Confederazione 7
Aufbau di Zurigo:
processo politico
Nostra intervista alla compagna accusata per il dopo manif del 1° maggio a Zurigo
La repressione nei confronti dei militanti di movimenti della sinistra antagonista da parte degli organi giudiziari (e dei loro "alleati") non è certo una novità, ma largomento merita di essere affrontato alla luce di alcuni fatti che si sono verificati negli scorsi mesi.Il 17 novembre si è tenuto a Zurigo il primo atto del processo che vede imputata Andrea, una compagna che milita nel movimento Revoluzionären Aufbau (Costruzione rivoluzionaria) che è ritenuta responsabile (in quanto presente al corteo) di tutte le scritte (del tipo «Il capitalismo non fa errori, è un errore») fatte su alcuni muri della città durante la postmanifestazione del 1º maggio 1997. Una postmanifestazione che è ormai una tradizione e che richiama un numero sempre maggiore di manifestanti, i quali regolarmente vengono brutalmente attaccati dalla polizia, che con il suo agire mette a repentaglio lintegrità fisica delle migliaia di uomini, donne e bambini che partecipano alla festa dei lavoratori.
Il processo contro Andrea, ci spiega linteressata, è stata uno spunto per avviare una vera e propria campagna politica per spiegare alla gente il significato e il valore del processo politico. Infatti, aggiunge «il nostro movimento non aveva mai approfondito largomento in precedenza e la campagna condotta nei nostri confronti, anche da parte della stampa, meritava una risposta seria». Si trattava in altre parole di informare la gente (Aufbau lo ha fatto soprattutto attraverso i giornali murales) sulla reale situazione che si è venuta a creare.
Nonostante i compagni di Aufabu fondamentalmente non accettino lidea di farsi giudicare dai tribunali, ritengono che il comportamento da assumere vada stabilito caso per caso. Questa volta una considerazione ha giocato un ruolo fondamentale: in un periodo in cui vengono inflitte numerose multe (per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate o per aver violato il divieto di dimostrare con il volto coperto) e pene sospese condizionalmente (per perturbamento dellordine pubblico) a singoli compagni, è importante dare una risposta politica unitaria.
Prima di vedere quale è stata questa risposta, chiediamo a Bernard Rambert, avvocato di Andrea, la definizione di processo politico: «Si parla di processo politico quando in gioco ci sono questioni che toccano i rapporti di forza allinterno di una società, cioè quando allorigine di un reato banale vi sono ragioni politiche e la persona accusata agisce chiaramente per ragioni politiche».
Che tipo di comportamento ha dovuto quindi assumere Andrea nel processo?
«Andrea poteva affrontare il processo solo da unottica politica, perchè la giustizia in questo stato non è un potere indipendente, che giudica sulla base di puri principi giuridici. Essa è uno degli strumenti dello stato e assume i suoi compiti come tale».
Cosa si intende con "affrontare il processo da unottica politica"?
«Significa non cadere su piano strettamente giuridico, che è quello dellavversario, ma trasformare la propria difesa in attacco. Inoltre si deve, detto in estrema sintesi, portare laula penale sulla strada».
Il fatto che Andrea si sia presentata al processo non rappresenta dunque una sconfitta o un cedimento. È stata anzi loccasione, ci spiega Andrea, «per sfruttare la presenza in unaula di giustizia come unoccasione per fare propaganda».
Ci puoi raccontare la tua esperienza al processo?
«Prima di entare in aula mi sono intarttenuta con un centinaio di militanti che erano venuti a portarmi solidarietà, poi insieme ad una parte (ne sono stati ammessi solo alcuni) sono entrata in aula, mi sono seduta fra il pubblico dando le spalle al giudice, ho letto la mia dichiarazione e non ho risposto ad alcuna domanda. Poi, dopo lintervento del mio avvocato, che ha tenuto unarringa portando argomentazioni esclusivamente politiche, ce ne siamo andati».
La presenza di così tanti compagni significa che i tentativi di intimidazione hanno poco successo?
«Certamente, visto e considerato che quella mattina (ludienza è stata volutamente fissata molto presto) erano presenti tutti i mass media, molti poliziotti e adirittura agenti del gruppo antiterrorista della polizia cantonale. La presenza di oltre 100 persone, ci consente di affermare che le intimidazioni non hanno avuto successo».
Qual è secondo te lo scopo ultimo di questi processi?
«Lo scopo delle azioni giudiziarie nei miei confronti è duplice: da un lato si vuole intimidire chi è nel movimento e chi si sta avvicinando; dallaltro si vuole ottenere che io abbandoni lattività politica. Allo stato, visto la crisi del capitalismo e la crescita delle tensioni sociali, una persona come la sottoscritta, che rappresenta la continuità rispetto la lotta di classe, da molto fastidio.Un giudice me lo ha detto in faccia: lo scopo è che tu ti ritiri. Ma questo obiettivo non viene perseguito soltanto attraverso i processi: ci sono anche i mass media o i poliziotti che ti perseguitano nella vita quotidiana. Mi è per esempio capitato di venir inseguita dalla polizia a sirene spiegate per aver bruciato un semaforo in bicicletta».
Le intimidazioni nei confronti di Andrea, che in qualche modo rappresenta un simbolo in quanto persona presente sulla scena politica
da oltre venti anni, non si esauriscono però con le azioni giudiziarie.
Alcuni anni fa, per esempio, un alto rappresentante della polizia giudiziaria ha candidamente affermato davanti ad un giornalista (chiedendogli però di non riportare la dichiarazione) che Andrea è un soggetto che «va tolto dalla circolazione». Un auspicio questultimo che sembra non essere caduto nel vuoto, visto che dopo la manifestazione del 1º maggio 1998 unauto ha tentato di investirla.
Al momento di andare in macchina la sentenza contro Andrea non è ancora stata emessa, ma questo ha poca importanza: «siamo comunque riusciti a dare un contributo per aumentare le conoscenze su queste tematiche e per imparare a non lasciarsi intimidire. Certo questo non basta perchè i rapporti di forza sono quelli che sono, ma noi stiamo lavorando per modificarli» conclude Andrea.
Chi desiderasse informazioni sulle attività del movimento Aufbau le trova allindirizzo Internet
Materiale scritto va invece richiesto alla CP 8663, 8031 Zurigo.