Inserto
RESISTENZA AL "NUOVO ORDINE GLOBALE"
Vi proponiamo il Manifesto politico del Movimento dei Contadini dello stato indiano del Karnataka, redatto per la Carovana Intercontinentale contro il neoliberismo che attraverserà lEuropa i mesi di maggio e giugno prossimi.
Il Centro sociale "il Molino", unitamente ad altre numerose realtà di lotta europee, appoggia politicamente questo importante progetto e partecipa allorganizzazione dellevento.
MANIFESTO POLITICOIl mondo sta andando verso un periodo di cambiamenti imprevedibili ed in continua accelerazione. Vi sono molti segni che testimoniano come lattuale ordine economico e sociale non funzioni.
Il numero di persone che non possono soddisfare le necessità basilari cresce ad una velocità senza precedenti mentre la ricchezza é sempre più concentrata in poche mani.
Gravi crisi finanziarie stanno conducendo intere regioni alla bancarotta, alla distruzione ecologica privando le comunità dei loro mezzi di sussistenza, mentre la polarizzazione sociale sta esacerbando le tensioni e i conflitti in tutto il pianeta.
Questi eventi non solo provocano una crescente privazione e distruzione: essi offrono anche unopportunità unica per la gente di costruire il proprio futuro, disobbedendo alle istituzioni che guidano lattuale autodistruttivo sistema di dominio economico globale, economico-politico e di prendere in mano il proprio destino con lobiettivo di costruire un mondo diverso.
Un mondo dove le popolazioni locali abbiano il controllo della propria economia , dove il potere economico e politico centralizzato scompaiano, dove la crescita economica e laumento dei consumi lascino posto alla qualità della vita ed allequità degli obiettivi sociali, dove il militarismo e laggressione diventino incubi del passato.
Questo naturalmente non è un programma politico che può essere raggiunto immediatamente: è una visione a lungo termine, un indirizzo per la futura evoluzione della società.
Questa filosofia é compiutamente formulata nel manifesto dellAzione Globale dei Popoli (PGA) contro il libero commercio, una rete globale di movimenti popolari nato a Ginevra nel febbraio 1998.
Attualmente molta gente non osa più credere che si possa ancora
partecipare alla costruzione di un mondo migliore. In particolare nel Nord, la maggioranza
della popolazione accetta passivamente la cinica asserzione secondo la quale non vi
sarebbero alternative allattuale sistema distruttivo, negando in questo modo a sé
stessa il potenziale nell affermazione dei propri diritti .
Siamo convinti che una trasformazione radicale è non solo un imperativo etico e una prospettiva realistica: è anche una necessità. Linvivibilità dell attuale sistema economico e linstabilità degli ordini sociali e politici causeranno presto grandi cambiamenti.
La natura di questi cambiamenti è ancora da definire. Se non iniziamo a impegnarci attivamente nel costruire il nostro futuro, i risultati di questo cambiamento potrebbero essere peggiori del sistema attuale.Nella prima metà di questo secolo, una simile crisi ha provocato una massiccia svolta verso regimi totalitari e razzisti . Spetta a noi evitare che ciò accada di nuovo: mantenere lo status quo non spazzerà via il fantasma del fascismo, lo rafforzerà ancor di più.
In molti paesi del Sud lidea che sia necessario un cambiamento radicale nellordine politico, economico e sociale è ampiamente diffusa fra la popolazione, in contrasto con quella che sembra essere la realtà politica del Nord.
Per noi è chiaro che questa trasformazione può avvenire solo attraverso un processo partecipativo guidato e controllato dalla società civile e non dalle istituzioni: non possiamo sperare che tali cambiamenti vengano dai centri di potere, come ad esempio i governi nazionali, le istituzioni internazionali o le compagnie multi-nazionali, poiché il loro potere è parte integrante del problema.
Inoltre, è impossibile raggiungere questo tipo di cambiamento a livello locale o nazionale, poiché viviamo in un mondo globalizzato, una realtà dalla quale non possiamo sfuggire. Quindi sono necessarie una maggiore mobilitazione per la consapevolezza politica e lattività di una larga parte della popolazione nel Nord per avere qualche prospettiva di successo nelle nostre lotte locali e nazionali nel Sud. Il vostro sarà un contributo fondamentale per raggiungere un cambiamento maledettamente necessario.
Veniamo in Europa per portare questa consapevolezza politica (qualcuno lo chiamerebbe buon senso") alla popo-lazione, per parlare con la gente nelle strade: gente colpita da questo disordine globale tanto quanto noi. In questo modo contribuiremo a creare un nuovo spazio politico per il cambiamento diretto in Europa.
Desideriamo inoltre fare un ulteriore passo nello sviluppo di nuovi ed efficaci metodi di collaborazione tra persone coinvolte in questa lotta nelle più svariate regioni del mondo.
Il principale obiettivo di questo progetto è quindi rafforzare la comunicazione con la popolazione europea in generale e con le organizzazioni e gli attivisti in particolare. Inoltre, parteciperemo ad azioni di disobbedienza civile contro centri di potere quali multinazionali, istituzioni internazionali e governi nazionali. Queste azioni sono concepite soprattutto come ulteriore strumento di comunicazione, uno strumento particolarmente importante, poiché è nostra convinzione che solo la disobbedienza civile e lazione diretta nonviolenta possano portare verso quel cambiamento radicale a cui miriamo.
Le principali questioni su cui vogliamo attirare lattenzione del pubblico europeo e proporre un radicale cambiamento politico sono:
1 . La politica economica globale
Negli ultimi decenni, le politiche di liberalizzazione del commercio adottate da quasi tutti i governi del mondo (spesso forzati da istituzioni come la Banca Mondiale (BM) ed il Fondo Monetario Internazionale (FMI), hanno portato a problemi devastanti in tutto il mondo. La dipendenza dal mercato globale che queste politiche hanno prodotto ed acutizzato (e che sta sempre più condizionando anche gli stati del Nord), implica il fatto che le decisioni politiche locali e nazionali sono determinate in misura crescente dal singolo obiettivo della competitività inter-nazionale .Tutto ciò a scapito dellequità, dei diritti umani, delle politiche sociali ed ambientali, delle condizioni di lavoro, ecc. Attualmente il patrimonio com-plessivo di 358 "soggetti" multi-miliardari supera il totale dei redditi di 2,3 miliardi di persone: il 45% della popolazione mondiale ! Le politiche neoliberiste che producono questo sviluppo sono state codificate quali leggi internazionali mediante laccordo dellUruguay Round raggiunto in seno al GATT.
Questultimo e stato sostituito nel 1995 dalla creazione dell Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), nata con la precisa missione di rafforzare queste regole punendo i paesi che decidano di adottare politiche differenti. Nel frattempo e stato istituito un forum permanente di negoziati per proseguire nello sviluppo del sistema di dominazione globale controllato dal G7, un "club" formato dai governi dei sette paesi più industrializzati del mondo il cui prossimo vertice (parteciperà anche il presidente russo) si terrà a Colonia nel giugno 1999 .L incontro del G8 che si terrà a Colonia sarà lultima tappa della nostra visita in Europa !
Nel novembre 1999 lOMC terrà la sua terza conferenza ministeriale a Washington DC. Molto probabilmente durante questo summit sarà lanciato un nuovo round di negoziati per ampliare maggiormente gli obiettivi del sistema OMC. Gli obiettivi del nuovo round sono, tra le altre cose, una maggiore liberalizzazione del commercio nei prodotti agricoli (che ha già portato ad un pesante pedaggio di morte in India ed in altri paesi, sotto forma di suicidi di centinaia di famiglie contadine), maggiori possibilità per le multinazionali di ottenere brevetti su organismi viventi e la garanzia di diritti senza precedenti per le compagnie straniere in tutto il mondo, attraverso lincorporazione del fallito Accordo Multilaterale sugli Investimenti (AMI) in seno allOMC. Tutti questi fatti sono assai ben conosciuti nei paesi del Sud ma quasi comple-tamente ignorati dalle popolazioni del Nord, nonostante esse siano colpite dalle stesse politiche (anche se ancora in maniera meno marcata) dalle quali é colpita la gente del Sud del mondo.
2. Multinazionali e capitale internazionale.
Grazie alla liberalizzazione del commercio, la deregulation e la privatizzazione, le multinazionali raggiungono oggi un livello di controllo delleconomia mondiale che non ha precedenti. I loro interessi hanno una decisiva influenza a tutti i livelli di decisione politica, particolarmente a livello globale. Attraverso la pressione di gruppi come il World Economic Forum (WEF), la Camera di Commercio Internazionale (CCI) e la Tavola Rotonda Europea degli Industriali (ERT), le grandi corporazioni industriali e finanziarie stanno gradualmente ponendo i loro interessi al centro di un crescente numero di settori, non solo in quelli che sono stati tradizionalmente influenzati da esse (come commercio ed investimenti), ma anche in campi dove fino a poco tempo fa avevano uninfluenza limitata (come agricoltura, educazione, salute, ecc.)
Il capitale internazionale non ha un effetto distruttivo solo sulla gente e le risorse naturali che sfrutta direttamen-te. Il casinò finanziario globale, sviluppato dal capitale speculativo per incrementare i propri profitti, sta ora cominciando a mostrare il suo potenziale distruttivo con la nuova ondata di crisi finanziarie che ha investito Asia, Russia ed America Latina. Linstabilità di questa "bolla finanziaria globale" capace di esplodere in qualsiasi momento, ha un potenziale tale da far sembrare la crisi del 1929 un picnic. Ma, anziché adottare politiche che vadano verso la disattivazione di questa bomba ad orologeria, le multinazionali ed i governi ad esse asserviti cercano di stabilire regole vincolanti che rendano impossibile per ogni governo, controllare questo pazzo casinò finanziario ampliando enorme-mente i diritti ed i privilegi degli investitori privati.
Un accordo di questa natura (chiamato TRIMS) è già incorporato nel sistema dellOMC. Ora che il tentativo di firmare allOCSE lAccordo Multilaterale sugli Investi-menti è fallito, i negoziati saranno trasferiti allOMC. Con la nostra visita vogliamo contribuire ad allargare la resistenza in Europa contro questa malsana iniziativa, facendo crescere la consapevolezza tra la popolazione sui pericoli che essa implica per le possibilità future di auto-determinazione economica, politica, sociale e culturale dei cittadini.
3. Agribusiness, nuova Rivoluzione Verde, biotecnologia e brevetti sulla vita.
La liberalizzazione del commercio e le tecnologie agricole ad alto contenuto di capitale, hanno condotto alla bancarotta contadini e piccole fattorie in tutto il mondo ed alla perdita della diversità biologica e culturale.
Specialmente nel Sud, le politiche e le tecnologie introdotte da istituzioni come la FAO (Organizzazione per lAlimentazione e lAgricoltura) e la Banca Mondiale hanno costretto milioni di contadini ad abbandonare le loro terre (che sono sempre più concentrata nelle mani delle multinazionali e dei latifondisti) verso le baraccopoli delle città nelle quali vivono in condizioni disumane. Nel Nord, dove la decomposizione del mondo rurale ha caratteristiche diverse, la liberalizzazione del commercio ha analogamente distrutto i mezzi di sussistenza per milioni di piccoli contadini .
Lintroduzione dellingegneria genetica nella produzione di cibo incrementerà considerevolmente il controllo dell "agribusiness" sul sistema alimentare dal quale tutti noi dipendiamo.
Le multinazionali stanno ottenendo diritti di proprietà privata su ogni microorganismo, pianta, animale e componente del genoma umano che sia in grado di produrre profitti. Lingegneria genetica e i brevetti sulla vita rappresentano uno delle più serie minacce mai affrontate dallumanità, poiché esse possono consegnare un potere pressoché illimitato allindustria biotecnologica.
Ciò comporterà anche un effetto irreversibile su tutti gli ecosistemi del mondo, sulla bilancia dei poteri nella società (poiché introdurrà la proprietà privata sulla vita come una nuova forma di controllo) e sulle future prospettive dellintero pianeta.
Siamo ancora in tempo per fermare questi sviluppi disastrosi. In ogni caso, questo richiederà lo smantellamento del sistema di commercio multilaterale promosso dallOrganizzazione Mon-diale del Commercio, poiché molti dei suoi accordi sono stati elaborati con lesplicito obiettivo di introdurre Organismi Modificati Geneticamente (OMG) in agricoltura ed i brevetti sulla vita nelle nostre legislazioni.
Sarà fondamentale inten-sificare le azioni dirette nonviolente contro le multinazionali della bio-tecnologia, come ad esempio Monsanto, Novartis, AgroEvo .
4. Debito del Terzo Mondo.
Lattuale ordine mondiale è stato reso possibile, in larga parte, grazie allimposizione delle politiche neoliberiste ai paesi colpiti dalla cosiddetta crisi del debito.
Questa crisi, provocata dalla corruzione e dallirresponsabilità delle elites del Nord e del Sud, ha prodotto il trasferimento di miliardi di dollari dai più poveri tra i poveri, nelle tasche delle più ricche elites del mondo, il massiccio sfruttamento della popolazione e della natura per incrementare le esportazioni di prodotti a basso costo destinati ai consumatori ricchi ed allo smantellamento di tutte le politiche elaborate per ridurre la dipendenza dei paesi del Sud dai loro ex colonizzatori.
Ne abbiamo abbastanza di questa rapina planetaria !
Con la nostra presenza in Europa vogliamo denunciare le istituzioni responsabili di questa situazione (come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, le banche commerciali internazionali), i governi del G7 che stanno maneggiando la crisi a loro esclusivo vantaggio ed i governi dei paesi del Sud che, con i loro pagamenti di interessi e crediti, stanno anchessi giocando la loro parte in questo furto storico. Noi non chiediamo lesenzione del debito o una sua rinegoziazione: noi chiediamo ai governi del Sud di disobbedire alle regole dei governi del G7 ed alle istituzioni di Bretton Woods, di abbandonare la loro partecipazione al criminale saccheggio messo in atto in nome del pagamento del debito estero. Speriamo di ottenere lappoggio dei popoli europei in nome dei quali i governi del G7 stanno sfruttando oltre metà dellumanità.
Lattuale ordine mondiale non esisterebbe senza il meccanismo globale di repressione che lo sostiene. Legemonia militare delle potenze occidentali (in particolare degli USA), articolata attraverso la NATO, è lultima risorsa per imporre lautorità globale nel caso in cui un paese decida di adottare programmi di sviluppo alternativo. In ogni caso, i meccanismi di repressione nazionale (militari, paramilitari, forze di polizia) sono gli strumenti più ampiamente utilizzati per sopprimere le alternative, poiché sono meno costosi delle operazioni militari globali ed egualmente facili da controllare da parte dei centri internazionali del potere. Questo è chiaro in casi come il lento genocidio della popolazione indigena del Chiapas attuata dallesercito messicano, o le libere operazioni dei gruppi paramilitari in Colombia, ecc.
Il solo modo per mettere fine a questo meccanismo di morte è cominciare a ridurre il livello di violenza. Questo é reso possibile attraverso le azioni dirette nonviolente e la disobbedienza civile, gli strumenti di azione promossi dallAzione Globale dei Popoli (PGA).
Un eredità particolarmente sinistra del delirio militare di questo secolo è lindustria nucleare. Sia gli usi militari della radioattività che gli usi cosiddetti civili che essa favorisce rimangono uno dei più importanti problemi per lattuale e le future generazioni. Lunica soluzione è lo smantellamento di tutte le installazioni e gli arsenali nucleari sia nel Nord che nel Sud. Durante la nostra visita in Europa, denunceremo marcatamente il programma nucleare dei paesi del Sud (specialmente i test nucleari effettuati recentemente da India e Pakistan), ma condanneremo anche lipocrisia dei politicanti e dei media del Nord, che dedicano parole forti ai programmi nucleari degli altri paesi mentre dimenticano il loro contributo diretto (comparativamente molto più importante) a questo problema globale.
Segnali ingannevoli
Negli ultimi mesi le élites dominanti hanno inviato segnali facendo credere che anchesse si stiano rendendo conto dellinstabilità dellattuale sistema economico. Tra questi segnali, vi sono il cambiamento politico in favore del Keynesianismo da parte della Banca Mondiale e il fatto che il capitale internazionale ha permesso ai social-democratici riformati di creare governi in molti paesi europei.
Questi sviluppi possono far nascere la speranza che si stia uscendo dalletà neoliberista per andare nella giusta direzione ma nei fatti essi non significano altro che il mantenimento delllo status quo.
Questo tipo di riforme non ha nessun effetto sulla centralizzazione del potere economico, politico e tecnologico, che e la causa fondamentale di tutti i problemi ai quali siamo confrontati, dato che essi rafforzano in primo luogo i meccani- smi che rendono possibile questa centralizzazione .
Per noi è chiaro che gli scopi della nostra visita in Europa non saranno realizzati a breve termine, poiché un programma di questa natura non può essere realizzato dallalto e può soltanto scaturire dalla società civile. Questa è la principale ragione per cui noi non stiamo dedicando assolutamente nessuno sforzo ad azioni di dialogo con politicanti o dirigenti di multinazionali.
Questi sforzi, oltre ad essere com-pletamente fuori bersaglio, possono condurre ad una non desiderata legittimazione delle istituzioni che vaanno smantellate.
Ancor peggio, in alcune occasioni (specialmente nei processi politici globali), il dialogo con le istanze politiche ed economiche può facilmente condurre alla strumentalizzazione di certe organizzazioni che affermano di rappresentare la società civile, ma che in realtà sono manovrate dalle istituzioni stesse per presentare le loro politiche come risultato di una consultazione democratica con tutti gli attori sociali.
Tra i più oltraggiosi esempi di simbiosi tra istituzioni e la cosiddetta società civile cè la proposta di incorporare una clausola sociale nel sistema dellOMC. Questa clausola dovrebbe proteggere i diritti fondamentali dei lavoratori, obbligando tutti i membri dellOMC a rispettarli, sotto la minaccia di sanzioni commerciali.
Nei fatti, se fosse adottata come parte del sistema OMC (cosa che potrebbe facilmente avvenire come parte del nuovo round di negoziazioni che dovrebbe partire nel novembre 1999), essa doterà i paesi del Nord di uno strumento perfetto per praticare un protezionismo selettivo, continuando a legittimare il sistema dellOMC e acutizzare ancora piu le cause profonde che conducono la gente ad accettare condizioni di lavoro disumane.
Con la nostra visita, vogliamo lasciare un chiaro segno sul tipo di cambiamento per il quale i massicci movimenti popolari del Sud stanno lottando.
Questo è importante per noi, poiché sappiamo che ci sono moltissime
associazioni nel Nord che dichiarano di parlare nellinteresse dei poveri del Sud mentre in realtà sono parte integrante del problema anziché della soluzione.
Noi non vogliamo i soldi, le tecnologie e gli esperti dellOccidente che ci impongano il loro modello di sviluppo. Rifiutiamo anche di essere usati come strumenti politici per chiedere alle elites riforme che noi non abbiamo mai domandato. Noi vogliamo soltanto organizzare la nostra lotta e unirla con la lotta di altri movimenti nel Nord e nel Sud per riconquistare il controllo sulle nostre vite. Noi non stiamo lavorando per un posto al tavolo globale delle negoziazioni e nemmeno per una rivoluzione sanguinosa; stiamo semplicemente facendo un altro passo nel processo a lungo termine di costruzione di un mondo diverso, un mondo che si costruirà dal locale verso il globale, da un cambiamento nei valori e nelle scelte quotidiane di milioni di persone. Condividiamo questa visione con gli amici europei che stanno lavorando a questo progetto con noi, gente il cui lavoro è focalizzato sulla costruzione di una diversa società nelle proprie regioni. Noi speriamo che la nostra visita serva ad incrementare il numero di amici europei impegnati in questi ideali. Questo sarebbe il miglior aiuto che noi potremmo mai ottenere dal vostro continente. |