Squallore sociale                                                                        3


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Quello che si temeva è successo.
Il Dr. Renzo Realini, psichiatra luganese, padre-padrone di tre cliniche psichiatriche private e docente all’università di Bologna, è stato arrestato con l’accusa di truffa e falsità in documenti ai danni delle casse malati.
In particolare si accusa l’ex medico (essendogli stata ritirata la licenza di esercizio professionale), di aver fatturato a suoi pazienti giorni e cure terapeutiche superiori a quelli di cui avevano realmente beneficiato e addirittura di aver fatturato la degenza in clinica a persone che in realtà non sono mai state ospedalizzate.
Interessante inoltre sottolineare che dietro il Dr. Realini spiccano figure ben note all’Ente Ospedaliero Cantonale, in particolare il Sig. Wullschleger, che ne fa parte ma che è anche rappresentante della fiduciaria a cui le tre cliniche appartenenti a Realini fanno riferimento.
Lui e la rispettiva fiduciaria sono tuttora inquisiti, in particolare sul tipo di responsabilità che hanno nelle fatture gonfiate emesse dal nostro medico.Ma cosa ci fa una figura di spicco come Wullschleger nell’inchiesta? Siamo sicuri che anche nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente Ospedaliero Cantonale non si faccia un gioco sporco...
Come mai tra le ultime notizie riguardanti l’inchiesta si parla solo di Realini? Dove sono finiti gli altri inquisiti? Che ruolo ha avuto la fiduciaria di Wullschleger nella truffa?Sembra che si voglia far "saltare la testa" unicamente a Realini per non intaccare l’immagine della nostra politica ospedaliera.
Che tutti i responsabili paghino, che venga fatta reale giustizia.E’ probabile che l’immagine e la credibilità di chi gestisce l’Ente ospedaliero cadano per far posto allo scandalo: ciò è necessario e giusto affinché la comunità prenda una posizione chiara sugli avvenimenti. C’è da chiedersi inoltre come mai siano sempre le stesse persone che coprono i ruoli importanti nei principali consigli d’amministrazione di banche, fiduciarie, assicurazioni-lavatrici, ospedali e parlamento.

Un caso? Una coincidenza? A voi il beneficio del dubbio.

E’ inutile ricordare che a ruotare nelle camere del potere sono sempre le stesse persone; chi si arricchisce sono sempre loro, e sempre di più, mentre la popolazione sta sempre peggio.

Nel numero precedente de "Il Molino" ricordavamo come sia pericoloso il passaggio della psichiatria dal settore pubblico a quello privato e la tendenza (forse anche politica) a rendere "matte" le persone piuttosto che disoccupate.
Ebbene , con l’arresto del Dr. Realini vengono confermate le nostre ipotesi.La privatizzazione della psichiatria ha reso fertile il terreno per chi vuole rubare. Al Dr. Realini evidentemente non bastava ciò che già possedeva, doveva avere di più, molto di più.

Facciamo notare che nel solo 1994 l’incasso globale della psichiatria privata ammontava a 6 milioni e 727 mila Fr., versati dalle Casse Malati agli psichiatri per la cura di ben 7426 pazienti.
Il sig. Realini ha guadagnato circa l’11% della cifra globale (quindi circa 700.000 Fr per la cura di 673 persone), il doppio del secondo della lista.Evidentemente anche il campo delle malattie mentali è molto proficuo per il proprio portafogli, soprattutto quello del medico; ma anche delle ditte farmaceutiche che esercitano una fortissima pressione sui medici per l’uso di certi medicamenti piuttosto che altri.A rendere ancor più ridicola la posizione di Realini è che in questo momento è si agli arresti, ma non certo in prigione. Motivi di salute ci comunicano.Magari una depressione, magari un desiderio suicida per ciò che ha fatto: comunque ruoli non difficili da interpretare per un medico-psichiatra. Piuttosto che finire in cella (troppo umiliante) meglio essere depressi.
E’ strano ma per le persone comuni che cadono in un reato la porta della cella si apre immediatamente, mentre per l’alta borghesia vi è il beneficio degli arresti domiciliari o degli arresti ospedalieri.Brutto colpo anche per la politica del "socialista" Pietro Martinelli che ha contribuito e voluto la privatizzazione della psichiatria.

Non tutte le ciambelle escono con il buco dirà qualcuno, ma evidentemente solo nel privato poteva succedere un fatto del genere. Un settore privato in cui non vi è trasparenza, in cui i controlli sono sporadici e superficiali, ove non vi è l’obbligo di rendere pubblici tutti i dati riferiti alla gestione totale della psichiatria privata. In effetti come conferma il Consigliere di Stato "socialista" Martinelli a "La Regione" di giovedì 3 dicembre 1998, "il controllo pubblico in questi istituti (quelli privati,ndr) nel passato era solo quello richiesto dalla legge sanitaria, limitato alla verifica dell’adeguatezza del personale e delle strutture sanitarie".

La gestione economico-finanziaria non sottostà quindi a controlli: perché?Non siamo forse tutti noi soggetti a questi controlli? Perché non queste strutture? In cosa si differenziano?Controlli sulla gestione economica potevano avvenire unicamente su denuncia di parte alla commissione di vigilanza.Provabilmente é proprio quel che è successo. Nessuno sa da chi sia partita la denuncia, essendo l’inchiesta ancora in corso. Lo stesso Procuratore Pubblico, Marco Bertoli, non fornisce dettagli in merito, ma si comprende che molto probabilmente è partita da un gruppo di pazienti seguiti dall’ex Dr. Realini, oppure da un gruppo di operatori medico-infermieristici.
C’è chi specula su questo avvenimento, come il Sig. Martinenghi (presidente dell’Associazione Ticinese Cliniche Private) che giudica l’azione giudiziaria non in quanto tale, bensì quale azione politica per bloccare l’operato delle cliniche private in ambito psichiatrico.In realtà la psichiatria privata è marcia, è nata marcia e lo è attualmente: il mondo degli abusi è probabilmente ben più ampio di quel che si creda.
Per la cronaca apprendiamo che la Clinica Villaverde di Dino e la Clinica Alabardia di Piazzogna non hanno ancora, dopo l’arresto di Realini, una direzione sostitutiva definitiva, col rischio che debbano chiudere portando delle notevoli difficoltà a chi sta in questo momento passando un periodo di degenza e anche, non dimentichiamolo, al personale curante che si troverebbe da un momento all’altro senza lavoro. Per il momento la direzione sanitaria delle due cliniche è assunta dall’Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale di Mendrisio.

Altro discorso invece è la Clinica San Pietro di Stabio, dove un sostituto alla direzione medica è stato trovato dopo un veloce concorso. Non dovrebbero quindi esserci delle serie difficoltà di gestione.

Questa è solo la punta dell’iceberg, ma a noi, per il momento, basta vedere l’ex Dr. Realini e la sua combriccola finalmente in prigione....o in una clinica psichiatrica?