misure di lotta.
Questa mobilitazione assume comunque un'importanza che va al di là della questione dei 200 franchi.
Il prossimo anno si dovrà infatti trattare il rinnovo del Contratto nazionale dell'edilizia, tra i contratti collettivi esistenti ,forse quello che tutela al meglio i lavoratori. Appare sin d'ora chiaro, che una sconfitta nell'attuale fase renderebbe estremamente difficile una valida negoziazione del prossimo contratto. A quel punto i padroni potrebbero ulteriormente rafforzare la loro offensiva, svuotando così il contratto di significato. Il padronato vuole tornare allo schema più classico dell'800, una lotta di classe pura che metta in discussione lo stesso principio del contratto sociale per approdare al dominio completo del capitale sul lavoro.
Una sconfitta nell'edilizia, potrebbe essere fatale al movimento sindacale svizzero.
Dobbiamo purtroppo constatare come a parte gli edili, la maggior parte degli altri sindacati presenti non contino praticamente nulla , e non siano in grado di arginare i processi di deregolamentazione e liberalizzazione presenti nei vari settori. Si pensi ad esempio alla situazione nelle ferrovie, nelle poste, nell'industria metalmeccanica.
Per i motivi esposti il padronato elvetico sta facendo quadrato attorno ai padroni edili.
Si tratta per dirla in parole chiare di spazzare quel che resta del movimento operaio svizzero. Per rafforzare quindi le speranze di portare " a casa " una vittoria, sarebbe opportuno mantenere l'unità nel fronte sindacale anche nel proseguio della mobilitazione.
Dopo il successo della manifestazione, le organizzazioni sindacali non dovranno tradire le aspettative dei lavoratori, che hanno mostrato la volontà di battersi.
Nelle prossime settimane quindi si moltiplicheranno le azioni sindali sui cantieri.Nei giorni in cui scriviamo sono proseguite le mobilitazioni e le azioni di protesta. Ovunque si è riscontrata una grande partecipazionedei lavoratori. Nellle grandi città della Svizzera tedesca, così come nella Svizzera francese ed in Ticino, l'adesione dei lavoratori alle azioni sindacali è stata totale.
In Ticino, e qui apriamo una triste parentesi, nelle scorse settimane si è registrato sui cantieri l'ennesimo incidente, questa volta con conseguenze drammatiche. Un operaio, impiegato da 40 anni sui cantieri, è infatti deceduto in seguito ad un incidente occorsogli su di un cantiere autostradale del Mendrisiotto. Gli operai edili daltronde lavorano oggi in condizioni difficilissime : alcuni aspetti legati all'offensiva deregolamentatrice, quali ad esempio l'aumento dei ritmi di lavoro, le scarse misure di sicurezza, le pressioni che aumentano a dismisura, evidenziano infatti il deterioramento delle condizioni di lavoro.Durante i funerali dell'amico, i colleghi di tutto il settore delle pavimentazioni si sono astenuti dal lavoro, per esprimere solidarietà alla famiglia di Giuseppe e per dire basta a condizioni di lavoro, che si possono considerare oggi estreme. A questo punto possiamo solo sperare che Giuseppe non sia morto invano. Le organizzazioni sindacali dovranno quindi ulteriomente rafforzare le pressioni su padronato e committenti.Solo in questo modo eviteremo altri drammi, quando con l'arrivo della primavera si riapriranno i cantieri autostradali.
Tornando alla mobilitazione per i 200 franchi, segnaliamo che a livello cantonale è fissata per la fine di ottobre un'assembela di tutti i lavoratori del settore, nella quale si dovranno decidere le ulteriori mosse da intraprendere. Si tratterà quindi di esercitare una reale pressione sul padronato. L'invito che giunge dalle varie assemblee proposte dalle base, è quello di proporre una giornata di mobilitazione durante il tempo di lavoro, da tenersi entro la fine di novembre. Nel 1997 oltre 1000 lavoratori erano scesi nelle piazze del Ticino, disertando i cantieri. Questa volta saremo molti di più ! Vista l'ostinazione degli impresari questa è d'altronde l'unica strada da seguire.
La talpa