Attività politiche Pagina 13
Un sit-in sorvegliato
Ci risiamo. Il Municipio di Lugano ha di nuovo voluto mostrare i muscoli in occasione del sit-in contro la legge sul lavoro votata il 29 novembre, organizzato dall'omonimo comitato di cui anche il CSOA faceva parte. Lo ha fatto, come al solito, riunendo entro le mura di Palazzo civico e (pare) negli scantinati dei gran-di magazzini Innovazione, decine di poliziotti in tenuta antisommossa, pronti ad intervenire contro i manifestanti. Cioè contro i lavoratori, gli studenti, i di-soccupati, i militanti del Molino ed i sindacalisti che sono scesi nelle strade del centro cittadino (con in tasca l'auto-rizzazione rilasciata dal Municipio) peralzare la loro voce contro una legge che peggiorerà sensibil-mente le condizioni di lavoro dei salariati. Dall'esperienza degli ultimi due anni si può dunque dedurre che il Municipio di Luga-no ha fatto sua la regola di schierare sistematicamente le forze di polizia per contrastare la presenza nel centro urbano di chiunque esprime dissenso dal pensiero unico dominante.
In quest'ultima occasione, con-trariamente a situazioni
precedenti (si pensi alle manifestazioni a sostegno dell'autogestione), gli uomini di Ivan
Weber si sono sì limitati a "sorve-gliare" la situazione, ma la loro
sola presenza era, a dir poco, di troppo. Aveva il sapore di una pura provocazione, che saggiamente le forze sociali presenti non hanno ritenuto dii raccogliere. |
Anzi in un giorno in cui si era in piazza per contribuire a porre un freno al processo di deregolamentazione del lavoro e per riflettere in generale sul processo di progressivo peggioramento delle condizioni di vita dei salariati, la presenza della polizia ha fatto riflettere alcuni manifestanti.
Queste le parole raccolte presso alcuni studenti presenti : "Ci ha colpito il fatto di vedere da una parte dei lavoratori che manifestano pacificamente e dall'altra i poliziotti in tenuta antisommossa, anch'essi dei salariati e dunque vittime delle politiche antisociali di questo stato. Noi eravamo lì anche per difendere i loro diritti di lavoratori e addirittura alcuni di loro erano ieri a Bellinzona per protestare contro i tagli previsti dal preventivo 1999 dello stato".
Più duro il giudizio di un lavoratore : "Vedi, a Lugano manifesti contro una legge sul lavoro voluta dai padroni e subito il Municipio ti fa capire da che parte sta la città... (quella istituzionale)".
Personalmente ho visto un valo-re simbolico nella presenza di poliziotti dentro Palazzo civico e nell'Innovazione, simboli del potere politico ed economico. Sicuramente è così: ma non ci si deve lasciare intimidire da questi metodi poco democratici e repressivi e continuare a la-vorare per la costruzione di un movimento politico antagonista al pensiero neoliberista.