Il Seme del Millennio
Nello scorso numero denunciammo l'avvenuto deposito in 87 paesi di un brevetto relativo ad un nuovo prodotto dell'ingegneria genetica. Questo progetto, scientificamente denominato "Tecnology Protection System" è stato messo a punto, lo ricordiamo, dai laboratori di ricerca del gigantedell'agrochimica, la statu-nitense Monsanto (MS), leader mondiale nel settore delle nuove biotecnologie. Nelle procedure di bre-vettazione figura, quale depositaria, la Delta&Pine (rappresentata dal Dipar-timento americano dell' Agricoltura), un'azienda acquisita nel maggio scorso dalla MS. Pur-troppo, come si temeva, la vicenda è molto inquie-tante ed una conferma in tal senso giunge da oltre manica. Il bimensile britan-nico ambientalista "The Ecologist" che aveva dedicato il numero di ottobre alle nuove bio-tecnologie ed in particolare alla MS, è stato vittima di due gravi atti di censura. La tipografia che da 29 anni stampava il periodico ha mandato al macero, senza preavviso e senza spie-gazioni, le 15000 copie con le quali si accusava la multinazionale nordame-ricana di "voler immettere sul mercato, una nuova biotecnologia, atta ad impedire a centinaia di milioni di contadini di conservare e migliorare le sementi locali, tecnologia che se venisse commercializzata causerebbe una catastrofe ambientale di proporzioni incalcolabili". Dopo una seconda ristampa "The Eco-logist" ha subito il rifiuto delle due principali catene distributrici della carta stampata britannica, motivo: la minaccia di ritorsioni legali da parte della MS.
Terminator
Così nel 2000, dopo 12000 anni di storia dell'agricoltura, potrebbe tramontare per sempre la possibilità che milioni di contadini hanno di conservare e migliorare le sementi destinate all'annata successiva. La causa non sarà da imputare ad una piaga apocalittica ma al "Seme del Millennio". L'antica tradizione delle comunità contadine di conservare il meglio del raccolto per l'anno successivo potrebbegiungere al capolinea. La nuova tecnologia, già ribattezzata "Terminator", rende geneticamente sterili le sementi attraverso l'impollinazione ambientale. Il campo di applicazione abbraccia potenzialmente tutti i prodotti dell'agricoltura. Secondo i piani la nuova tecnica si potrà presto utilizzare in un'ampia gamma di coltivazioni. Gli obbiettivi principali della nuova tecnologia sono i mercati del secondo e terzo mondo. In particolare la Monsanto intende conquistare il monopolio privato nel commercio delle sementi per le coltivazioni cruciali dell'alimentazione mondiale quali riso, frumento, sorgo e soia, alimenti questi che costituiscono il sostentamento nutrizionale base per i 3/4 della popolazione planetaria.
Il parere di alcuni esperti
Camila Montecinos del Centro di Educazione e Tecnologia di Santiago del
Cile afferma: "Questa nuova biotecno-logia sarà un detonante per l' esplosione
dell'avarizia. Vi sono in gioco enormi interessi a cui la MS non intende rinunciare.
Saranno sconvolti i sistemi di re-golazione naturali attuali al fine di marginalizzare le
varietà fertili che si possono conservare, spianando il campo all'utilizzo su vasta scala
della Terminator. In questo modo si metteranno in pericolo 1,5 miliardi di famiglie
contadine. I governi dovrebbero rendere illegale l'impiego della Terminator ,aggiunge la
studiosa, perché è una tecnologia immorale che ruba alle comunità con-tadine il diritto
millenario a conservare il patrimonio genetico agricolturale locale. Ma soprattutto la
Terminator sarà una bomba al neutrone per l'agricoltura" conclude inquieta la
Montecino Secondo Neth Dano dell'organizzazione della società civile filippina
Searice, "la diffusione sul mercato della Terminator oltre a causare un forte
aumento dei prezzi delle sementi costituisce una grave minaccia per l'ambiente e la
sicurezza alimentare a lungo termine. Le donne contadine ad esempio incrociano le sementi
naturali con quelle commerciali (ibridi) al fine di adattarle all'ecosistema locale.
Con la Terminator ciò non sarà più possibile ed aumenterà l'uniformità vegetale
minando alle fondamenta la biodiversità agricolturale".
Inoltre, aggiunge il ricercatore filippino, "saranno gravemente ristrette le opzioni
per i contadini: o pagheranno il prezzo del Seme del Millennio o si vedranno costretti ad
acquistare varietà prodotte dall'ibridazione artificiale che già alla seconda
generazione presentano importanti perdite qualitative".
Chi è la Monsanto
La società Monsanto (MS) fu fondata nel 1901 a St.Louis, Stati Uniti,
quale società chimica, con programmi basati sulla produzione di farmaci e sulla ricerca.
Negli anni Sessanta assunse un ruolo "importante" durante la guerra del Vietnam.
Fu infatti la MS a fornire all'esercito americano l'arma chimica di distruzione di massa
nota col nome di "Agente Orange" (diossina), che causo' terribili sofferenze
alla popola- zione vietnamita ed incalcolabili danni ambientali. Dalla fine degli anni
Settanta fino ad oggi la MS ha mostrato un grande inte-resse verso il settore delle
biotecnologie investendo capitali astronomici in gran parte provenienti dall'ente
pubblico. Dal 1901 al 1997 la MS è stata un'unica società, mentre dall'anno scorso il
colosso ha deciso di cambiare forma, scindendo la società in due parti, aumentando così
il suo potere. E' infatti da qui che nasce l'attuale multinazionale MS, basata
esclusivamente sulla ricerca nel settore delle biotecnologie, sulla produzione di alimenti
per animali e per l'uomo manipolati geneticamente, oltre che alla fabbricazione di
diserbanti e fertilizzanti. La MS raggiunge un fatturato annuo superiore ai 9 miliardi di
dollari ed ha sedi in oltre cento paesi. Sono circa mille i prodotti che la MS
commercializza, fra i quali figurano per esempio il diserbante Roundup, i dolcificanti
marchiati Canderel, Nutrasweet e Misura. Nel settore delle biotecnologie oggi è la numero
uno a livello mondiale.
La campagna con la quale la MS pubblicizza i suoi nuovi "miracoli" è pura
propaganda che non informa obiettivamente il pubblico. Il loro motto ossessivo è "con
le biotecnologie sradicheremo la fame nel mondo". (sic!)
Dal '96 la MS ha dato il via ad una lunga serie di produzioni alimentari ge-neticamente
manipolate, come la soia Roundup Ready, il mais Yieldgard , il cotone Bollgard, la colza
Roundup Ready e le patate New Leaf .
Negli Stati Uniti questi prodotti vengono già venduti mentre in Europa e in Asia le
trattative per la loro com-mercializzazione in alcuni casi sono già state portate a
termine, in altri raggiungeranno i consensi in futuro per dare il via ad un mercato malato
e contro natura, assolutamente privo di etica e morale basato esclusivamente sulla
rincorsa al profitto.
Se la Commissione Europea, organo dell'UE preposto al nullaosta autorizze-rà
l'introduzione di questi molteplici prodotti, affiderà il futuro di milioni di vite in
mano ad un progetto malato ed autodistruttivo, creando un business plurimiliardario
(biodollari), che recherà con sè nuovi sfruttamenti e malesseri.
Una breve riflessione
Provate a pensare a quello che l'uomo in questi ultimi cento anni è riuscito a fare, a costruire, provocando attraverso le nuove scoperte continui cambiamenti sociali ed esistenziali. Il dogma del capitalismo del futuro sarà la bioingegneria come lo fu in passato la tecnica. Ma le biotecnologie causeranno un cambiamento impossibile da immaginare, data la com-plessità dell'universo ge-netico e gli imprevedibili effetti che vi saranno a livello di ecosistema poiché gli ambiti che saranno toccati sono quelli riguardanti la creazione della vita, distrug-gendone l'essenza. Verranno sconvolti i cicli naturali che per milioni di anni hanno modellato gli ambienti in cui viviamo e le forme di vita esistenti. Il pericolo maggiore è quello di danneggiare in modo irreversibile il patrimonio genetico pla-netario. Un abominevole cambiamento questo, che consegnerà nelle mani di una minoranza di multinazionali il potere assoluto sulla natura e sull'uomo. Quest'ultime infatti hanno, nell'ultimo ventennio, codificato i DNA di mol-tissimi esseri viventi brevettandone poi la "scoperta" e rivendicandone la proprietà per l'utilizzo in numerosi settori commerciali. In poche parole stiamo assistendo alla privatizzazione della cellula, della vita stessa. La bioingegneria genera legittime inquie-tudini, maggiori di quelle che caratteriz-zarono l'avvento dell'era atomica.