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L' uragano Mitch

Ovunque è passato ha annientato tutto quello che poteva distruggere: una catastrofe, quella provocata nel mese di ottobre dall'uragano Mitch, approdato sulle terre dell'America Centrale.

Migliaia di morti e di dispersi, milioni di esseri umani rimasti senza una casa e senza cibo; malattie quali il colera, la malaria, la polmonite che si espandono a macchia d'olio. Allevamenti di bestiame massacrati, produzione agricola comple-tamente distrutta, inquinamento delle acque provocato dalle carcasse di animali morti e di corpi umani inerti. Questo il tragico risultato provocato dal passaggio devastante di uno fra i più forti uragani di questo secolo, che ha provocato venti da 295 chilometri all'ora, piogge incessanti e inondazioni di intere città. Tutto ciò null'altro ha portato che disperazione, rovina e morte a uomini, donne e bambini, impoverendo maggiormente popoli già duramente colpiti dalla miseria, vittime di governi incapaci e dittatoriali senza alcun ritegno politico o umanitario. Popoli che vivono nella miseria estrema, abbandonati ad un presente senza dignità e ad un futuro incerto. Infatti non dimentichiamoci che la gravità della situazione odierna é causata dal fatto che nazioni come Nicaragua o Honduras sono già di per sé paesi allo sbando, come anche le altre tre nazioni colpite: El Salvador, Guatemala e Messico (stato del Chiapas). Un disastro ambientale che le indebolisce ancora di più rispetto al mondo parallelo formato dai paesi sviluppati e dalle grandi potenze mondiali. Nazioni e popoli con le gambe spezzate, che non possono più camminare da soli già da parecchi decenni a questa parte. Gravate da debiti esteri che raggiungono cifre esorbitanti (4 miliardi di dollari per l'Honduras, 6 per il Nicaragua) e che continuano ad aumentare per colpa degli alti interessi imposti dall'occidente, pur sapendo che la maggioranza della popolazione non ha neppure la certezza di potersi nutrire.

Ma chissà chi pensa a questo, quando si leggono i giornali.

Chissà chi si ferma a riflettere sul fatto che questi paesi sono così poveri, perché da sempre vengono spolpati e svuotati di tutto quello che riescono a produrre (si pensi solo al settore dell'agricoltura e a quello del bestiame) e di tutte le risorse naturali che le loro terre possiedono, dal ferro al petrolio, dall'oro alle vie di comunicazione strategiche (canale di Panama), dagli stessi paesi che ora mandano aiuti umanitari. I Paesi ricchi come Stati Uniti, Europa ed altri ancora, in un primo tempo si arricchiscono sfruttando le risorse del cosìdetto terzo mondo.Lo sfruttamento delle risorse dei paesi poveri é divenuta abitudine giustificata e ritenuta "normale" dall'occidente ricco.

Paesi occidentali che in un secondo tempo concedono offerte di carità e magari anche l'opportunità di azzerare gli interessi sul debito estero, facendosi passare ancora una volta per "democrazie" buone e solidali. Tutto come se fosse normale ma, ancor più, coerente verso l'opinione pubblica di mezzo mondo e verso questi popoli iper-sfruttati. Può sembrare parecchio assurdo ed ingiusto tutto ciò e... lo è. Purtroppo l'ignoranza, l'intolleranza, il menefreghismo e l'ingiustizia sono concetti ben presenti e radicati nelle società occidentali. L'esistenza di un essere umano è determinata pesantemente dal Paese in cui vive, poiché i diritti umani non sono uguali o almeno rispettati ovunque, anzi...; per la giustizia vale lo stesso discorso. Economia e potere sono sempre al primo posto, mentre la disperazione causata da questo sistema economico viene accuratamente celata agli occhi della coscienza.

Il CSOA il Molino ha dato avvio, dalla prima settimana di novembre, ad una raccolta di fondi da destinare al Centro America. Un piccolo aiuto spontaneo, insignificante per noi ricchi occidentali ma prezioso per i popoli più poveri.