Squallore sociale                                                              Pagina 4


A.I.D.S e clandestinità

Sono arrivato da lontano, sono nato in Cile nella regione della frontiera del sud, quella con la Terra del Fuoco.

Sono sieropositivo da 14 anni e ho molte cose da dire. Vi spiego un po' il mio modo di vivere prima di contrarre il virus : tutto era rosa, tutto era una rivoluzione sessuale ma un giorno arrivò il Sida. In quel periodo vivevo in Francia e gli abituali luoghi di incontro si svuotarono. Donne e uomini avevano perfino paura di toccarsi con le mani, si parlava di "Sidatori", untori del Sida, per dirla con le parole di Le Pen .

Pochi sono coloro che si salvarono; la morte cavalcava chiunque senza distinzioni di ceto. La psicosi del sistema capitalista creò gruppi a rischio, omosessuali, lesbiche, tossicomani ecc.

In seguito si scoprirono gli anticorpi nel sangue e nello sperma, ma il Papa condannò l'uso del preservativo. Vi fu anche lo scandalo del sangue infetto che ha trasmesso il virus a migliaia di pazienti emofiliaci. I responsabili di questo crimine furono gli alti dirigenti dei ministeri della sanità ed i "manager" della medicina. Loro furono "perdonati", mentre la popolazione dei sieropositivi fu castigata con l'isoalmento, la perdita del posto di lavoro ed il ripudio sociale. Anch'io fui licenziato per la mia malattia e vi assicuro che fu un'esperienza molto amara.

Se devo approfondire maggiormente le mie ragioni ed il mio dolore posso dire che porto la morte con me: posso amare ed allo stesso tempo uccidere la persona che amo. Che orrore !

Per fortuna c'é il preservativo che mi permette di avere alcuni momenti di tranquillità e felicità.

Essere confrontati con questa malattia comporta il pensare ad ogni momento -nel subconscio- alla morte per prepararsi ad incontrarla, con serenità, nella tappa finale. Ho molti amici che non hanno aspettato la fine preferendo il suicidio. Per la verità ho visto situazioni nelle quali sarebbe stata preferibile un'iniezione letale per smettere di soffrire !

Secondo i savi religiosi è necessario patire prima di giungere all'Eden. Infatti nello stato terminale della malattia diventi un cadavere vivente che soffre di decisioni dittatoriali prive della benché minima umanità. Conosco un amico che e' morto pazzo, legato ad un letto di ospedale poiché ogni volta che aveva un po' di forze tentava il suicidio.

Oggi vivo in Svizzera, al Molino i compagni mi hanno aperto la porta e questo non lo dimentico. E' stato un grande aiuto, anche se il vivere in un centro sociale richiede molte qualità per

confrontarsi quotidianamente con problemi di varia natura. E' necessario interrogarsi continuamente sul proprio modo di agire nei confronti degli altri compagni. Il centro sociale è uno spazio "infernale" di attività molto dinamiche, faticoso da affrontare mentalmente e fisicamente. Vi sono momenti nei quali sogno un luogo dove si possano recuperare le energie che ogni militante del centro perde: figuratevi un sieropositivo.

Per concludere vorrei farvi conoscere il problema amministrativo, legato all'ottenimento del permesso per vivere in Svizzera, a cui si aggiungono i grossi problemi di natura medica dato che non vi sono possibiltà di cura. Le associazioni presenti sul territorio per l'aiuto e la prevenzione non sono autorizzate ad aiutare persone senza permesso di soggiorno. Chi tenta di aiutare un clandestino entra automaticamente nell'illegalità correndo il rischio di perdere il lavoro. E' necessario prendere coscienza di tali situazioni che conducono la persona sieropositiva a tentativi di suicidio e di isolamento - che forse è anche peggio- dato che non ha piu' la possibilità di esprimersi né speranza.

Sarebbe utile che vi fosse un luogo dove i sieropositivi possano incontrarsi tranquillamente, fumare una sigaretta e bere un caffè, un luogo dove sia possibile parlare senza paura della repressione. Questo in attesa che si scopra al più presto un vaccino disponibile a tutti, non caro comegli attuali medicamenti delle multinazionali farmaceutiche.

Sul mercato svizzero, ad esempio, il prezzo del Combivir, un medicamento combinato prodotto dalla multinazionale britannica Glaxo, è di circa 900 fr .

Si ! Avete capito bene, 900 fr .- per un flacone che dura un mese....e ci sono sieropositivi che assumono 3 tipi di farmaci diversi quotidianamente, per un costo di circa 1500 Fr. mensili !

 

HIV, un virus scandaloso!!!

Il virus dell'HIV comparve "dal nulla" negli States nel 1982, misteriosamente in quegli anni iniziarono i ricoveri e i decessi dovuti al Sida. Ma da dove proveniva quel virus fino ad allora sconosciuto? All'inizio furono incolpate le scimmie che, come portatrici sane, mordendo degli esseri umani avrebbero contagiato questi ultimi. Ma il virus dell'AIDS é molto particolare, ha una capacità mutogena propria solo dei virus da laboratorio; infatti modifica la propria struttura genetica a seconda del soggetto infetto. Quindi il virus, che ha un ceppo comune, è differente tra malato e malato. Malgrado sia osteggiata dalla medicina "di potere" é opinione diffusa che il virus HIV sia un virus di laboratorio, sfuggito al controllo o immesso volontariamente per qualche oscuro scopo. Di sicuro c'é che le grandi multinazionali della farmaceutica stanno facendo affari d'oro sulla pelle di milioni di sieropositivi. Finanziate nella ricerca dagli Stati, dalle raccolte di fondi di "solidarietà", dagli organismi internazionali preposti alla salute pubblica, con milioni e milioni di dollari, le multinazionali vendono i propri farmaci a prezzi esorbitanti, giustificando tale politica proprio con i presunti costi dovuti alla ricerca stessa.

Questa politica dei costi elevatissimi dei farmaci ha creato un baratro tra i Paesi occidentali, almeno quelli che offrono una Mutua o un'assicurazione malattia obbligatoria, e i Paesi del Terzo Mondo o quelli che non offrono questi servizi.

Milioni sono i morti che le multinazionali hanno sulla coscienza, soprattutto in Africa ove il fenomeno AIDS dilaga senza freni, in Asia o negli stessi Stati Uniti ove non esiste l'assicurazione malattia obbligatoria ed i sieropositivi vengono rifiutati dalle casse malati private. Tra i maggiori imputati di questa triste realtà l'Organizzazione Mondiale della Sanità, complice e colpevole di asso-luto mutismo nel denunciare una situa-zione insostenibile e, soprattutto, nel prendere provvedimenti affinchè ques-ta situazione scandalosa sia risolta.